24 settembre 2009

Territorialità attiva. Il contributo dei centri interculturali per una città educativa

centri-interculturali
Presentazione dell’articolo “Territorialità attiva. Il contributo dei centri interculturali per una città educativa” pubblicato sul numero 63 di Africa e Mediterraneo, a firma di Lorenzo Luatti, ricercatore dei processi migratori e delle relazioni interculturali.

L’articolo riflette su quali devono essere i “modelli di integrazione” alla base dei centri interculturali affinché questi ultimi possano essere una risposta possibile alle sfide di una società plurale.

Luatti sostiene che i centri interculturali potranno essere promotori della pluralità e di azioni qualificate di rinnovamento dei servizi di un territorio se sapranno integrare il modello aggregativo, che mira a stabilire una relazione tra nativi e migranti, con quello funzionale, che si occupa di fornire servizi e competenze per l’integrazione sociale degli immigrati.
Per questo motivo, dovranno essere create delle reti tra coloro che, nello stesso territorio, si occupano di politiche di integrazione tra popolazione autoctona e straniera.

L’autore specifica, inoltre, che i centri interculturali saranno promotori di una territorialità attiva e di percorsi di progettazione partecipata dell’integrazione solo se collocheranno la loro azione entro la specifica realtà migratoria di un territorio.

Per quanto riguarda le realtà italiane, Luatti registra la mancanza di un piano di raccordo tra politiche e servizi che favorirebbe la realizzazione di un modello territoriale integrato/integrativo.
Prevale, invece, una visione settorializzata, frammentata e discontinua che non promuove la convivenza multiculturale.

[Foto | Lo sguardo sull’altro, Isabella Balena]

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