01 settembre 2021

Territori di confine e migrazione: 8 residenze artistiche per esplorarne i legami

Sono territori di confine, toccati dai flussi migratori che confluiscono verso l’Europa. È da questo particolare aspetto che partono 16 artisti in residenza selezionati per lavorare in 8 comuni sui temi della migrazione e dell’integrazione in Bulgaria, Slovenia, Austria, a Cipro, in Ungheria, Romania, Grecia e Italia. Tra la primavera e l’autunno del 2021, si stanno svolgendo queste residenze artistiche negli otto territori coinvolti nel progetto Clarinet.

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Residenza artistica a Črnomelj, Slovenia

Il progetto Clarinet è infatti entrata nella sua fase finale: è arrivato il momento di mettere in pratica le buone pratiche scambiate e condivise dall’inizio del progetto, in particolare attraverso il Premio Clarinet rivolto agli Enti Locali Europei per Campagne Di Comunicazione su Migrazione e Integrazione e il Manuale di Storytelling positivo sulla migrazione per enti locali. Dopo aver concluso percorsi di formazione specifici sulla comunicazione della migrazione, gli enti locali partner, in collaborazione con organizzazioni della società civile locali, hanno identificato le problematiche prioritarie e sviluppato un piano di azione su questi temi. La prima tappa di questo piano consiste nella realizzazione di una residenza artistica in loco, a partire dalla quale si costruirà una campagna di comunicazione locale.

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L’artista Ifigenia Papageorgiou in residenza a Limassol, Cipro

Le residenze artistiche sono coordinate da BJCEM – Biennale des Jeunes Créateurs de l’Europe et de la Méditerranée che, grazie alla sua expertise nel settore, guida i partner attraverso le diverse tappe del processo, dalla scelta degli artisti alla realizzazione di eventi con la comunità. I progetti artistici sono tanto diversi quanto lo sono i territori europei coinvolti, e le discipline spaziano dalla scultura alla pittura, dalla fotografia al film-making, dal graffito al ricamo.

IphigeniaP_2Molti hanno scelto di occupare fisicamente lo spazio pubblico con opere d’arte che lasceranno una traccia permanente. Per esempio, sia la città di Burgas in Bulgaria che il comune di Črnomelj in Slovenia hanno sviluppato un concetto di panchina pubblica capace di accogliere chi passa e raccontandogli qualcosa sui migranti che vivono, hanno vissuto o attraversato il loro luogo di vita. Nel comune di Limassol a Cipro è stato realizzato un murales usando tecniche miste su un muro del paese. Al centro del progetto artistico c’è sempre un legame forte e concreto con la storia del territorio. Così a Burgas, le opere testimoniano della presenza di stranieri lungo i secoli nella città in quanto porto commerciale. Nella provincia di Baranya in Ungheria, la residenza si articola attorno alla presenza di un’importante comunità Rom, parte integrante della popolazione. A Traiskirchen in Austria, hanno collaborato un artista afghano, rifugiato nel paese, e un artista austriaco, lavorando insieme sulla storia personale del primo. In Romania, i due artisti si sono interfacciati con mediatori interculturali e migranti provenienti dalla Siria per sviluppare opere visive che li rappresentino appieno. A Lampedusa invece, lo scultore Guglielmo Vecchietti Massacci realizzerà una scultura dedicata a tutti i migranti che attraversano il Mediterraneo per trovare la libertà.

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Nemat e suo figlio Hikmat nel progetto “Blackbox inverted” con Victor Jaschke in residenza a Traiskirchen, Austria

Si possono trovare informazioni dettagliate su ogni residenza artistica sulla pagina dedicata del sito di Clarinet, aggiornata regolarmente.

Nei prossimi mesi, saranno realizzate campagne di comunicazione locali su migrazione e integrazione in ognuno di questi territori, basate sulle riflessioni aperte nell’ambito delle residenze artistiche e utilizzando le opere d’arte prodotte.

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Victoria Ghilas e Constantin Rusu in residenza a Constanta, Romania

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