14 luglio 2009

Il Mozambico patrimonio dell’umanità, i problemi della valorizzazione turistica

In Turismo

Giardino della memoria a ricordo della schiavitù. Foto di Elisa Magnani

Giardino della memoria a ricordo della schiavitù. Foto di Elisa Magnani

Presentazione dell’articolo “Patrimonializzazione e processo di valorizzazione turistica nell’Africa contemporanea” pubblicato sul numero 65-66 di Africa e Mediterraneo a firma di Maria Ângela Penicela Nhambiu Kane, di nazionalità mozambichiana, docente di Antropologia dello sviluppo e e della trasformazione sociale presso l’Università del Sussex.

Il Mozambico, dopo pochi anni dalla sua costituzione, ha ratificato la Convenzione per la Protezione del Patrimonio culturale e naturale, rendendosi eleggibile ad ospitare beni culturali e naturali classificati come patrimonio dell’umanità.

Nel 1991, l’Isola di Mozambico diventa quindi “Sito patrimonio dell’umanità”, portando così il governo mozambicano a impegnarsi, sia a livello centrale che locale, nell’elaborazione di strumenti legali e tecnici, frutto del lavoro multidisciplinare nazionale e internazionale, volti a creare le condizioni necessarie alla riabilitazione dell’Isola nel suo complesso.

L’inclusione dell’Isola di Mozambico nella lista del Patrimonio mondiale è dovuta al fatto di riconoscere l’Isola come patrimonio di tutti e non solo dei Mozambicani. Infatti, benché territorialmente mozambicana, essa costituisce un esempio chiaro e vivo dell’idea di patrimonio come costruzione permanente, in evoluzione e creata attraverso l’incontro tra culture diverse e concatenate, che le conferiscono una propria peculiare identità insita nella memoria e nel presente dei suoi abitanti.

Diverse sono state le iniziative, nazionali e internazionali, ideate per garantire che l’Isola di Mozambico fosse realmente un patrimonio dell’Umanità in grado di competere con entità simili disseminate nel resto del mondo, e volte a rendere la sua condizione un fattore di attrazione turistica da cui possano emergere benefici sia per chi vi abita che per il resto del Paese.

Molte di queste iniziative sono rimaste per diverse ragioni sogni sulla carta e progetti più o meno realizzabili che spesso non si sono tradotti in azioni sostanziali dotate della forza sufficiente a combattere l’assoluta povertà del Paese. Il progetto di cooperazione tra l’Isola di Mozambico e la città di Bergen, avviato nel 1995, è una delle iniziative che ha condotto all’elaborazione di una strategia sostanziale di valorizzazione e salvaguardia dell’Isola: il Piano Strategico per la Gestione del Patrimonio edificato sull’isola di Mozambico (2005-2010).

L’articolo presenta il documento, inquadrandolo nella problematica più generale del processo di patrimonializzazione e valorizzazione turistica nell’Africa contemporanea. L’articolo documenta parte dell’esperienza accumulata dal Ministero della cultura della Repubblica Mozambicana che sin dall’indipendenza ha avuto coscienza dell’importanza storica di questo luogo e della necessità di preservarlo dal degrado e di valorizzarlo attraverso un Programma Integrale di Riabilitazione e Sviluppo umano sostenibile, composto da tre aspetti: sviluppo sociale, restauro materiale e progetto ambientale.

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