20 febbraio 2014

I nuovi italiani sono già qui: diamo loro una voce

Lunedì 17 febbraio Africa e Mediterraneo ha firmato il protocollo per la comunicazione interculturale della regione Emilia Romagna. Iniziative di media education, ricerche specifiche e un coordinamento tra media ed enti pubblici e privati impegnati nella comunicazione relativa all’immigrazione saranno i principali risultati portati dal protocollo. L’imminente campagna elettorale per le europee probabilmente sarà condotta anche facendo leva sui peggiori sentimenti di paura del diverso, chiusura all’Europa delle culture, razzismo…

E’ meglio lavorare già fin d’ora in senso contrario, ed essere comunque legati da relazioni e conoscenza reciproca.

Ecco un articolo dell’assessora regionale Marzocchi sul protocollo regionale.

I NUOVI ITALIANI SONO GIÀ QUI: DIAMO LORO UNA VOCE

Ormai non possiamo più aspettare per fare rete. Sono quasi 550 mila i residenti di origine straniera nella nostra regione, il 12,3% della popolazione totale. Una media in linea con quella europea e superiore di 4 punti a quella nazionale. Arrivano da Romania, Marocco, Cina, Ucraina, Filippine, Nigeria, Albania, solo per citare alcuni Paesi. Ma tutti hanno scelto l’Emilia-Romagna per lavorare, vivere, studiare, mettere su famiglia. Molti sono nati qui. Li incontriamo tutti i giorni sull’autobus, per la strada, al bar o a fare la spesa, a scuola o al cinema.

Continuiamo a vederli poco, invece, sui mezzi di informazione locale. Quando si parla di immigrazione o di diritto d’asilo in tv, alla radio, sui giornali o in Rete, difficilmente capita di ascoltare i diretti interessati. Quando si parla di loro o di fatti che li riguardano, viene spesso usato un linguaggio che contribuisce a diffondere pregiudizi, stereotipi e false rappresentazioni.

Per questo non possiamo più aspettare a dar loro una voce. E fare rete, intrecciare storie e competenze, è la nostra unica e grande risorsa.

Usare parole come “clandestino” o “vu’ cumprà”, ricorrere a termini che richiamano catastrofi naturali come “tsunami umano” quando si parla di sbarchi sulle nostre coste, far riferimento alla provenienza degli autori di fatti di cronaca anche quando non è indispensabile ai fini della notizia sono tutte azioni che contribuiscono a far apparire queste persone come una minaccia.

Il linguaggio ha un significato, un peso. E la comunicazione ha un ruolo fondamentale nell’accompagnarci verso un modello culturale e sociale rinnovato, aperto e coeso in cui anche chi è arrivato da lontano possa sentirsi a casa.

È partendo da questi presupposti che nasce il nuovo Protocollo di intesa regionale sulla comunicazione interculturale sottoscritto nei giorni scorsi in Regione da una trentina di firmatari tra istituzioni, agenzie di stampa, onlus, ong, centri interculturali e altri soggetti pubblici e privati.

L’abbiamo chiamato Ad altra voce perché gli obiettivi che ci siamo posti come Regione sono quelli di migliorare la qualità dell’informazione, stimolare la comprensione delle dinamiche interculturali nella società dell’informazione e promuovere il protagonismo dei nostri concittadini di origine straniera. Perché l’espressione “nuovi italiani” acquisti finalmente un significato reale.

Teresa Marzocchi – assessore politiche sociali – Regione Emilia-Romagna

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06 dicembre 2013

Per ricordare Nelson Mandela

Maseru (Lesotho) Summit della Southern African Development Community, 1996. Foto di Andrea Marchesini Reggiani.

Mandela is saying goodbye…

Per ricordare Nelson Mandela sono andata a ricuperare questo testo che avevo messo da parte tempo fa, nel 2011, quando Madiba era stato ricoverato di nuovo e i Sudafricani e il mondo intero avevano cominciato a prepararsi alla sua perdita. Si tratta del brano di una recensione, pubblicata su The Nation dallo scrittore cileno Ariel Dorfman, del libro di Mandela Conversations With Myself.

Perché si possono ricordare tante cose: la sua lotta, il fatto che abbia cambiato il mondo, la geniale scelta della riconciliazione, ma quello che abbiamo sentito tutti più forte in questo lungo addio – dall’ultima apparizione ufficiale durante i mondiali in Sudafrica nel 2010 – era l’importanza della sua figura morale, e il fatto che il mondo l’avrebbe persa, ed è proprio a questo che Dorfman si riferisce quando parla delle lettere scritte da Mandela dalla prigione di Robben Island.

“… Leggendole ci accorgiamo che Mandela tiene conto dei suoi censori. Lui sta anche scrivendo a loro, attraverso di loro, vuole entrargli dentro, si può percepire la loro presenza nella sua mente, la sua certezza che le sue parole sulla loro crudeltà e mancanza di decenza avrebbero fatto vergognare questi custodi. Si capisce come stia mettendo in scena una teoria della liberazione appositamente per questa audience di secondini; si coglie tra le righe come stia educando i suoi carcerieri malgrado i loro pregiudizi. E si vede, allo stesso modo, come sta educando se stesso, preparandosi al compito di ricomporre la divisione razziale e di classe che minacciava di distruggere il Sudafrica. Come stia diventando Nelson Mandela.

Forse per questo è così contrariato dalla sua trasformazione in un santo. Non è perché è stato lontano dagli altri, dal male, dalla debolezza di un’umanità fragile, che ha vinto. È stato perché è sprofondato dentro ciò che c’era di negativo in lui e nel doloroso mondo attorno a lui che è stato capace di sviluppare “tutto quanto ci fosse di buono”, come scrive nel suo libro. Come farlo? Una parola affiora continuamente: integrità. La sua integrità e la fiducia nel fatto che essa esiste in ogni persona del pianeta, non importa quanto duramente nascosta dalla paura e dall’intolleranza, e che se tu ti appelli a quanto di meglio c’è negli altri loro, alla fine, risponderanno. Ma lo faranno solo se sentiranno che tu sei fedele a te stesso e ai tuoi principi, al tuo desiderio di un mondo più giusto e umano, che tu sei pronto a tracciare una linea sulla polvere della storia.

È un messaggio che il suo paese deve ascoltare ancora una volta. Il suo meraviglioso Sudafrica, che è ancora in pericolo di smarrire la sua strada. La sua terra, che presto dovrà affrontare un lungo secolo di rinnovata lotta per la solidarietà e la verità e la pace senza la guida di Madiba. La necessità di affrontare questa imminente assenza ci fa arrivare al cuore non detto e nascosto di questo libro: Mandela sta dicendo addio.”

Il brano si trova sul bellissimo blog dell’intellettuale sudafricano Sean Jacobs Africa is a Country. Sul blog hanno pubblicato una compilation di canzoni sudafricane dedicate a Mandela.

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26 novembre 2013

In Repubblica Centrafricana cresce la tensione: su Facebook la testimonianza del fumettista Didier Kassaï

Disegno di Didier Kassaï

Oggi Laurent Fabius, ministro degli esteri francesi, ha confermato che la Francia interverrà in Repubblica Centrafricana, dove dal marzo scorso il governo di Bozizé è stato rovesciato dalla Séléka, coalizione di forze ribelli di ispirazione musulmana, capeggiata da Michel Djotodia. Le forme dell’intervento non sono ancora chiare, la Francia ha comunque sollecitato l’ONU a muoversi, trasformando la MISCA, forza armata panafricana ora presente nel Paese, in forza dell’ONU di peace keeping, con l’invio di caschi blu che ristabiliscano le condizioni di sicurezza e proteggano i civili.

Human Rights Watch ha accusato i ribelli della Seleka di uccisioni di civili e gravi devastazioni e incendi. Anche se secondo gli osservatori internazionali questa guerra civile non è cominciata come un conflitto religioso, i recenti attacchi a moschee e chiese fanno temere scenari come quelli passati, in cui l’ONU non si è mosso in tempo per evitare il genocidio. Man mano che la guerra prosegue, sempre più i giovani centroafricani sono spinti a entrare nella guerra. L’UNICEF ha stimato che ci sono attualmente 6.000 bambini soldato che stanno combattendo nel paese.

Il fumettista Didier Kassaï (D’Dikass), vincitore della edizione 2005-2006 del Premio Africa e Mediterraneo per il migliore fumetto inedito di autore africano con la storia Azinda et l’horreur d’un mariage forcé, tiene sul suo profilo Facebook una cronaca della vita quotidiana a Bangui, capitale del Centrafrica. E’ interessante leggere commenti come questo “Da quando la Séléka è al potere ci vienne proibito tutti: viaggiare con sale e zucchero in grande quantité è proibito, la vendida di machette e girare in moto anche… presto ci proibiranno di andare a letto con le nostre mogli”, oppure “Presto il coprifuoco. Ci chiudiamo in casa e finiamo le ultime bottiglie di vino rosso (adulterato o no)”.

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16 ottobre 2013

Un secolo di immigrazione a fumetti: a Parigi la mostra “Albums”

Al Musée de l’histoire de l’immigration di Parigi è stata appena inaugurata la mostra Albums – Bande dessinée et immigration. 1913-2013, che sarà aperta al pubblico fino al 27 aprile 2014.

Con più di cinquecento opere in esposizione tra carte e documenti originali, tavole, bozzetti, film di animazione, interviste video e  fotografie, la mostra prende in considerazione il fenomeno migratorio visto attraverso l’arte di 117 fumettisti.

Il percorso comincia da Goscinny e Uderzo, padri dell’eroe nazionale Asterix, che hanno avuto entrambi una storia di migrazione e finisce con gli autori africani residenti in Francia come rifugiati politici.

Anche un po’ di Africa e Mediterraneo sarà a Parigi, tra le opere esposte infatti vi segnaliamo:

  • alcune tavole originali di Une éternité à Tanger di Eyoum Ngangué e Fustin Titi (Africa e Mediterraneo, 2004);
  • la proiezione su schermo della storia Le voyage di Paul Assako Assako, tra i vincitori del premio Africa e Mediterraneo 2007/2008.

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08 ottobre 2013

Inizia oggi il Festival Internazionale del Fumetto di Algeri

Il fumetto africano, o meglio l’identità africana dei fumetti ha una storia relativamente recente. Fino all’Ottocento i fumetti che si ritrovavano nelle colonie in Africa provenivano prevalentemente dai paesi colonizzatori, come la Francia. Ciò nonostante, il fumetto africano oggi non può essere ridotto alla semplice colonizzazione culturale da parte di paesi occidentali, nonostante ci sia come dappertutto uno scambio e un interesse per il fumetto europeo (Gulp!… un fumetto africano? di Massimo Repetti).

A dimostrazione di una sempre maggiore vitalità nella scena del fumetto africano, segnaliamo il Festival International de la Bande Dessinée d’Alger, giunto quest’anno alla sua sesta edizione. Il festival è aperto ad artisti di tutto il mondo ma costituisce attualmente una vetrina molto importante per gli autori africani. Tra gli artisti selezionati per il concorso legato al festival troviamo 13 autori che in passato hanno partecipato ad Africa Comics, il progetto di Africa e Mediterraneo per la promozione e la diffusione del lavoro dei fumettisti africani in Europa.

Congratulazioni a:

Benjamin Kouadio

Ndrematoa

Japhet Miagotar

Albert Tshisuaka

Al’Mata

Aimé Guigma

Kaboré Timpousga

Landry Kamdem

Jérémie Nsingi

Joshua Okoromodeke

Didier Viodé

Kokouvi D. Anthony

Asimba Bathy

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11 luglio 2013

Giornalismo partecipativo in Guinea Conakry

in: Media

I social network e i blog sono ormai un veicolo di diffusione rapida di notizie ed informazioni prodotte tramite il Participative Journalism. Nonostante la diffusione dei personal computer sia ancora bassa in Africa, il cellulare sta sopperendo al bisogno di “essere nei social” e a Conakry, capitale della Guinea, quasi tutti hanno un loro profilo. Twitter e Facebook sono sempre più utilizzati inoltre tra i guineani della diaspora come strumento per seguire le vicende del loro Paese d’origine.

L’Associazione italo-senegalese Assaman, fondata nel 2010 con lo scopo di diffondere le tematiche delle migrazioni e del co-sviluppo attraverso il web 2.0, ha organizzato recentemente a Conakry, in collaborazione con il network di webtv Guinée Tv1, un workshop dal tema Comunicare l’Africa con il web 2.0. Al workshop hanno partecipato 20 giornalisti di Conakry, ai quali è stata comunicata l’importanza dei nuovi media e come farne un buon uso per raccontare ad un pubblico straniero ciò che succede in Guinea. Nonostante le iniziali perplessità dei partecipanti su come si potesse trovare una notizia senza una conferenza stampa o senza essere già giornalisti, già il secondo giorno del workshop ecco farsi avanti i più intraprendenti con pezzi su argomenti legati per lo più al giornalismo sociale (lavoro minorile, mendicanti, gli effetti della stagione delle piogge, i pericoli per la salute per chi vive o lavora nelle discariche, il degrado dei grandi mercati della capitale, ecc). I frutti del lavoro dell’equipe italo guineana sono stati messi online sul sito www.guinee2013.com, “La Guinée en avant” (La Guinea guarda avanti).

Per i giornalisti guineani una nuova occasione per mettersi alla prova saranno le elezioni amministrative, rinviate dopo le tensioni tra l’opposizione e la maggioranza al 28 luglio. Riusciranno a comunicare ad un pubblico internazionale quello che veramente accade nel loro Paese senza dover passare dai media tradizionali?

(foto di Ken Harper)

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25 settembre 2012

Africami. Volti e storie della città verso l’expò

Il 2 ottobre, alle ore 18.30, si aprirà la Settimana della Comunicazione di Milano, che fino al 7 ottobre proporrà diversi seminari, workshop e mostre sui temi dell’open journalism, self book, blog, crowd creativity, foto e video making, social web tv e tutte le nuove forme di comunicazione che hanno segnato il passaggio dalla logica dello user alla logica del maker.

Durante i sette giorni di iniziative ed eventi, sarà possibile assistere alla mostra “GuardaMi, volti e storie della città verso l’Expo: AfricaMi”, organizzata dall’Istituto Italiano di Fotografia, in collaborazione con l’Associazione Assaman. L’esposizione, curata da Simona Cella, Massimo Bassano e Laura Crespi, proporrà al pubblico un reportage fotografico attraverso cui i fotografi dell’Istituto Italiano di Fotografia documentano le molteplici culture che convivono nella città di Milano.

Ad introdurre la mostra la performance musicale di Robert Bela Hounhinto, curata dalla Compagnia Africana e un buffet con piatti tipici senegalesi.

Consulta il programma della Settimana della Comunicazione

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23 maggio 2012

Comunicare l’intercultura – Macerata 25, 26 maggio

Il 25 e 26 maggio presso l’ AULA VERDE del Polo Didattico D. Pantaleoni (Ex Palazzo Menichelli) in Via della Pescheria Vecchia a Macerata, avrà luogo il seminario “Comunicare l’intercultura”, organizzato dal Gus – Gruppo Umana Solidarietà e dal CVM – Comunità Volontari per il Mondo, in collaborazione con CIFA, per approfondire strategie concrete ed efficaci volte alla costruzione di una cittadinanza mondiale in cui l’umanità diventa consapevole di vivere in un unico mondo.

La crescita esponenziale delle migrazioni degli ultimi decenni, attesta che mai l’umanità ha avuto tanta facilità a spostarsi e a comunicare in spazi diventati ormai sempre più ravvicinati. È necessario dunque appellarsi ad un rinnovamento culturale e a nuove tecniche di comunicazione che favoriscano l’incontro e il dialogo tra diverse culture.

Nello specifico, i temi affrontati durante il seminario, spaziano dall’educazione interculturale alla sperimentazione diretta di pratiche educative utili nell’ambito scolastico, dall’etnopsicologia al ruolo della comunicazione nella costruzione di una società interculturale.

Interverranno, tra gli altri: Antonio Brusa docente di Didattica della storia dell’Università di Bari, Aluisi Tosolini esperto di educazione interculturale, Roberto Bertolino etnopsicologo del Centro Frantz Fanon, Sandra Federici Direttrice della rivista Africa e Mediterraneo, Anna Meli esperta di comunicazione interculturale e Stefano Trasatti Responsabile di Redattore Sociale.

Ultima sorpresa in programma, la proiezione del documentario Benvenuti in Italia, prodotto dall’Archivio delle memorie migranti, realizzato da 5 giovani immigrati che raccontano il sistema di accoglienza del nostro Bel Paese, ospitato a Macerata nella rassegna cinematografica www.altrimondicinema.blogspot.it

A presentarlo sarà Gianluca Gatta, ricercatore dell’ Archivio delle memorie migranti.

Il seminario è gratuito e aperto al pubblico, ed è patrocinato dal Comune di Macerata.

Invitiamo gli studenti, gli operatori e gli insegnanti, alla ricerca di opportunità di aggiornamento, e la cittadinanza stessa per la conoscenza dell’operato e del contesto interculturale nel quale si inserisce.

Per il personale della scuola il seminario è riconosciuto dal MIUR quale attività di formazione e aggiornamento. Per gli studenti della facoltà di Scienze della Comunicazione di Macerata, sarà riconosciuto 1 cfu a coloro che parteciperanno.

Per gli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia dei corsi di studio L-12 Discipline della mediazione linguistica e L-38 Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale che parteciperanno avranno diritto a 2CFU (tra le attività e\o moduli a scelta dello studente).

L’iniziativa rientra nel progetto “Comunic-Ead/Comunicare lo sviluppo”, approvato dalla Commissione Europea – EuropeAid, per favorire la qualità della comunicazione sulle tematiche dello sviluppo nella Regione Marche.

Per info

GUS | 0733.260498 | silvia.bellabarba@gus-italia.org | www.gus-italia.org

CVM |0734.674832 | cvm.eas@gmail.com | www.cvm.an.it

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21 marzo 2012

Immigrazione: fare Memoria. Presentazione del XXI Dossier statistico immigrazione Caritas/Migrantes 2011

Martedì 27 marzo ore 17 a Ravenna presso la Sala Buzzi, in via Berlinguer 11, l’associazione culturale Ipazia organizza – in collaborazione con il Comune di Ravenna assessorato all’immigrazione, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, Assessorato alle Politiche Sociali e l’associazione Africa e Mediterraneo, Cooperativa Lai-momo, Circolo Cooperatori Ravennati, il Centro Studi e Ricerche Idos, Rete Europea delle Migrazioni e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, Assessorato alle Politiche Sociali – il convegno “Immigrazione: fare Memoria, in occasione della presentazione del XXI Dossier statistico immigrazione Caritas/Migrantes 2011.

La giovane associazione Ipazia attiva da qualche anno nel territorio del ravennate, si occupa dei temi della migrazione e della memoria come tentativo di comprensione e consapevolezza del presente. L’obiettivo del convegno è quindi di contestualizzare le esperienze dei migranti attraverso la conoscenza del passato, la scoperta del presente, le prospettive sul futuro.

Nel corso della serata, dopo i saluti di Provincia e Comune, interverranno Giovanna Vaccaro dell’associazione Ipazia, Franco Pittau in qualità di coordinatore del Dossier statistico immigrazione 2011, Pietro Pinto del comitato scientifico del Dossier, Andrea Stuppini della Regione Emilia Romagna, Giuseppe Bea della CNA, Doriana Togni e Laura Gambi per il Circolo Cooperatori Ravennati e Andrea Maestri avvocato amministrativista esperto immigrazione.

Successivamente Sandra Federici, direttrice della rivista Africa e Mediterraneo, presenterà il manuale “Comunicare l’immigrazione – Guida pratica per gli operatori dell’informazione”, realizzato per il Ministero del Lavoro dalla cooperativa Lai-momo e dal Centro Studi e Ricerche Idos.

Alla fine del convegno, grazie alla collaborazione del CNA, sarà possibile, per la stampa e per gli operatori del settore, ottenere fino ad esaurimento copie una copia del manuale insieme al dossier statistico Caritas/Migrantes e al rapporto “Canali migratori. Visti e presenza irregolare”, realizzato da European Migration Network Italia – Ministero dell’Interno.

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20 marzo 2012

Lo stato dell’immigrazione in Italia e in Emilia Romagna. Presentazione del Dossier Statistico Caritas/Migrantes 2011 e del manuale “Comunicare l’Immigrazione”

Lunedì 26 marzo, dalle 20.30 alle 22, presso la Sala San Francesco della Biblioteca Comunale di Imola, saranno presentati il Dossier statistico Caritas/Migrantes 2011 e il manuale “Comunicare l’immigrazione: guida pratica per gli operatori dell’informazione”.

L’iniziativa, organizzata dalla Caritas diocesana di Imola e dall’Associazione Trama di Terre con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, dell’Assessorato alle Politiche Sociali e con il patrocinio del Comune di Imola, intende creare un’occasione per far luce sullo stato dell’Immigrazione in Italia e in Emilia Romagna, attraverso il supporto di dati e analisi forniti dal Dossier della Caritas e dalla guida pratica realizzata per il Ministero del Lavoro dalla Cooperativa Lai-momo e dal Centro Studi Idos.

La partecipazione attiva dell’Associazione di donne native e migranti, Trama di Terre, darà la possibilità di dedicare un’attenzione particolare allo stato dell’immigrazione femminile sul territorio, grazie al valore aggiunto della sua esperienza nel confronto di genere, generazioni e culture diverse.

Nel corso dell’incontro, sotto il coordinamento del Presidente dell’Associazione Amiss Jora Mato, interverranno il Sindaco di Imola Daniele Manca, il Responsabile della Caritas Luca Gabbi, il Responsabile dell’Associazione Africa e Mediterraneo Andrea Marchesini Reggiani, il Coordinatore del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes Franco Pittau, il Rappresentate della Regione Emilia-Romagna Andrea Stuppini, il giornalista Daniele Barbieri e la Presidente dell’Associazione Trama di Terre Tiziana Dal Prà.

Al termine dell’incontro saranno messi a disposizione del pubblico fino ad esaurimento copie i Dossier, grazie alla collaborazione di Unioncamere, e la guida pratica.

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