02 novembre 2015

2 novembre: Giornata mondiale per la fine dell’impunità per i crimini contro i giornalisti

in: Media

Durante l’ultimo decennio, più di 700 giornalisti sono stati uccisi per il loro lavoro, ma su dieci di questi crimini solo uno è stato seguito dalla condanna del responsabile. Questa impunità non solo rafforza i criminali, ma scoraggia anche la società, compresi i giornalisti stessi. Nel 2013, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2 novembre Giornata internazionale della fine dell’impunità per i crimini commessi contro i giornalisti. Questa risoluzione ha esortato gli Stati membri a prendere misure precise per combattere la cultura dell’impunità e a fare il possibile per promuovere condizioni sociali e politiche che consentano a giornalisti di fare il loro lavoro in maniera indipendente e senza ingerenze. La data è stata scelta in memoria dell’assassinio di due giornalisti francesi Ghislaine Dupont et Claude Verlon, reporter di Radio France Internationale (RFI), à Kidal, in Mali, il 2 novembre 2013.

In occasione di questa seconda giornata Reporters sans frontières ha lanciato la campagna Fightimpunity. Andando sul sito fightimpunity.org si possono inviare messaggi via mail o via twitter per chiedere ai governi di attivarsi per il ritrovamento di gionalisti scomparsi o per il perseguimento di assassini di giornalisti. Altra iniziativa da segnalare è la Borsa per giovani giornalisti alla memoria di Dupont e Verlon che RFI ha istituito e che ha consegnato nel 2014 a un giornalista e a un tecnico della comunicazione del Mali, mentre quest’anno la borsa premia professionisti del Madagascar.

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14 ottobre 2015

The Creative Memory of the Syrian Revolution

Home is where one starts from

“Home is where one starts from”, di Diala Brisly

Le notizie che arrivano dalla Siria sui nostri giornali parlano di distruzione e di esilio. Esiste però un’altra realtà in Siria, fatta di persone della società civile, attivisti e artisti che continuano a resistere, nonostante tutto. E’ di questa Siria che ci parla la piattaforma The Creative Memory of the Syrian Revolution – la memoria creativa della rivoluzione siriana, attraverso variatissime forme di espressione artistica come il fumetto, i murales, le vignette, la musica, la fotografia, la scultura e tante altre ancora.

Il sito propone contenuti in arabo, inglese e francese, in modo da poter raggiungere un ampio pubblico anche nei Paesi europei. Una mappa integrata al sito permette di collocare i contenuti grazie ad un sistema di tag geografici, che consente di dare una fotografia della situazione in Siria.

La piattaforma risponde al bisogno urgente di documentare la realtà siriana, ma ha anche l’obiettivo di archiviare la creazione straordinariamente prolifica degli artisti e intellettuali siriani che continuano a far esistere il movimento rivoluzionario. Mentre arrivano costantemente notizie di distruzione che minacciano il patrimonio storico e culturale siriano, i Siriani continuano a rinnovare il patrimonio culturale virtuale che prova che non sono ancora sconfitti.

La piattaforma dispone anche di una pagina Facebook et di un profilo Twitter. Da seguire e condividere!

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08 giugno 2015

Mr Black: diversity in colours! Quando razzismo e discriminazione si combattono a scuola in stop-motion

“Qua non c’è lavoro nemmeno per noi…”, “Sono troppi! Ma come fa l’Italia ad accogliere tutti?” e ancora “Non è questione di razzismo, ma i Rom proprio no!”. Queste sono le riflessioni da cui siamo partiti per affrontare il tema della migrazione e della lotta al razzismo durante i laboratori interculturali realizzati presso la classe 4L1 del Liceo Artistico di Bologna.

Partendo dal materiale prodotto all’interno del progetto europeo “ComiX4= Equality”, un gruppo di studenti dell’IsArt si sono cimentati nella realizzazione di un video in stop-motion, animando uno dei personaggi a fumetti vincitori del concorso ComiX4= Equality: Mr Black. Gli studenti sono così diventati sceneggiatori, disegnatori, scenografi e fotografi e, suddivisi in gruppi, hanno lavorato alla realizzazione del video. Carta colorata, forbici, matite e fotocamere hanno aiutato gli studenti in questo percorso laboratoriale che si è concluso con la realizzazione di “Mr Black: diversity in colours”.

Il tema affrontato in classe e su cui doveva basarsi il video non era sicuramente tra i più divertenti, neppure tra i più approfonditi a scuola. La migrazione, l’inclusione sociale, la lotta contro ogni forma di discriminazione, non rientrano solitamente tra le priorità e tra gli argomenti preferiti di un ragazzo o di una ragazza di 17 anni. Il più delle volte si tratta di notizie da telegiornale, da talk show politico che si ascoltano ormai quotidianamente ma che raramente si approfondiscono con la dovuta attenzione.

Così ci siamo trovati a lavorare sugli stereotipi e sui pregiudizi, a cercare di decostruirli e ad abbattere quelle convinzioni che avevamo fatto nostre senza rifletterci troppo sopra e attraverso le quali siamo abituati a pensare all’altro.

Certo, parlare di pregiudizi in un momento come quello attuale non è stato semplice, l’Italia sta attraversando un periodo difficile, di grande crisi socio-politica, in cui i capri espiatori continuano ad essere i più deboli e inascoltati della società, primi fra tutti gli immigrati, i rifugiati o richiedenti asilo. Ma come leggere questi fenomeni? Noi ci abbiamo provato attraverso alcuni giochi di riflessione, come l’Immigration quiz che ci ha aiutato a capire quanto ne sappiamo realmente di immigrazione e la visione di video e immagini storiche che poi abbiamo commentato insieme. Allora sì, la prospettiva è un po’ cambiata: “I richiedenti asilo sono solo lo 0,15% della popolazione? Pensavo fossero milioni!” oppure “Non ci credo che la criminalità non sia aumentata di nemmeno un punto percentuale negli ultimi anni!” e ancora “Per lo Stato Italiano l’immigrazione è quindi una risorsa economica?!” e infine “I Rom sono tra i 130 e i 150 mila? E noi siamo circa 60 milioni? Sì, è difficile che siano la causa di tutti i mali…”.

Durante la seconda fase del laboratorio bisognava riordinare le idee, le nuove conoscenze acquisite e creare la storia per il video. Forse questo è stato il momento più impegnativo, si è discusso a lungo su quali avventure far vivere a Mr Black e, soprattutto, quale messaggio si voleva comunicare. Alcuni si sono concentrati sul concetto di uguaglianza “la terra è una ed è di tutti, siamo tutti cittadini del mondo non di un unico paese…” Altri si sono concentrai sul concetto di diversità: “un mondo pieno di diversità è un mondo più ricco”. Ed è su questo che alla fine si è deciso di lavorare. Sulla bellezza di un mondo in cui le culture si incontrano e ci si arricchisce reciprocamente; il video spiega perfettamente questo concetto.

È arrivato poi il momento di passare dall’idea ai fatti. Gli sceneggiatori hanno scritto la sceneggiatura, pensato alle frasi di stacco e congiunzione tra una scena e l’altra e al messaggio finale; gli scenografi hanno iniziato a costruire i tre mondi in cui si svolgono le azioni; i disegnatori hanno realizzato i personaggi che arricchiscono il cammino di Mr Black e infine le foto, le luci da sistemare, la coerenza da mantenere tra una scena e l’altra. Infine, con circa 1200 foto scattate si è potuto iniziare il montaggio del video.

Siamo giunti così all’incontro finale, in cui i ragazzi hanno visto in anteprima tutto il loro lavoro montato in un unico video. Nonostante il caldo e l’ultimo giorno di scuola gli studenti erano tutti presenti e molto curiosi di vedere il lavoro finito, che è piaciuto e di cui tutti erano soddisfatti. È finito così un altro anno scolastico, magari con qualche stereotipo in meno e un pizzico di apertura in più.

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17 aprile 2015

Oggi a scuola si parla di immigrazione… e di Facebook!

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Questa settimana si è concluso il workshop sull’informazione partecipativa con i social media con la 5G del liceo Minghetti di Bologna. Il workshop rappresentava la tappa finale del progetto “Il Dossier Statistico Immigrazione parla ai giovani!”, realizzato da Africa e Mediterraneo in collaborazione con il centro di ricerca IDOS con il contributo della Fondazione del Monte, che ha portato i ragazzi di due scuole superiori di Bologna e della provincia a interrogarsi su una questione di attualità fondamentale oggi: l’immigrazione, la sua rappresentazione nei media, in particolare online, e il confronto con i dati elaborati da IDOS per il Dossier Statistico Immigrazione.

Siamo partiti il 24 febbraio 2015 con una presentazione del Dossier per 6 classi del Biennio del liceo Minghetti. Luca di Sciullo, ricercatore per IDOS, ha parlato dei numeri reali dell’immigrazione, evocando anche le dinamiche del passato, quando ad imbarcarsi sulle navi per viaggi incerti erano gli Italiani e in particolare quelli del Nord. Si accende dopo il dibattito sulle seconde generazioni: “secondo voi, un ragazzo nato in Italia di genitori immigrati è un immigrato?” La domanda crea confusione: “No!” esclamano tre ragazze in prima fila. “Eh sì invece,” replica un ragazzo dietro “perché è comunque straniero!” Stranieri ma non immigrati? Dove si collocano quindi nelle statistiche? La discussione si chiude con una bella notizia: uno studente marocchino, appunto “di seconda generazione”, ci annuncia che il venerdì successivo otterrà la nazionalità italiana. Dopo un applauso di congratulazioni, proseguiamo cambiando l’angolo di riflessione e Luca passa la parola a Filippo Mantione, social media manager di Africa e Mediterraneo, che propone ai ragazzi uno sguardo sorprendente sugli strumenti che usano quotidianamente, come Facebook o YouTube. L’occasione di scoprire il mondo che si apre sui social media oltre i “selfie”, dall’attivismo online durante la primavera araba all’esplosione dell’hashtag #JeSuisCharlie il 7 gennaio 2014, o ancora ai video di blindtrust che sfidano i pregiudizi. Neanche questa presentazione lascia indifferenti i ragazzi: se sono tanti gli esempi di solidarietà contro l’odio e il razzismo, “perché in TV ci mostrano solo le storie negative?”, ci chiedono.

Poco meno di un mese dopo, lasciamo Bologna centro per salire a Vergato: sarà questa volta Pietro Pinto, redattore del Dossier specializzato sull’Emilia-Romagna, a parlare dell’immigrazione agli studenti dell’Istituto Superiore Fantini. Anche lì l’argomento cattura tutta l’attenzione; questa volta i ragazzi sollevano la questione dei rifugiati, sempre più attuale vista la situazione creata dai costanti sbarchi sulle coste siciliane e il numero sempre maggior di richiedenti asilo ospitati in Emilia-Romagna. “In TV ci fanno vedere gli sbarchi, ma poi dove vanno tutte queste persone? E cosa succede se la loro richiesta d’asilo non è accettata?”

E’ primavera quando torniamo al liceo Minghetti. Questa volta siamo solo con la 5G e la professoressa Donatella Iacondini: oggi saranno i ragazzi a creare contenuti, attraverso uno strumento molto familiare alla maggior parte di loro: Facebook. Eccezionalmente, possono portare smartphone e tablet in classe, perché scoprono che Facebook è anche, in alcuni casi, uno strumento di lavoro! Insieme, impariamo a scrivere dei post di forte impatto: una bella foto, un link, e un’introduzione –non troppo lunga. Sembra facile, ma invece non è per niente ovvio riuscire ad attirare l’attenzione del lettore nel flusso continuo di notizie e aggiornamenti. Il secondo giorno, ci chiediamo come condividere online un articolo del Dossier che, per rimanere in tema, si intitola Quando il razzismo nel web diventa “virale” (Paola Andrisani, Dossier Statistico Immigrazione IDOS/UNAR 2014 pp. 249-252). I post che promuovono l’odio – il cosiddetto “hate speech” – sono purtroppo molto diffusi sulla rete, e i ragazzi ne sono loro stessi testimoni: sono vari a leggerci alcuni esempi di questo tipo direttamente tratti dalla loro “Home” di Facebook.

Visto il forte interesse dei ragazzi per gli argomenti trattati, speriamo di poter ricominciare presto! Un grazie di cuore ai professori e ai presidi che hanno reso le attività possibili, e congratulazioni a tutti gli studenti coinvolti che hanno contribuito ad arricchire il dibattito. Alla prossima!

 

Flore Thoreau La Salle

 

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20 gennaio 2015

Gli studenti di Alghero protagonisti contro le discriminazioni: l’evento conclusivo di “ComiX4= Comics for Equality – Sardegna”

La classe III A Eno I.I.S. "Piazza Sulis" presenta le ricette antirazziste

La classe III A Eno I.I.S. “Piazza Sulis” presenta le ricette antirazziste

È facile parlare di lotta al razzismo e alle discriminazioni, ma a volte la presenza di persone percepite come “diverse”, se avviene con arrivi improvvisi e non spiegati, può suscitare paura o quanto meno diffidenza. È quello che è successo ad Alghero con l’arrivo dei circa 44 migranti, ospitati nella struttura di accoglienza del Vel Marì. E allora perché non cogliere l’occasione per discuterne insieme, per confrontare i diversi punti di vista e affrontare le novità con più calma e consapevolezza? Anche questo è quello che abbiamo provato a fare durante i laboratori interculturali realizzati con gli studenti di Alghero all’interno del progetto “ComiX4= Comics for Equality – Sardegna”, ormai giunto al termine.

Martedì 16 dicembre, presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Piazza Sulis” Alghero si è svolto l’evento conclusivo del progetto “ComiX4= Comics for Equality – Sardegna”, sostenuto dalla Fondazione Banco di Sardegna, dalla Commissione Europea e dall’associazione  Africa e Mediterraneo.
Il progetto è stato realizzato dall’Istituto d’Istruzione Superiore “Piazza Sulis” – Alghero, in partenariato con l’associazione Africa e Mediterraneo, l’Istituto Comprensivo N 1 e l’Istituto Comprensivo N 3 di Alghero.

Partendo dalle esperienze già realizzate e dal materiale prodotto all’interno di diversi progetti europei, l’associazione Africa e Mediterraneo ha coinvolto quattro classi dei diversi Istituti scolastici partner del progetto in una serie di laboratori didattici interculturali basati sull’uso di differenti strumenti comunicativi: mini fanzine a fumetti, video in stop motion, ricette illustrate e il murales. L’obiettivo di creare dei prodotti comunicativi divertenti e allo stesso tempo ricchi di significato è andato di pari passo con il voler accompagnare gli studenti verso una conoscenza e comprensione critica di fenomeni attuali, come il razzismo, la xenofobia e il superamento dei pregiudizi per una maggiore comprensione delle differenti espressioni culturali, cogliendone gli aspetti di arricchimento reciproco.
In occasione dell’incontro finale sono stati presentati i lavori realizzati dagli studenti durante il percorso laboratoriale.

È importante sottolineare come i laboratori interculturali realizzati siano coincisi con l’apertura del primo centro di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo di Alghero. Questo tema ha colpito molto gli studenti che hanno approfittato del percorso laboratoriale per comprendere meglio alcune questioni legate al tema dei rifugiati e dei richiedenti asilo. La questione del centro di accoglienza, infatti, ha inizialmente suscitato dei momenti di acceso dibattito tra i ragazzi, la maggioranza dei quali non riusciva a comprendere che cosa stesse succedendo nella propria città e a “prendere una posizione” chiara rispetto ad alcuni commenti di connotazione razzista che si leggevano sui media locali. I momenti di condivisione delle opinioni si sono rivelati fondamentali per analizzare, con l’aiuto dell’animatrice interculturale e degli insegnanti, il tema in questione al di là di ogni pregiudizio e paura. Significativi a questo proposito sono i lavori prodotti a conclusione dei laboratori dagli studenti e realizzati con l’aiuto dell’illustratore Francesco Venturi, in arte TAF (http://comicsforequalitysardegna.tumblr.com/).
All’incontro, oltre alle classi aderenti al progetto con i rispettivi docenti, hanno partecipato alcuni dei ragazzi ospitati nel centro rifugiati e richiedenti asilo Vel Marì di Alghero, gli studenti hanno potuto ascoltare alcune riflessioni, impressioni e le storie di alcuni dei ragazzi del centro che hanno preso parola.

Inoltre, gli invitati hanno potuto degustare il ricchissimo buffet gentilmente preparato e offerto dagli studenti della classe III A Enogastronomia dell’Istituto alberghiero.
Visto il successo del progetto, gli insegnanti e le scuole coinvolte hanno manifestato la volontà di replicarlo e alcuni progetti sono già in cantiere per il prossimo anno scolastico.
Congratulazioni agli studenti e a tutte le persone coinvolte nel progetto per l’ottimo risultato conseguito!

Link ai lavori degli studenti: http://comicsforequalitysardegna.tumblr.com

L'evento conclusivo del progetto ComiX4= Comics for Equality Sardegna

L’evento conclusivo del progetto ComiX4= Comics for Equality Sardegna

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08 gennaio 2015

Charlie Hebdo: la partecipazione di fumettisti e vignettisti africani

 

Dopo l’assalto terroristico al giornale satirico francese Charlie Hebdo, diversi artisti africani hanno voluto ricordare i loro colleghi scomparsi con disegni, fotografie e messaggi di solidarietà. Abbiamo voluto raccogliere alcune delle loro testimonianze:

  • Il disegnatore gabonese Pahé racconta il suo incontro con Tignous e  Cabu e dedica loro il disegno di due poliziotti che gli ha causato due giorni di prigione in Gabon.
  • Anche Pov dal Madagascar ha voluto dare un segnale su Facebook.
  • Tembo Kash, tra gli autori più riconosciuti della Repubblica democratica del Congo, ha immaginato un supereroe indignato per la morte di altri “freedom fighters”.
  • Geniale e delicata vignetta di Hallain Paluku, congolese, autore nel 2008 di “Bana boul”, primo disegno animato in lingala. Paluku pubblica la foto di un incontro con Tignous in Camerun.
  • Il nigeriano Tayo Fatunla, autore riconosciuto in Inghilterra, ha ricordato così i suoi colleghi.
  • Farahaingo da Antananarivo (Madagascar) dedica questa vignetta ai fumettisiti scomparsi.
  • Il Centre Africain de la Caricature insieme al Festival “KARIKA’FÊTE” (Fête internationale de la caricature et de l’humour dessiné) e alla filiale congolese di Cartoonists Rights Network Internationale, ha lanciato un’iniziativa in solidarietà di Charlie Hebdo chiedendo contributi da fumettisti di tutto il mondo per organizzare un’esposizione itinerante.

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24 dicembre 2014

La “maledizione” dell’albero di acacia

Foto di Angela Sevin

Foto di Angela Sevin

Mancano poche ore a Natale e forse alcuni di voi sono alla ricerca di un regalo all’ultimo minuto. Perché non entrate il libreria e invogliate amici e parenti alle lettura comprando loro un bel libro? Magari potreste scegliere un romanzo sull’Africa, identificarlo in mezzo agli altri è semplice: sulla copertina ha la foto di un albero di acacia. Questo sostiene Simon Stevens, un lettore che ha notato come da Cuore di Tenebra di Joseph Conrad a La mia Africa di Karen Blixen, fino a Metà di un sole giallo di Chimamanda Ngozi Adichie i romanzi che parlano dell’Africa sono destinati ad avere in copertina l’albero di acacia.

Gli editori optano spesso per quest’immagine alla luce arancione del tramonto, perpetrando nell’immaginario collettivo l’idea dell’Africa come continente selvaggio e incontaminato, così lontana dalla realtà attuale da essere fastidiosa. Africa is a Country, il blog fondato da Sean Jacobs per sbarazzarsi della narrativa sull’Africa dominante nei media occidentali, ritiene che l’albero di acacia sia il simbolo scelto da qualcuno la cui idea del continente africano è la stessa di quella che un bambino può farsi guardando il Re Leone.

Buone feste e buone letture!

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17 dicembre 2014

Pakistan: intervista a Ejaz Amad su Redattore Sociale

lutto, foto di Simone

foto di Simone su Flickr


Nell’unirci al grande dolore per la tragedia che ha colpito il Pakistan, con l’attentato che ieri ha causato la morte di 132 bambini, vi segnaliamo un’intervista a Ejaz Amad, giornalista pakistano, figura storica della mediazione interculturale e della promozione del dialogo in Italia.

Leggi l’intervista su Redattore Sociale: Ejaz Ahmad, “quell’attentato è l’11 settembre del Pakistan, cambierà il paese”.

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14 maggio 2014

Africa e Mediterraneo al Festival Human Rights Nights con “Snapshots from the border”

Oggi, 14 maggio 2014, in occasione dell’aperitivo inaugurale della XIV edizione di Human Rights Nights, saremo presenti dalle 19:00 con la preview della mostra Snapshots from the border, prodotta come parte del progetto europeo “Screens – Southern Visions of the Millennium Development Goals”. La preview si terrà all’interno della galleria all’’aperto allestita in Piazzetta Pier Paolo Pasolini che ospiterà anche altri progetti d’’arte e di fotografia dal mondo.

L’anteprima di Snapshots from the border (che sarà ospitata per intero in Salaborsa a partire dal 21 giugno), è una della iniziative della campagna Bologna cares!, una serie di eventi che culmineranno il 21 giugno con il convegno sull’’asilo in Europa e che mirano a sensibilizzare l’’opinione pubblica riguardo le tematiche dell’’accoglienza.

La campagna fa parte del progetto di comunicazione SPRAR Bologna, messo in campo dal Comune di Bologna, dall’’ASP Città di Bologna e dai gestori dell’’accoglienza rifugiati Lai-momo, Arcolaio e Mondo Donna.

www.humanrightsnights-community.org
www.facebook.com/HRNsBo

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25 marzo 2014

Richiedenti asilo, quale accoglienza in Europa? Un incontro a Bruxelles per parlarne

42.618 arrivi irregolari di migranti nel Mediterraneo centrale e 97.207 domande di protezione internazionale in Europa tra luglio e settembre 2013 (Frontex)

484.600 richieste di asilo in Europa nel 2013 (UNHCR)

4.000 persone salvate nel Mediterraneo nella scorsa settimana e 10.000 dall’inizio del 2014 (CIR)

Nel 2014 gli arrivi di migranti via mare e le richieste di asilo sono destinati ad aumentare rispetto all’anno passato. Una delle ragioni principali è il numero immenso di rifugiati siriani che si trovano in Nord Africa e nei campi realizzati lungo la frontiera turco-siriana.

L’accoglienza dei richiedenti asilo e la necessità di programmi strutturali per far fronte a questi arrivi costituiscono un tema chiave per tutta l’Europa: occorre rafforzare il dialogo, informarsi e confrontarsi non solo a livello istituzionale, ma anche tra cittadini.

Africa e Mediterraneo discuterà di tutto questo a Bruxelles il 28 marzo durante una tavola rotonda che vedrà la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni europee, di alcuni Stati membri e di operatori impegnati nell’accoglienza dei richiedenti asilo.

Scarica il programma dell’evento

Vai all’evento su Facebook

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