07 marzo 2011
In evidenza
“Le sfide della mediazione interculturale”
Presentazione del Dossier di Africa e Mediterraneo
Mercoledi 9 marzo 2011
Aula Magna della Regione Emilia-Romagna
V.le A. Moro, 30, Bologna
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25 febbraio 2011
Appunti sulle sollevazioni arabe
Pubblichiamo un articolo del sociologo e saggista Adel Jabbar che traccia una interessante analisi delle rivolte di Egitto e Tunisia.
In questa analisi dello storico cambiamento a cui stiamo assistendo, apprezziamo in particolare i punti 5 e 6, dove si propongono interpretazioni che danno fiato alla speranza che inizi un nuovo e più autentico rapporto tra cittadini del mondo arabo e dell’Occidente, a cominciare dai giovani.
14 gennaio 2011: E’ questa la data che segna la svolta tanto agognata dalle moltitudini dei paesi arabi, in cui il despota (al-taghiya) Ben Ali è fuggito. Il tiranno che ha tenuto in ostaggio la Tunisia per ben 23 anni non c’è più.
25 gennaio 2011: E’ stato il giorno in cui in Egitto la gioventù ha accolto l’invito del movimento giovanile 6 aprile a manifestare per porre fine al strapotere di un altro dittatore arabo che ha fatto delle leggi di emergenza una sistematica prassi di governo trasformando l’intero paese di ben ottanta milioni di cittadini in una tenuta di famiglia.
Queste due date indicano una radicale rottura con decenni di stagnazione, che rischiava di diventare un aspetto peculiare delle società arabe. Le proteste (al-tadhahurat) l’insurrezione (al-wathba), la sollevazione (l’intifada) e la rivoluzione (al-thawra) che stanno attraversando l’intera area araba, dalla Mauritania fino allo Yemen, evidenziano il desidero di una primavera di rinascimento (nahdha), delle popolazioni e la volontà di riscatto oltre che di rinnovamento (tajdid). Questi accadimenti avvengono dopo un lunghissimo periodo caratterizzato da infinite angherie, repressioni, persecuzioni, impoverimento generale dell’intera società ad eccezione di una ristretta cerchia di familiari e di cortigiani. Sono stati anni di arretramento politico e socioculturale, di pesanti sconfitte sul piano della politica estera e della perdita di sovranità. L’intero mondo arabo, in effetti, si è ritrovato, di nuovo, a subire dei condizionamenti che rimandano alla memoria l’epoca coloniale.
Grazie ai movimenti giovanili milioni di abitanti dell’area araba, cominciano in questi giorni a scorgere la fine del tunnel e a intravedere la luce di un nuovo e necessario risveglio (sahawa).
Gli avvenimenti che stanno scuotendo le società arabe e travolgendo i vari vassalli e satrapi dimostrano:
1) che le popolazione hanno superato la paura che li ha paralizzati per decenni e, di fatto hanno trovato la forza di sconfiggere la cultura dell’intimidazione e del terrore che i tiranni hanno usato e usano come unico modo per governare;
2) che le élite, spesso secolari, non sono altro che combriccole familistiche di stampo mafioso;
3) che i poteri dell’occidente democratico hanno sostenuto regimi corrotti e violenti mettendo in primo piano i propri interessi materiali dimenticando del tutto la cultura dei diritti umani, della quale fanno uso, non di rado, in termini meramente strumentali;
4) una maturità e una consapevolezza politica delle fasce giovanili smarcata da riferimenti ideologici novecenteschi;
5) che larghi settori assumono la nonviolenza e la disobbedienza civile come prassi per rivendicare i propri diritti e la propria dignità, quindi smentendo e confutando il luogo comune che vuole le società arabe imbevute di violenza e di fanatismo religioso, appiattendo l’immagine degli arabi sulla figura di Bin Laden e di al-Qa‘aida;
6) l’assenza di retorica anti occidentale – non sono stati presi di mira né interessi né persone né simboli occidentali – e il sapere parlare un linguaggio transculturale in grado di comunicare in un mondo di differenze e di molteplicità attraverso parole d’ordine quali dignità, libertà e giustizia.
In molti si chiedono quali saranno le conseguenze di queste sollevazioni. Si può tentare sommariamente di indicare due plausibili cambiamenti, uno di natura interna e l’altro di natura esterna. Relativamente alla realtà interna, si potrebbe avviare un corso politico caratterizzato dal riconoscimento di soggetti politici diversi che tenderanno a posizionarsi in un primo momento nel nuovo scenario creatosi e in un secondo momento competeranno per l’acquisizione del consenso popolare tramite le urne. In questo panorama le varie e variegate visioni di stampo islamico giocheranno certamente un ruolo significativo, tuttavia non si tratterebbe di un ruolo totalizzante e egemonico, a differenza di quello che sostengono alcuni analisti.
Anche se qualche formazione islamica occuperà una posizione determinante nei nuovi assetti sarà comunque molto vicina all’esperienza dell’attuale compagine turca democratico-islamica e quindi avrà delle similitudini con alcune delle esperienze democratiche cristiane in Europa. Riguardo al secondo aspetto, cioè quello esterno, i cambiamenti che avverranno saranno più lenti e si svilupperanno con una certa cautela.
Uno dei cambiamenti prevedibili riguarderà un ripensamento delle relazioni interarabe in funzione di una maggiore collaborazione al fine di ripristinare un qualche ruolo sulla scena mondiale e acquisire un peso politico rispetto alcuni temi caldi e sensibili, come per esempio la questione del popolo palestinese, la situazione della Somalia e i rapporti con l’Iran. In oltre si cercherà di smarcarsi da alcune decisioni della politica statunitense e di trovare una voce autonoma, senza doversi appiattire sulle scelte di Washington com’è avvenuto negli ultimi decenni (per esempio la partecipazione alla guerra contro l’Iraq, l’appoggio alla guerra contro l’Afghanistan e l’adesione ad un eventuale attacco contro l’Iran).
Quello che è certo e lo dimostrano gli accadimenti in atto, è che le genti arabe hanno già conquistato un ruolo determinante nell’agenda politica sia nazionale che internazionale, avendo oggi una perfetta consapevolezza del proprio ruolo, dei propri diritti e della propria dignità.
Adel Jabbar
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È uscito il nuovo numero della rivista “Africa e Mediterraneo” dedicato alla mediazione interculturale. Leggi l’introduzione e il sommario:
Le sfide della mediazione interculturale
Lavorare nell’ambito della mediazione richiede un continuo interscambio tra la ricerca teorico/scientifica, l’elaborazione dei dati relativi alle dinamiche migratorie e l’esperienza “dal basso” nel quotidiano dei luoghi in cui “vive” l’immigrazione perché le risorse e le potenzialità, le situazioni, i contesti si modificano nel tempo in continuazione
È questo approccio che ci ha spinto a realizzare un numero dedicato alla pratica della mediazione, proseguendo la nostra ricerca di riferimenti teorici e confronti di esperienze, considerati come cornici dell’agire e del progettare interventi.
Questo dossier, curato da Silvia Festi e dedicato alla mediazione interculturale e linguistica, presenta diversi punti di vista e teorie al fine di far emergere un ampio quadro di elementi costruttivi e criticità, esperienze e nuove sfide, nonché incoraggiare un dibattito su tali tematiche.
Tante sono le linee di riflessione affrontate: mediazione con i richiedenti asilo, nei campi rom, nei servizi pubblici, nei condomini, e ancora il rapporto tra formazione e mediazione, tra mediazione e comunicazione…
Tre sono i principali obiettivi che ci siamo prefissati: sostenere i mediatori che utilizzano nuove metodologie e approcci innovativi; favorire lo scambio di politiche di integrazione e di modelli di relazioni sociali e, infine, supportare il sistema dei servizi (sociale, scuola, sanità) nel ripensamento del ruolo del mediatore e delle aspettative riposte negli interventi di quest’ultimo.
Una parte del dossier è arricchita dalle foto di Giovanni Melillo Kostner, che ha svolto un lungo e accurato lavoro di ricerca sociale e documentazione fotografica in cui le foto sono espressione concreta di autentica mediazione.
Sommario
Dossier Le sfide della mediazione interculturale, a cura di Silvia Festi
Introduzione di Silvia Festi
Il mediatore consapevole: istituzioni inclusive, dimensione interculturale, percorsi di professionalizzazione di Antonello Scialdone
La mediazione frammentata. Pluralità di modi di intendere e agire una professione in cerca di futuro di Lorenzo Luatti
Il significato della mediazione interculturale nell’interazione di Claudio Baraldi
La mediazione interculturale: problemi e prospettive di Massimiliano Fiorucci
Quando le politiche si fanno culturali. Importanza e ambiguità della mediazione culturale dal punto di vista dell’antropologia di Barbara Pinelli
La prima mediazione di Ivana Trevisani
La mediazione culturale con i richiedenti asilo: ascoltare l’inaspettato di Daniela Peruzzo
Mediazione linguistico-culturale: strumento per un welfare egualitario e per la convivenza plurale di Gianfranco Bonesso
La mediazione linguistico-culturale nei servizi di prossimità e nel lavoro di strada di Andrea Morniroli e Maddalena Pinto
La mediazione in Emilia Romagna: una base per gestire la migrazione di Teresa Marzocchi
La mediazione interculturale nei servizi alla persona dell’Emilia Romagna di Marzio Barbieri
Campi “nomadi”. La mediazione socio-culturale e l’estremo delle nostre periferie di Dimitris Argiropoulos
Introducing the Chinese Community in South Tyrol by Martha Jiménez Rosano Immigrazione
Il Sahara, luogo rivitalizzato dalle migrazioni di Luciana De Michele
Arte
Le meraviglie del nuovo mercato d’arte africana di Fabrizio Corsi
Visioni della memoria e del presente: intervista a Theo Eshetu di Sandra Federici
Fotografia
Ritratti dal Senegal – Foto-reportage di Riccardo Lo Buglio
Eventi
Premier Salon des Auteurs Africains de Bande Dessinée, DevDays 2010, António Ole/Angola
Libri
Paulina Chiziane, Riccardo Staglianò, Dossier Caritas/Migrantes 2010, Calixthe Beyala, Maria Luisa Ciminelli
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28 gennaio 2011
Diario di un viaggio in Sudan a fumetti
E’ stato presentato martedì scorso a Milano “Diario di un viaggio in Sudan”, un libro a fumetti che racconta il fermento profondo e inarrestabile che attraversa oggi il sud Sudan, in cui ha preso vita il progetto di costruzione della prima scuola per insegnanti, e l’impegno di Monsignor Cesare Mazzolari, che da più di trent’anni è impegnato in questa regione. Nel Sud Sudan da poco si è tenuto un referendum che ha sancito la volontà popolare di indipendenza in modo praticamente unanime, per avviare un nuovo capitolo che si spera vada nella via della “riconciliazione” e della effettiva indipendenza dopo decenni di guerre.
Cesar onlus (http://www.cesarsudan.org/), che da anni sostiene il Sud Sudan, affiancando le popolazioni locali con progetti e attività di cooperazione nei settori della sanità di base, dell’accesso all’acqua, dell’educazione e dello sviluppo sostenibile, ha chiesto agli studenti della Scuola Internazionale di Comics di aiutarla a raccontare, con il linguaggio crudo, a volte dissacrante, dei fumetti, la storia un popolo fiero e coraggioso e la bellezza di un paese violentato dall’odio e dalle guerre, che vuole ritrovare se stesso.
Interamente creato e disegnato dai giovani studenti della prestigiosa Accademia, con la collaborazione di importanti nomi del mondo del fumetto, come Andrea Mutti, Marco Bianchini, e altri, il libro, pubblicato dalla Casa Editrice EMI, sarà presto messo in vendita e distribuito in tutte le librerie d’Italia e potrà essere acquistato online anche attraverso Cesar. Il ricavato andrà a sostegno del progetto scuola.
Parole chiave : Agenda cultura gennaio 2011, Cesare Mazzolari, Diario di un viaggio in Sudan, Fondazione Cesar, referendum, Sud SUdan
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30 marzo 2010
“Two-minute clips on humanitarian aid” su Radio 1
Lunedì 29 marzo dalle ore 13,35 alle ore 14 all’interno del programma News Generation di Radio 1 Rai è andato in onda il progetto “Two-minute clips on humanitarian aid”.
I ragazzi del Liceo Scientifico “Leonardo” di Giarre (CT) e del Liceo Classico “Altavilla” di Palermo, due delle scuole coinvolte nel progetto “Two-minute clips on humanitarian aid”, finanziato da ECHO (il servizio di Aiuti Umanitari della della Commissione Europea) e realizzato dalla cooperativa Lai-momo e Gopa-Cartermill, sono stati intervistati da Alma Grandin, conduttrice di News generation, il programma di Radio 1 dedicato al mondo dei giovani che si raccontano e che crescono sui banchi di scuola, diventando protagonisti dell’informazione che li riguarda.
I ragazzi hanno parlato della loro esperienza e ci hanno aggiornato sullo stato di avanzamento dei loro video-clip: il progetto, infatti, prevede che ognuna delle 10 classi coinvolte, realizzi un breve video sull’aiuto umanitario in situazioni di emergenza, catastrofe naturale, guerra, offrendo alla comunità il proprio messaggio.
Questa campagna di videoclip ha l’obiettivo di dar rilievo agli interventi dell’Unione Europea, che nel campo degli aiuti umanitari è il primo donatore mondiale.
E’ possibile ascoltare l’intervista direttamente dal nostro blog oppure sul sito di News Generation: http://www.radio.rai.it/radio1/newsgeneration/
Per ulteriori informazioni:
Lai-momo soc. coop.
Tel. + 39 051 840166
progetti@laimomo.it
Podcast: Play in new window | Download
Parole chiave : Aiuti umanitari, Educazione allo sviluppo, Educazione interculturale, Laimomo, Radio, scuola
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Segnaliamo un interessante concorso di illustrazione dal titolo “Disegni al sole”, aperto ad illustratori italiani e stranieri e, nella sezione “Disegni al sole – scuole”, alle scuole primarie e secondarie di primo grado.
Il concorso si propone di valorizzare la capacità dell’illustrazione di affrontare il tema dell’incontro con altre culture.
Per l’edizione 2010, l’attenzione è rivolta al cibo e alle ricette del mondo: il cibo, è inteso come mezzo di sostentamento, come elemento culturale, specchio della situazione storica e geografica di una popolazione ed elemento principale dell’enorme faglia tra abbondanza e miseria.
La scadenza per la consegna dei lavori è il 30 aprile 2010. I premi: 500 euro per il primo premio, 300 euro il secondo e 200 il terzo.
Stranamente non esiste un sito del premio per cui per maggiori informazioni segnaliamo questa mail: valecolori@alice.it e tel. 3396780650.
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04 novembre 2009
“Manifesta!”, le foto dell’evento
Come avevamo preannunciato ieri si è svolta oggi la presentazione del progetto “Manifesta! Immagini, letture e scritture sui diritti fondamentali dell’Unione europea”.
I ragazzi che hanno preso parte al progetto hanno celebrato 20 anni di diritti e democrazia in Europa attraverso letture dei loro brani e esibizioni musicali. Se l’evento ha avuto successo, e ci pare ne abbia avuto, il merito va agli studenti delle scuole e al loro lavoro. Il clima era di impegno ed entusiasmo e, con sincerità, oggi ci siamo sentiti anche noi un po’ più più europei.
Di seguito qualche foto per rendere l’idea di come si è svolta la giornata.
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Parole chiave : Manifesta!
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E’ con piacere che presentiamo l’incontro conclusivo del progetto “Manifesta! Immagini, letture e scritture sui diritti fondamentali dell’Unione europea”, che si svolgerà domani, 4 novembre 2009, dalle 10 alle 12 nella Sala Polivalente della Regione Emilia – Romagna (Viale Aldo Moro, 50, Bologna).
I ragazzi che hanno partecipato al progetto presenteranno i loro lavori realizzati nell’ambito dei laboratori: un video, delle cartoline e alcune scritture creative.
Al progetto hanno partecipato la Scuola Media “G. Galilei” di Sasso Marconi, l’Istituto Alberghiero “B. Scappi” di Castel S. Pietro Terme e l’IsArt di Bologna.
Il progetto è stato realizzato con la compartecipazione e il contributo dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e in collaborazione con la Fondazione “Anne Frank” di Amsterdam.
La partecipazione è gratuita, è gradita l’iscrizione all’indirizzo: progetti@africaemediterraneo.it.
Qui sotto il programma dell’evento:
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02 novembre 2009
Approdi 2009 a Torino
Si è svolto a Mercoledì 28 Ottobre a Torino l’incontro conclusivo del progetto “Approdi. Percorsi generazionali a confronto”, un esperimento di didattica laboratoriale, basato sull’unione dei principi di media education e intercultura.
Il convegno realizzato Presso il Centro Multifunzionale di Corso Francia è stato pensato proprio per consentire a questi ragazzi di presentare la loro esperienza e i loro lavori, a conclusione del progetto che li ha visti come protagonisti.
I temi (spostamento e migrazione, la condizione dei rifugiati, il pregiudizio) sono stati trattati escogitando fantasiose situazioni narrative in cui spesso si può riconoscere il punto di vista dell’adolescenza. Durante il convegno questi stessi temi sono stati rielaborati attraverso l’uso della fotografia e del linguaggio del corpo. I ragazzi sono quindi stati coinvolti in una serie di attività per imparare a comunicare insieme a compagni di diverse origini non solo scrivendo e disegnando un fumetto ma anche realizzando delle fotografie finalizzate alla pubblicazione sul blog di Africa e Mediterraneo.
All’iniziativa hanno partecipato molte delle scuole coinvolte nel progetto “Approdi”: l’Istituto Ego Bianchi di Cuneo, l’Istituto Magistrale Bellini di Novara e l’Istituto Bodoni Paravia di Torino.
Fra le varie attività, segnaliamo qui quella della media educator Angela Bonomi Castelli (dell’Associazione MED) che ha proposto un breve percorso di riflessione e realizzazione fotografica finalizzata a rielaborare le tematiche proprie del progetto. I ragazzi si sono impegnati e divertiti e qui presentiamo i risultati:
Liceo Ego Bianchi
“Attesa”
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Parole chiave : Approdi, Torino
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05 ottobre 2009
Laboratori interculturali – “Valori comuni…? parliamone”
Giovedì 1 ottobre 2009 abbiamo organizzato nel Salone Dugentesco di Vercelli l’incontro “Valori comuni…? parliamone”, che concludeva il progetto che la nostra associazione Africa e Mediterraneo ha svolto nell’anno scolastico 2008-2009, dal titolo “Pubblicizziamo i Valori comuni”, in alcune classi multiculturali di scuole medie di Vercelli, Torino, Santhià.
L’incontro è iniziato con il saluto di Carolina Piccioni (Assessore all’Istruzione, Scuola e Politiche Giovanili di Vercelli) e di Maria Comello (Referente dell’ufficio scolastico provinciale di Vercelli). Durante l’incontro sono stati videoproiettati alcuni spezzoni di film e cartoon conosciuti ed amati dai ragazzi come spunti di riflessione relativi ad importanti valori quali la libertà, il perdono, la non violenza, la famiglia, la condivisione delle risorse e molti altri.
A partire dai video Asma’ Guedduda (rappresentante dei Giovani Mussulmani italiani), Micol Nizza (membro della Comunità ebraica di Torino) e Alfonsina Zanatta (rappresentante della Diocesi di Vercelli) hanno condotto i ragazzi, attraverso un confronto costruttivo e vivace, alla riflessione sui valori presi in considerazione e sulle possibili sfumature e prospettive.
Oltre a diversi insegnanti hanno partecipato all’incontro un centinaio di studenti invitati a realizzare brevi reportage sull’incontro.
Una piccola rappresentanza ha infine presentato alcune delle immagini pubblicitarie realizzate durante i laboratori dell’anno precedente con l’aiuto delle animatrici interculturali e del grafico Luca Vittone per spiegare le ragioni delle scelte fatte e lo sviluppo del percorso.
Un kit con le migliori cartoline stampate è stato distribuito ai ragazzi. Le scuole partecipanti al progetto erano Istituto comprensivo Lanino di Vercelli, Istituto comprensivo S. Ignazio di Santhià, Scuola media Croce Morelli di Torino.
L’incontro ha concluso in modo vivace un percorso didattico complesso e con finalità ambiziose che i ragazzi hanno saputo apprezzare e affrontare in modo creativo, autonomo ed innovativo!
di Alessia Rosa
[immagini: Alcune cartoline realizzate nei laboratori]