10 gennaio 2013
Centro Frantz Fanon sfrattato!
ll Centro Frantz Fanon, una delle strutture più conosciute per quanto riguarda l’etno-psichiatria in Italia, rischia di chiudere i battenti.
Sin dalla sua fondazione, a Torino nel 1996, è sempre stato un punto di riferimento per chiunque si occupasse di temi come salute, cultura e migrazioni, soprattutto avendo sviluppato nel tempo molteplici interventi clinici nel campo della salute mentale dei migranti, seguendo e curando oltre 1600 pazienti, alcuni dei quali affetti da gravi patologie.
Il Centro, da più di dieci anni ospite di una Asl torinese, ha da poche settimane appreso che dal 15 gennaio 2013 cesserà il contratto d’affitto fra l’ASL e il proprietario dei locali dove attualmente il Centro opera e che dovrà dunque trovare una nuova sistemazione.
Nonostante manchino soltanto pochi giorni, nonostante la cifra irrisoria dell’affitto e nonostante le ripetute richieste da parte del Centro, nessuno dell’ASL si è fatto vivo e non si sa ancora nulla riguardo al futuro della struttura.
Sul sito dell’Associazione Frantz Fanon potete scaricare l’appello integrale e leggere tutti i dettagli della notizia.
Segnaliamo inoltre il n.64 “Medicina e migrazione” della nostra Rivista che, tra le altre cose, si è occupato proprio di etno-psichiatria.
Immagine allegata (“The Healers: Frantz Fanon,” 2009, Rudy Shepherd) di START Gallery
Parole chiave : Africa e Mediterraneo, appello, ASL, Associazione Frantz Fanon, Centro Fanon, Centro Frantz Fanon, Fanon, Medicina e migrazione, Torino
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14 maggio 2012
Il Concorso letterario nazionale Lingua Madre.
Oggi, 14 maggio, presso il Salone Internazionale dei Libro di Torino, si è tenuta la premiazione del VII Concorso letterario nazionale Lingua Madre, destinato alle donne straniere residenti in Italia, con una sezione dedicata alle donne italiane.
Nato da un’idea di Daniela Finocchi, il concorso ha registrato la partecipazione di centinaia di donne, tra cui le tre vincitrici di quest’anno Migena Proi (Albania), Gracy Pelacani (Brasile) e Irina Serban (Romania).
Al racconto di Migena Proi è stato assegnato il primo premio, per aver messo a fuoco i temi centrali della migrazione dal punto di vista di una giovane donna di “seconda generazione”. Il secondo premio, consegnato a Gracy Pelacani, ha voluto riconoscere il merito alla giovane donna di origine brasiliana di aver saputo parlare di un tema importante e complesso come quello dell’appartenenza e della memoria. La terza classificata, Irina Serban, è stata invece premiata per essere riuscita a fornire una rappresentazione narrativa del concetto di “straniera”, riferito a persone, cose, immagini e pensieri.
Per la sezione Donne Italiane è stata premiata Sabrina Grappeggia, che è stata capace di raccontare vite di ordinaria violenza e di straordinaria umanità, con grande intensità e sguardo critico. Altri premi speciali sono stati assegnati a Simone Silva (Brasile), Rahma Nur (Somalia), Michaela Sebokova (Slovacchia), Animata Aidara (Senegal) e Martina Turano (Italia).
Tante sono state le iniziative organizzate su tutto il territorio nazionale e condivise sui social network, tra cui mostre fotografiche e spettacoli teatrali tratti dai racconti, una piattaforma multimediale delle antologie del Concorso, una sezione audio sul sito con le letture dei racconti.
La VIII edizione del concorso si concluderà il prossimo 31 dicembre.
Parole chiave : Daniela Finocchi, Gracy Pelacani, Irina Serban, Migena Proi, Sabrina Grappeggia, Salone Internazionale del Libro, Torino
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02 novembre 2009
Approdi 2009 a Torino
Si è svolto a Mercoledì 28 Ottobre a Torino l’incontro conclusivo del progetto “Approdi. Percorsi generazionali a confronto”, un esperimento di didattica laboratoriale, basato sull’unione dei principi di media education e intercultura.
Il convegno realizzato Presso il Centro Multifunzionale di Corso Francia è stato pensato proprio per consentire a questi ragazzi di presentare la loro esperienza e i loro lavori, a conclusione del progetto che li ha visti come protagonisti.
I temi (spostamento e migrazione, la condizione dei rifugiati, il pregiudizio) sono stati trattati escogitando fantasiose situazioni narrative in cui spesso si può riconoscere il punto di vista dell’adolescenza. Durante il convegno questi stessi temi sono stati rielaborati attraverso l’uso della fotografia e del linguaggio del corpo. I ragazzi sono quindi stati coinvolti in una serie di attività per imparare a comunicare insieme a compagni di diverse origini non solo scrivendo e disegnando un fumetto ma anche realizzando delle fotografie finalizzate alla pubblicazione sul blog di Africa e Mediterraneo.
All’iniziativa hanno partecipato molte delle scuole coinvolte nel progetto “Approdi”: l’Istituto Ego Bianchi di Cuneo, l’Istituto Magistrale Bellini di Novara e l’Istituto Bodoni Paravia di Torino.
Fra le varie attività, segnaliamo qui quella della media educator Angela Bonomi Castelli (dell’Associazione MED) che ha proposto un breve percorso di riflessione e realizzazione fotografica finalizzata a rielaborare le tematiche proprie del progetto. I ragazzi si sono impegnati e divertiti e qui presentiamo i risultati:
Liceo Ego Bianchi
“Attesa”
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Parole chiave : Approdi, Torino
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17 luglio 2009
Drop out scolastico, il progetto “Provaci ancora Sam!”
Presentazione dell’articolo “Provaci ancora Sam! Un progetto di contrasto al drop out scolastico” pubblicato sul numero 58 di Africa e Mediterraneo.
Il drop out scolastico è un fenomeno pluridimensionale che va oltre il contesto scolastico stesso. La dimensione culturale e relazionale occupano un ruolo importante, le cause del abbandono riguardano sia la scuola, ma anche i “luoghi di vita” e la socialità dell’adolescente. Prevenzione e recupero sono azioni possibili solo quando questi i due mondi si avvicinano.
L’articolo esamina la storia e il caso del progetto “Provaci ancora Sam!”, laboratorio extrascolastico nato nel 1989 a Torino, rivolto ai pluribocciati che devono affrontare l’esame di terza media. Se in principio ad usufruire del progetto erano quasi esclusivamente ragazzi italiani, nel corso degli anni la percentuale si è invertita a favore degli stranieri, generando una prospettiva interculturale.
Il fattore che determina il successo del laboratorio è soprattutto la capacità di garantire “continuità” su tre livelli: continuità scuola-extrascuola, continuità formativa, continuità relazionale.
Oltre ad esaminare gli elementi teorici della sperimentazione, l’articolo offre la testimonianza di un rapporto educatore/studenti.
Obiettivo del progetto, oggi riconosciuto dal ministero dell’Istruzione, è quello di diventare un’organizzazione complementare alla scuola, istituzionalmente riconosciuta.
Link: Provaci ancora Sam!, il sito del progetto.