Presentazione dell’articolo “Globalizzazione e culture della salute. Corpi migranti e società plurale” a firma di Stefano Allievi, pubblicato sul numero 64 di Africa e Mediterraneo.
La de-territorializzazione e ri-territorializzazione di culture lontane, favorita dai fenomeni di globalizzazione e migratori, ha prodotto in Occidente, fra l’altro, una riapertura a forme e credenze “tradizionali”, che vanno ad affiancarsi al sapere medico “ufficiale”.
Le migrazioni, da un lato, hanno reso disponibili, in Occidente, saperi, mentalità e visioni del mondo “altre” e dall’altro hanno favorito il radicamento di “saperi condivisi”, ossia conoscenze e pratiche socio-culturali diffuse e condivise all’interno delle comunità immigrate. L’articolo mostra che il pluralismo o sincretismo culturale si manifesta in modo preponderante soprattutto lì dove sono in gioco gli elementi fondamentali del benessere: il sapere sul corpo e il richiamo ai valori ultimi che esso comporta.
In medicina, l’affiancarsi di forme alternative al sapere ufficiale ha modificato le idee tradizionali di salute, corpo, malattia, guarigione e morte.
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