13 giugno 2013
La rivista “El Ghibli” compie dieci anni
Negli ultimi anni, l’aumento di stranieri nel nostro Paese ha generato nuove forme d’espressione artistica e culturale, come ad esempio la letteratura migrante. A supporto di questo nuovo genere letterario, dieci anni fa viene fondata El Ghibli, una rivista online di letteratura della migrazione, ideata e gestita da scrittori migranti.
El Ghibli, che vuol dire “Vento del deserto”, oltre ad essere un punto di incontro virtuale, è uno spazio dedicato alla pubblicazione di opere di scrittori stranieri residenti in Italia e vuole elogiare il contributo culturale offerto dai migranti-scrittori o scrittori-migranti, superando l’opinione diffusa di considerare il migrante solo ed esclusivamente come forza lavoro.
La rivista presenta diverse sezioni ognuna delle quali dedicata ad una categoria di persone diverse: scrittori migranti che scrivono in lingua italiana o in lingua straniera, scrittori che non sono stati protagonisti di fenomeni migratori, bambini e ragazzi che vogliono scrivere sul tema del viaggio e dell’incontro.
Sabato 15 giugno alle ore 16 (presso la Biblioteca Dergano-Bovisa di Milano) si terrà un convegno dal tema “L’ibridazione è possibile”, a cui parteciparà anche Pap Khouma, direttore della rivista e autore dello storico libro Io venditore di elefanti con cui si è inaugurata la letteratura della migrazione in Italia.
Per maggiori informazioni sull’evento consultare il sito: http://www.el-ghibli.provincia.bologna.it/index.php
Parole chiave : Biblioteca Dergano-Bovisa, El-Ghibli, Io venditore di elefanti, Letteratura, migrazione, Pap Khouma, rivista online
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22 febbraio 2013
Elezioni 2013
Sono tanti i cittadini di origine straniera candidati nelle imminenti elezioni politiche. Li troviamo soprattutto nelle file del Centro-Sinistra (Khalid Chaouki in Campania, Nona Evghenie a Padova, Fernando Biague in Trentino Alto-Adige, Cecile Kyenge a Modena), ma anche del Centro Destra (Tony Chike Iwobi detto Toni è candidato a Bergamo per la Lega Nord).
Africa e Mediterraneo vede due degli autori che hanno scritto sulle sue pagine candidati alle elezioni regionali: Pap Khouma in Lombardia e Jean Léonard Touadi, già deputato nella legislatura in chiusura, in Lazio.
Abbiamo sentito Pap in questi giorni: si presenta con SEL nella lista Ambrosoli. “Sono contento di questa campagna, ha detto, ho percepito tanto interesse per la mia candidatura. Tanti si sono complimentati con me. Poi vedremo, nel segreto dell’urna, cosa faranno…”
L’Italia ha davvero bisogno di nuove idee, di energie “differenti” che stimolino un rinnovamento con le loro esperienze di vita difficili e preziose. Non ci resta che fare un “in bocca al lupo” a tutti.
Parole chiave : candidati immigrati, Cecile Kyenge, elezioni politiche 2013, Elezioni Regionali 2013, Fernando Biague, Jean Léonard Touadi, Khalid Chaouki, Nona Evghenie, Pap Khouma, Tony Chike Iwobi
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Il diritto di voto resta un nodo cruciale dell’integrazione degli immigrati. Nelle elezioni amministrative del prossimo fine settimana sono diversi i candidati di origine straniera: persone che hanno acquisito la cittadinanza italiana e sono punti di riferimento nell’associazionismo legato all’immigrazione e nella tutela dei diritti dei migranti. A ormai pochi giorni dal voto abbiamo intervistato in esclusiva per il nostro blog Otto Bitjoka, che per le prossime Elezioni Regionali 2013 ha deciso di scendere in campo con la lista “Patto Civico” di Umberto Ambrosoli in Lombardia, facendosi conoscere con slogan ironici come quello che pubblichiamo qui.
Parole chiave : Consiglio regionale lombardo, Elezioni Regionali 2013, Otto Bitjoka, Pap Khouma, Patto Civico, Umberto Ambrosoli
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Sabato 31 marzo, alle 18.30, presso la Biblioteca Dergano-Bovisa di Milano, saranno presentati gli ultimi due numeri della rivista “Africa e Mediterraneo” sul Senegal e la diaspora senegalese e sulla figura del grande scrittore sudafricano Lewis Nkosi.
L’iniziativa, organizzata in collaborazione con il Centro Culturale Multietnico La Tenda, intende dedicare uno spazio di approfondimento ai dossier “Il Senegal e la diaspora senegalese” e “Lewis Nkosi: Sudafrica, esilio, scrittura”, per far luce sull’attualità politica della “primavera senegalese”, grazie al supporto del mosaico di arte, letteratura, musica, politica e società senegalese fornito dal penultimo numero della rivista, e per riflettere sull’apartheid sudafricano, attraverso l’esperienza vissuta dal celebre giornalista e scrittore Nkosi.
Durante l’incontro, sotto il coordinamento della direttrice di “Africa e Mediterraneo” Sandra Federici, sarà possibile ascoltare gli interventi dello scrittore Pap Khouma, della Professoressa dell’Università del Piemonte Orientale Francesca Romana Paci, della Professoressa dell’Università di Milano Itala Vivan e del linguista del Centro Orientamento Studi Africani Ndiaye Mbaye.
Parole chiave : Africa e Mediterraneo, Biblioteca Dergano-Bovisa, Centro Culturale Multietnico La Tenda, Francesca Romana Paci, Itala Vivan, Lewis Nkosi, Ndiaye Mbaye, Pap Khouma, sandra federici, Senegal
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Il dossier che pubblichiamo presenta alcuni approfondimenti sugli eventi socio-culturali che hanno segnato l’ultimo anno e nei quali il Senegal ha inteso interpretare un ruolo anche politico presentandosi come punto di riferimento di una visione globale e panafricana del futuro del continente e della sua proposta culturale: il Monumento al Rinascimento africano e il terzo Festival mondial des arts nègres. Queste iniziative sono approfondite e spiegate nei loro retroscena, nelle motivazioni e negli errori dagli articoli di Victoire Axiga-Dokpo e Itala Vivan.
Il dossier continua con vari approfondimenti su aspetti culturali del Senegal, con interessanti visuali storiche. Un panorama del cinema senegalese, della sua importanza nel passato con l’opera dei grandi Ousmane Sembène e Djibril Diop Mambéty così come della sua difficoltà attuale, è tracciato nell’articolo di Simona Cella.
La denuncia senza sconti dei rapper del movimento di protesta “Y en a marre” nei confronti della corruzione e dell’immobilismo della classe dirigente del Paese, così come la presa di posizione degli artisti hip hop nella vetrina mediatica del Forum sociale mondiale, tenutosi a Dakar nello scorso febbraio, sono raccontati da Fabrizio Guglielmini, assieme alla produzione degli artisti del neo ‘mbalax come Coumba Gawlo e Yossou Ndour.
Due importanti scrittori senegalesi presenti in Italia hanno dato il loro contributo a questo dossier: Cheikh Tidiane Gaye dando una personale selezione, presentazione e traduzione dei poeti senegalesi, Pap Khouma raccontando dal punto di vista di pioniere dell’immigrazione in Italia una breve storia del movimento che ha portato decine di migliaia di giovani senegalesi a spostarsi in Italia. L’integrazione linguistico-culturale di questi nuovi cittadini, con tutte le implicazioni sull’intreccio dei rapporti personali, sulla costruzione di famiglie miste, sull’educazione dei figli, è trattata dall’etnolinguista Baye Ndiaye, presidente del Centro orientamento studi africani di Milano.
Elisabetta Bevilacqua traccia una storia della presenza di scrittori senegalesi nel panorama della scrittura della migrazione in Italia, approfondendo, tra le altre, proprio l’opera di Pap Khouma, il cui libro (scritto assieme a Oreste Pivetta) Io venditore di elefanti è considerato il titolo con cui la “letteratura della migrazione” ha fatto il suo esordio in Italia.
La storia del Senegal è stata a lungo, bisogna dirlo, la storia del suo rapporto con la Francia. Un rapporto a cui la figura del poeta presidente Senghor ha dato una importante connotazione letteraria, culturale e linguistica, cosa che ha portato in eredità anche una certa ambiguità. Un’ambiguità che caratterizza la storia a fumetti Le Sénégal et Léopold Sédar Senghor, creata dallo sceneggiatore francese Saint-Michel, analizzata da Francesca Romana Paci, con un’attenzione speciale proprio alle implicazioni visive e linguistiche, spesso molto sottili, che possono essere ricondotte al complicato rapporto tra Paese colonizzato e madrepatria colonizzatrice. I fumetti sono un ottimo modo per capire il tessuto sociale di un Paese, per questo abbiamo pubblicato una tavola delle avventure di Goorgoorlou, l’anti-eroe creato dalla penna di T.T. Fons, probabilmente il più famoso e popolare personaggio a fumetti del Senegal, in quanto rappresenta l’uomo medio senegalese, disoccupato, alla ricerca costante di una piccola somma per la “Spesa Quotidiana”. Anche le tavole di Lamine Dieme, sulla passione dei bambini per il gioco del calcio, rappresentano una scena energica e scanzonata della vita sociale senegalese.
Come abbiamo detto, il Senegal è da tempo molto legato anche all’Italia, anche perché quella presente da noi è la più grande tra le diaspore senegalesi. L’articolo di Anna Casella Paltrinieri ripercorre la presenza dei Senegalesi muridi nella provincia di Brescia, dove questa confraternita ha creato un centro per il culto che, se in passato è stato occasione di dialogo interculturale e interesse reciproco con le istituzioni locali italiane, negli ultimi anni è diventato pretesto per polemiche sulla sicurezza da parte di alcuni partiti, senza che da parte della comunità senegalese si sia riusciti a dare un’adeguata risposta.