01 agosto 2016
Una sera in giardino a Lama di Reno
Porte aperte mercoledì sera al Polo formativo e di accoglienza di Lama di Reno (Marzabotto), nel quale sono ospiti alcuni richiedenti asilo che seguiranno un percorso formativo nell’artigianato http://www.laimomo.it/a/index.php/it/altre-notizie/271-apre-il-polo-formativo-di-lama-di-reno. Dalle 18 alle 20, i cittadini di Marzabotto e tutte le persone interessate hanno potuto partecipare a un incontro-aperitivo nel giardino della struttura di accoglienza, inaugurata da pochi giorni con l’arrivo dei primi ospiti. Conoscersi era infatti lo scopo principale della serata e così è stato: gli abitanti di Lama di Reno hanno potuto incontrare personalmente i loro nuovi vicini di casa e viceversa, così come hanno potuto parlare con gli operatori che lavorano alle varie attività legate all’accoglienza e alla formazione e visitare il laboratorio.
L’incontro era organizzato con una decina di picc oli gruppi di operatori e ospiti che, dislocati in vari punti del giardino e della sala laboratorio, erano a disposizione per dialogare con le singole persone, le famiglie e gli amministratori locali presenti. Ogni gruppo era dedicato a un argomento specifico: la procedura per la domanda di asilo, il supporto sanitario, l’insegnamento dell’Italiano, l’attività di cura del giardino, la cucina e i menù, l’attività di volontariato, l’inserimento nel mondo del lavoro e naturalmente il progetto di Lama di Reno di formazione alla produzione in pelle per la moda. Gli intervenuti hanno così potuto fare domande su diversi aspetti del progetto e in generale sull’attività di accoglienza.
Alla serata ha collaborato Radio Frequenza Appennino, che ha organizzato un DJ Set basato sull’esperienza di Folilà, la trasmissione prodotta insieme a richiedenti asilo del Distretto di Porretta Terme. Ognuno degli ospiti aveva scelto la propria canzone da trasmettere, e così si sono ascoltati brani di Yussou N’dour, Ali Farka Touré, Alpha Blondy, mentre un giovane del Burkina Faso inaspettatamente ha scelto Oh Sole mio, da lui scoperta durante una lezione di Italiano.
Infine, il musicista Kalifa Koné ha suonato dal vivo il suo strumento, la Kora, facendo risuonare le musiche del Mali tra le colline dell’Appennino.
Tra un bicchiere di prosecco, una pizzetta e una chiacchiera, con i bambini che giocavano a nascondino nel giardino, le due ore sono passate in fretta e le persone sono andate a casa con qualche informazione in più, mentre gli ospiti sono rimasti a mettere in ordine, con la consapevolezza di avere forse cominciato stringere qualche nuova conoscenza.
Parole chiave : Cooperativa Lai-momo, Ethical Fashion Initiative (EFI), Lama di Reno, Marzabotto, Polo formativo
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26 luglio 2016
Apre il polo formativo di Lama di Reno!
Il 16 luglio è stato aperto a Marzabotto il Polo sperimentale di formazione e accoglienza promosso dalla cooperativa Lai-momo e da Ethical Fashion Initiative, il programma dell’agenzia delle Nazioni Unite “International Trade Centre”.
Il progetto è nato per offrire un’opportunità di formazione laboratoriale nel settore della moda a un gruppo di richiedenti asilo accolti presso diverse strutture dell’area metropolitana bolognese. L’idea è di avviare un’esperienza formativa e produttiva, integrando ai servizi di accoglienza percorsi di qualificazione professionale e occasioni di impiego, in Italia e, in caso di volontà di rientro, nei Paesi di origine, dove il programma delle Nazioni Unite ha in corso differenti produzioni.
Ethical Fashion Initiative, infatti, a partire dal 2009 porta grandi stilisti internazionali, come Vivienne Westwood e Stella McCartney, a produrre parte delle loro collezioni in Africa e ad Haiti. Il progetto garantisce standard di lavoro etici in tutta la filiera lavorativa, che impiega principalmente donne. Attraverso il proprio lavoro e i salari giusti ricevuti, le lavoratrici e i lavoratori hanno la possibilità di accedere al sistema sanitario nazionale e di garantire l’accesso all’istruzione ai propri figli.
La collaborazione tra Ethical Fashion Initiative e Lai-momo ha avuto inizio alla fine del 2015 con Generation Africa: nella cornice di Pitti Immagine Uomo hanno sfilato sulla passerella le creazioni di quattro stilisti africani e, tra gli indossatori professionisti, sfilavano 3 richiedenti asilo “bolognesi” selezionati in base all’altezza e all’aspetto fisico.
In questi giorni il primo gruppo di ospiti si è trasferito nella struttura: si tratta di persone provenienti da Pakistan, Senegal, Bangladesh, Guinea, Burkina Faso e di età compresa tra i 19 e i 30 anni. Alcuni di loro hanno esperienze pregresse come sarti nel Paese di origine o hanno imparato a tessere prodotti di abbigliamento durante il periodo trascorso il Libia.
Durante l’inaugurazione, il Sindaco Romano Franchi ha spiegato come il progetto, senza oneri per il Comune di Marzabotto, possa contribuire al percorso di riqualificazione della frazione e ha ricordato come le colline che circondano Lama di Reno hanno visto uomini e donne attivi contro l’occupazione nazista che aveva alla base un’ideologia razzista.
Andrea Marchesini ha affermato: “Non è un progetto facile, perché ha una componente di innovazione molto forte. Ci sono state alcune critiche, e a criticare si fa presto. Noi, intanto, abbiamo investito e lavorato perché oggi si potesse aprire: vorremmo davvero che si creassero occasioni di incontro con la comunità locale e per questo proponiamo di realizzare attività di socializzazione con i cittadini e di volontariato per la manutenzione del territorio.”
All’evento ha partecipato, oltre al vicesindaco della Città Metropolitana di Bologna Massimo Gnudi, la deputata Marilena Fabbri, che ha sottolineato l’interesse dal punto di vista nazionale di questa sperimentazione. Il responsabile dei progetti di Cultura e Sviluppo della Commissione europea Giorgio Ficcarelli, arrivato quella mattina da Bruxelles, ha spiegato che “la Commissione dedica una grande attenzione allo sviluppo dei paesi emergenti, ed è fortemente interessata al monitoraggio di questo percorso.”
Infine, il direttore di Ethical Fashion Initiative, Simone Cipriani, in un “vulcanico” intervento ha illustrato l’iniziativa da lui fondata, il successo che ha riscosso presso grandi stilisti e, di conseguenza, le ricadute positive per le popolazioni locali. Ha poi richiamato lo spirito del progetto di formazione alla Lama, ricordando che l’Africa è un continente popolato da giovani, e i giovani, che guardano al futuro, non potranno essere fermati da nessun muro, mare o politica migratoria se non si creeranno le condizioni perché essi stessi possano costruire un futuro dignitoso.
Ora, con i primi richiedenti asilo, comincia l’inserimento nella comunità della Lama. La prossima settimana, mercoledì 27 luglio dalle 18 alle 20, si terrà una serata di incontro/aperitivo nel parco della struttura, per cominciare a conoscersi davvero.