15 gennaio 2016
Richiedenti asilo sfilano a Pitti Immagine Uomo
Si è tenuta ieri a Firenze, nella cornice di Pitti Immagine Uomo 89, una sfilata molto particolare: Generation Africa. Sulla passerella le creazioni di quattro brand africani – AKJP (Sudafrica), Ikiré Jones (USA/Nigeria), Lukhanyo Mdinigi x Nicolas Coutts (Sudafrica) e U.Mi-1 (Nigeria/UK) – e tra i modelli tre richiedenti asilo.
Generation Africa nasce dalla partnership tra Fondazione Pitti Discovery e ITC Ethical Fashion Initiative, progetto creato per sostenere le capacità dei micro-imprenditori africani e le reti del settore “moda”. Con l’obiettivo di promuovere giovani e talentuosi fashion designer africani e per mostrare l’irrompente energia creativa del continente nell’ambito della moda, Generation Africa si è avvalso della collaborazione con Lai-momo soc. coop., società cooperativa italiana impegnata in progetti di accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo.
Lo scorso dicembre, infatti, è stata presentata alle persone accolte nelle strutture di accoglienza nel territorio bolognese gestite da Lai-momo la possibilità di partecipare a una selezione per le sfilare nell’ambito dell’Ethical Fashion Initiative. Alcuni ospiti hanno aderito e hanno partecipato al casting tenuto da talent scout di agenzie di modelli e dell’EFT: sulla base dell’altezza e dell’aspetto fisico ne sono stati selezionati cinque. Questi ragazzi, che hanno dai 19 ai 27 anni, vengono da Mali e Gambia e nei loro paesi erano contadini, muratori, camerieri o commercianti. Quasi tutti sono in Italia da maggio 2015, vivono nei centri di accoglienza in Provincia di Bologna e alcuni di loro fanno volontariato nei territori di accoglienza, in attesa di portare a termine le procedure di richiesta d’asilo. Fin dal primo momento si sono resi conto di avere l’opportunità di mettersi in gioco in una situazione professionale a cui non avevano mai pensato.
Durante le prove, i tre richiedenti asilo erano visibilmente emozionati e anche un po’ insicuri, ma alcuni dei giovani modelli professionisti che sfilavano con loro li hanno rassicurati e incoraggiati, dando loro anche piccoli suggerimenti pratici per camminare al meglio sulla passerella. Nella concitazione che domina il backstage durante le sfilate, se la sono cavata benissimo e sono usciti rispettando i tempi, sfilando sotto i riflettori tra le due ali di pubblico e stampa internazionale che affollavano lo spazio della Dogana di Via Valfonda.
“È stata una grande opportunità, ma non ci montiamo la testa”, hanno commentato i tre neo-modelli. “La cosa che ci ha fatto più piacere è stata la gentilezza con cui tutti, dagli stilisti ai professionisti che organizzavano la sfilata, ci hanno trattato”.
Ma il progetto non finirà qui. Infatti, ITC e Lai-momo hanno deciso di continuare a collaborare per sviluppare le capacità economiche dei richiedenti asilo e rifugiati in Italia, nell’ambito della sartoria e delle confezioni, per consentire loro di sviluppare capacità e competenze spendibili sul mercato e contribuire in questo modo all’economia dei loro Paesi d’origine, direttamente o indirettamente attraverso le loro rimesse, o dei Paesi europei in cui sono ospitati.
Parole chiave : Ethical Fashion Initiative (EFI), Firenze, Generation Africa, Lai-momo, Moda, Pitti Immagine, richiedenti asilo
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08 maggio 2014
Al via l’iscrizione al nostro laboratorio di scrittura
Africa e Mediterraneo organizza un laboratorio di scrittura rivolto sia ai richiedenti asilo ospiti a Bologna, sia ai cittadini italiani. Le volontarie AVoC Elisabetta Guidotti (insegnante) e Maria Luisa Pozzi (lettrice della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari), con l’affiancamento di un’operatrice di Africa e Mediterraneo, terranno 6 incontri di scrittura sulla narrazione autobiografica, soprattutto in relazione ai percorsi di fuga/emigrazione. Gli spunti trattati saranno: il passato, il viaggio e il presente.
Il laboratorio è gratuito e si svolgerà tutti i giovedì dal 15 maggio al 19 giugno presso Sala Borsa, dalle 10:00 alle 12:00. Il numero di posti è limitato, quindi saranno prese in considerazione le iscrizioni in ordine di arrivo. Per iscriversi basta mandare un’e-mail all’indirizzo s.bruni@africaemediterraneo.it scrivendo come oggetto del messaggio: Iscrizione Laboratorio di Scrittura oppure si possono contattare direttamente gli operatori di Villa Aldini e dello SPRAR.
Il laboratorio nasce all’interno della campagna Bologna cares! e fa parte del progetto di comunicazione SPRAR Bologna, messo in campo dal Comune di Bologna, dall’ASP Città di Bologna e dai gestori dell’accoglienza rifugiati Lai-momo, Arcolaio e Mondo Donna. Si tratta della prima di una serie di iniziative ed eventi che culmineranno il 21 giugno con il convegno sull’asilo in Europa e mirano a sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo le tematiche dell’accoglienza.
Parole chiave : Arcolaio, asilo in Europa, ASP Città di Bologna, AVoC, Bologna cares!, Comune di Bologna, Elisabetta Guidotti, Laboratorio di scrittura, Lai-momo, Maria Luisa Pozzi, Mondo Donna, Sala Borsa, SPRAR, Villa aldini
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01 ottobre 2013
Esiste ancora qualcosa di gratis: i corsi di italiano L2!
Al via il nuovo Piano Distrettuale di diffusione della lingua italiana: corsi di L2 per cittadini stranieri adulti nei Comuni del Distretto di Pianura Est
L’insegnamento della lingua italiana a migranti adulti assume ogni anno un carattere più strutturato: si è capito, infatti, che è necessario affinare le metodologie didattiche, di intervento e le modalità d’approccio in base al tipo di discenti che ci si ritrova seduti in classe.
Tantissime sono le variabili da tenere in considerazione: dalle possibilità e competenze comunicative, al livello di scolarizzazione pregresso, dalle provenienze geografiche e culturali, al genere e all’età, dalle storie di migrazione alle prospettive del processo migratorio.
L’obiettivo, inoltre, non è solo quello di facilitare l’apprendimento, ma anche di agevolare le relazioni e i momenti di scambio, con l’obiettivo di rendere sempre più concreta l’integrazione nel territorio.
Senza contare che, in numerosi contesti territoriali, si sta cercando, attraverso azioni di sperimentazione, di facilitare la possibilità di accedere alle certificazioni, necessarie ai fini normativi per la permanenza dei cittadini di origine straniera sul suolo italiano (Accordo di integrazione, ex Carta di Soggiorno, etc).
Questo il quadro all’interno del quale opera la società cooperativa Lai-momo, nell’ambito dell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda.
E così, come avviene ormai da anni, anche per l’a.s. 2014-2013 il Distretto di Pianura Est della Provincia di Bologna, insieme alla società cooperativa Lai-momo propone un Piano Distrettuale, per offrire al territorio una programmazione di corsi che completi l’offerta formativa messa in campo dalle altre realtà.
Grazie al confronto puntuale tra tutti i soggetti che operano sul territorio del (Centri Sociali, Centri Territoriali Permanenti, Associazioni di Volontariato), è stato possibile costruire e rendere reale un programma di corsi di diversi livelli, in fasce orarie, giorni e periodi dell’anno differenti per coprire i bisogni di quasi tutto il Distretto.
I corsi sono promossi da:
• i 15 Comuni del Distretto socio-sanitario Pianura Est nell’ambito del Piano di Zona distrettuale per la salute ed il benessere sociale;
• il Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini Terzi 2007-2013, co-finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Interno;
• i Centri Territoriali Permanenti di Budrio e San Giovanni in Persiceto;
• l’Ancescao – Coordinamento Provinciale Centri Sociali.
Come avvenuto negli anni passati la cooperativa Lai-momo ricopre un ruolo di coordinamento della rete, di organizzazione e realizzazione della maggior parte dei corsi. Inoltre mette in campo le competenze comunicative acquisite negli anni al fine di diffondere al massimo le informazioni relative al Piano.
Qui di seguito il depliant che raccoglie i dati sui corsi.
Parole chiave : Bologna, corsi italiano, italiano L2, italiano per stranieri, Lai-momo, Pianura Est
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Parlare di immigrazione prestando particolare attenzione a come l’esperienza di Emergenza Nord Africa è stata gestita in Italia e nella provincia di Bologna. E’ questo il fine dell’incontro che si terrà mercoledì 19 dicembre presso la facoltà di Giurisprudenza del capoluogo emiliano dalle ore 15.30 in poi.
Organizzata dall’associazione Africa e Mediterraneo, la Provincia di Bologna, il centro studi Idos, l’associazione Progrè e l’istituzione Gian Franco Minguzzi, l’iniziativa permetterà alla cittadinanza di confrontarsi con esponenti delle istituzioni e dell’associazionismo regionale e provinciale riguardo a numeri, dati e politiche riguardanti il fenomeno migratorio. Questo anche grazie al nuovo “Dossier Statistico Immigrazione 2012 Caritas/Migrantes” che per l’occasione sarà presentato dal coordinatore Franco Pittau. La presenza di Raffaele Lelleri, responsabile dell’Osservatorio Immigrazione della Provincia di Bologna, contribuirà al dibattito offrendo la possibilità di un interessante confronto tra i dati nazionali e l’“Annuario Statistico Immigrazione in provincia di Bologna 2012”.
Con Rita Paradisi, responsabile dell’Ufficio per le politiche dell’immigrazione della Provincia di Bologna, si parlerà dell’esperienza e della gestione dell’Emergenza Nord Africa, discorso che sarà poi ampliato ed entrerà nel dettaglio con la presentazione, da parte di Sandra Federici e Silvia Festi, del nuovo numero di Africa e Mediterraneo, che delinea un bilancio di due anni di accoglienza dei richiedenti asilo in Italia e in Provincia. Prima di lasciare spazio alle domande del pubblico e alle riflessioni conclusive, l’intervento dell’avvocato Alessandra Ballerini offrirà un’analisi dello status giuridico dei richiedenti asilo dell’Emergenza Nord Africa.
Ai partecipanti saranno inoltre distribuite le pubblicazioni presentate, fino a esaurimento delle copie.
L’iniziativa è realizzata con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, Assessorato alle Politiche Sociali.
Leggi il programma completo: Invito Bologna 19 dic. Dossier
Per informazioni contattare:
progetti@africaemediterraneo.it
tel. + 39 051 840166
Twitter: #doscarmigr12
Parole chiave : 19 dicembre, 19 dicembre 2012, Africa e Mediterraneo, Alessandra Ballerini, Amelia Frascaroli, Anna Del Mugnaio, Assessorato alle Politiche Sociali, Associazione Progrè, Aula Grande, avvocato civilista, Bologna, Caritas, Caritas Diocesana, Comune di Bologna, dicembre 2012, Don Alberto Gritti, Dossier statistico immigrazione, Dossier Statistico Immigrazione 2012 Caritas/Migrantes, emergenza, Emergenza Nord Africa, Enrico Legnini, Franco Pittau, Idos, Immigrazione, immigrazione in Italia e in provincia di Bologna, Integrazione, integrazione degli immigrati, Lai-momo, Luigi Gaffuri, mercoledì 19 dicembre 2012, migrantes, Nord Africa, Paola Vitiello, presenza immigrati in Italia, Provincia di Bologna, Raffaele Lelleri, Regione Emilia-Romagna, Rita Paradisi, Silvia Festi, Teresa Marzocchi, tra opportunità e emergenza, Tra opportunità ed emergenza, via Zamboni, via Zamboni 22
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22 settembre 2011
“Les ateliers pARTage (LAP1) : L’art crée du lien”
Africa e Mediterraneo e Lai-momo erano presenti venerdì sera 16 settembre all’inaugurazione della mostra “Les ateliers pARTage (LAP1) : L’art crée du lien” tenutasi a Watermael-Boitsfort, un quartiere alla periferia di Bruxelles, organizzata dal centro culturale La Vénerie.
Di fronte a una folla di abitanti del posto, gli artisti Blaise Patrix e Michel Gelinne hanno presentato il progetto “Les ateliers pARTage 1”, co-finanziato dalla Commissione Europea, e hanno aperto le porte all’installazione situata al centro della piazza di Watermael-Boitsfort,
La mostra è il frutto del lavoro svolto durante laboratori fotografici tenuti da Michel Gelinne all’interno del quartiere da marzo a giugno 2011. A ogni partecipante (adulti e ragazzi) era stata data una macchina fotografica e ognuno era stato seguito nel percorso di apprendimento dell’arte fotografica in uscite di gruppo mirate ad esplorare e scoprire i luoghi dell’area urbana, un modo originale per riappropriarsi degli spazi abitativi e del mondo circostante.
All’interno di una struttura cubica formata da teli cerati stampati con dettagli delle fotografie realizzate, dall’aspetto di una casa, c’era la proiezione di tutte le fotografie scattate durante i laboratori e un rullo di una tela luminosa sul quale era stampato un collage delle foto.
Una piacevole sensazione era data dall’entrare nell’installazione assieme ai residenti di Watermael-Boitsfort e ascoltare i loro commenti di fronte alle immagini di luoghi da loro conosciuti.
- “Dove si trova quello stabile?”-
- “Ma è l’edificio abbandonato che si trova in quella via.”
- “…ma guarda! Quello è il pollo di gomma che vendo nel mio negozio!”.
L’obiettivo del progetto di creare opere d’arte nelle quali le persone si possono riconoscere è stato centrato in pieno. La visita della mostra faceva immergere lo spettatore nell’atmosfera del quartiere e il contatto con quella porzione di società lo faceva quasi sentire parte di quel mondo. Pur non conoscendo quella specifica realtà il visitatore poteva sentire di condividere un territorio attraverso l’arte.
La mostra è rimasta aperta al pubblico nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 settembre.
Il progetto LAP1 prevede in futuro le seguenti mostre che esibiranno i lavori artistici tenuti dagli altri partner del progetto:
- 7 e 8 ottobre a Oulu, Finlandia, organizzata da Kulttuurivoimala – Culture Power Station Ry
- 22 ottobre a Calderara di Reno, Italia, organizzata da Lai-momo soc. coop.
Inoltre a maggio 2012 si terrà un convegno finale del progetto a Bruxelles, nel quale verrà presentato il progetto, la sua realizzazione e i risultati raggiunti.
Un altro progetto da menzionare è il Projet Shakespeare, un progetto socio-artistico portato avanti da La Vénerie e presentato in seguito alla presentazione di Les ateliers pARTage all’Espace Delvaux (sede di La Vénerie). È stato proiettato un filmato che raccoglieva momenti di quotidianità ripresi durante laboratori di drammaturgia, teatro, canto, sartoria teatrale, effettuati nel corso del 2010 e 2011 dagli operatori di La Vénerie, indirizzati ai gruppi di cittadini più ai margini della società come anziani, disabili, minoranze etniche. Questi percorsi formativi e soprattutto comunitari si sono poi uniti in un unico spettacolo conclusivo aperto al pubblico.
Paola Martini
Parole chiave : arte sociale, Ateliers partage, belgio, Blaise Patrix, Bruxelles, Calderara di Reno, Commissione Europea, condivisione, Finlandia, fotografia, gruppo, immagini, installazioni, Kulttuurivoimala, la venerie, laboratori artistici, Lai-momo, Les ateliers pARTage, luoghi, Michel Gelinne, minoranze, Oulu, projet Shakespeare, società, spazi abitativi, TAG: Les ateliers pARTage, teatro, Watermael-Boitsfort
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L’associazione Africa e Mediterraneo ha partecipato alla quinta edizione dei DevDays, che hanno avuto luogo allo Square Meeting Center di Bruxelles, un nuovo luogo di incontro in un’ambientazione ultra moderna nel pieno centro di Bruxelles.
Uno spazio per tessere relazioni e scambiare esperienze, condividere progetti e idee sul mondo dello sviluppo e della cooperazione.
Numerose le presenze di vari enti, associazioni e attori che operano nel settore, con i loro stand e le loro brochure, pronti a spiegare i loro obiettivi, le loro azioni e le loro visioni della cooperazione allo sviluppo.
Molti i relatori delle più importanti realtà della cooperazione allo sviluppo, rappresentanze politiche, delegazioni che hanno tenuto conferenze.
Non sono mancate presenze scomode, che sono state contestate, come Paul Kagame, presidente del Rwanda.
Presente anche Jacques Chirac, ex presidente della Francia che ha presentato la sua Fondazione nella forse più attesa conferenza dell’evento.
Nel Development village, area adibita agli stand delle organizzazioni, era esposta la mostra dei giovani fotografi che hanno partecipato all’ACP Photo Competition Award, iniziativa della rivista The Courier ACP-EU organizzata concretamente da coop. Lai-momo. Obiettivo del premio promuovere giovani artisti dei paesi ACP (Africa, Caraibi e Pacifico) e dove Africa e Mediterraneo ha offerto la metà del premio per il vincitore, Chris Saunders. Venti delle più belle e interessanti fotografie del concorso facevano da cornice, circondando i divani e tavolini della Lounge Room, la sala dove i partecipanti ai DevDays si concedevano momenti di ristoro, dove si incrociavano parole in ogni lingua, si scambiavano prospettive diverse e si costruivano nuove relazioni lavorative e nuovi progetti.
L’unico dubbio che viene in mente in un evento come questo è sempre lo stesso… una certo stile da “fiera campionaria”, che forse si addice poco al mondo della cooperazione allo sviluppo. Se si considera il mondo “bruxellese” dei consulenti e delle società prestatrici di servizi che si aggiudicano piccoli o grandi appalti relativi allo sviluppo, l’impressione è di essere davanti a una delle facce del grande mercato economico, dove i DevDays sono una buona “vetrina” per mostrarsi e autocelebrarsi.
Paola Martini
Parole chiave : 2010 ACP Photo Competition, Bruxelles, Cooperazione, Dev Days, Esposizione fotografica, Lai-momo, Meeting, Paesi Acp
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Garantire una civile e dignitosa accoglienza agli immigrati con reali possibilità di integrazione è diventata una reale necessità per un’Italia che si trova di fronte a un consolidamento del fenomeno migratorio.
Una buona conoscenza della lingua italiana rappresenta lo strumento indispensabile che consente ai cittadini stranieri di orientarsi sul territorio, instaurare rapporti con la cittadinanza, fruire delle opportunità locali e conoscere il sistema dei diritti/doveri di cittadinanza, accedere al sistema dei servizi ed esprimere nuovi contributi culturali per la crescita delle comunità locali.
Inoltre, come stabilito dalla legge n. 94 del 2009, il Ministro dell’Interno – di concerto con il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale – ha emanato il 4 giugno 2010 un decreto in base al quale a partire da gennaio 2011 per il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (ex “carta di soggiorno”) lo straniero dovrà possedere un livello di conoscenza della lingua italiana che consente di comprendere frasi ed espressioni di uso frequente in ambiti correnti, in corrispondenza al livello A2 del Quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue approvato dal Consiglio d’Europa.
Date queste premesse risulta chiaro quanto sia necessario impostare sul territorio distrettuale un’offerta formativa il più possibile coerente e integrata alle altre risorse locali pubbliche e del privato sociale, per far fronte a queste nuove esigenze davanti alle quali si trovano i cittadini stranieri residenti.
Il Distretto Pianura Est della Provincia di Bologna, a fianco di altri progetti dedicati all’integrazione sociale dei cittadini stranieri, promuove un Piano distrettuale per la diffusione della conoscenza della lingua italiana nell’ambito del Piano di Zona distrettuale per la salute ed il benessere sociale.
Il Piano, grazie alla collaborazione di diversi soggetti e al coordinamento operativo della Cooperativa Lai-momo, prevede la realizzazione di corsi di lingua italiana rivolti a cittadini stranieri in tutti i Comuni del Distretto, organizzati in livelli, periodi dell’anno e fasce orarie che tengono in considerazione le esigenze del maggior numero possibile di cittadini stranieri, con l’obiettivo di soddisfare i diversi bisogni formativi e di promuovere la certificazione delle competenze necessarie per il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.
I corsi sono promossi da:
• i 15 Comuni del Distretto Pianura Est nell’ambito del Piano di Zona distrettuale per la salute ed il benessere sociale;
• il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, la Regione Emilia-Romagna e la Provincia di Bologna nell’ambito del Piano territoriale provinciale finalizzato alla diffusione della lingua italiana per cittadini extracomunitari;
• i Centri Territoriali Permanenti di Budrio e San Giovanni in Persiceto;
• l’Ancescao – Coordinamento provinciale Centri Sociali.
Il Piano distrettuale rappresenta il risultato di un grande sforzo organizzativo che ha permesso, grazie alla messa in rete di diversi soggetti e alla ottimizzazione delle risorse disponibili, la programmazione di 26 corsi sul territorio distrettuale. Nel processo di integrazione sociale dei cittadini stranieri è fondamentale, infatti, investire sulla conoscenza della lingua italiana, che rappresenta una tappa imprescindibile per la partecipazione alla vita della comunità e per l’esercizio dei propri diritti e dei propri doveri.
Scarica qui il pdf del volantino
Per informazioni:
Maria Chiara Patuelli
Ufficio di Piano Distretto Pianura Est
pianidizona@comune.san-pietro-in-casale.bo.it
051-6669517
Parole chiave : Immigrazione, Integrazione, Lai-momo
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Anche quest’anno Lai-momo, in collaborazione con i Comuni di Sala Bolognese e Calderara di Reno, organizza una gita per donne native e migranti.
L’anno scorso la destinazione è stata Ravenna, quest’anno il 26 giugno si partirà verso Mantova, straordinaria provincia della Lombardia, ricca di bellezze artistiche e naturali.
La gita prevede una passeggiata nel centro storico della città insieme ad una guida turistica e nel pomeriggio un’escursione in barca nella Riserva Naturale delle Valli del Mincio.
L’iniziativa è promossa nell’ambito delle azioni rivolte all’integrazione tra popolazione migrante e nativa dei due Comuni della Provincia di Bologna e all’empowerment di genere.
Parole chiave : Donne, Lai-momo
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21 marzo Giornata internazionale contro la discriminazione.
Il 21 marzo è una data che racchiude molti significati: è l’inizio della primavera ma anche la giornata mondiale della poesia e la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale.
La scelta di tale data da parte dell’ONU non è casuale: mezzo secolo fa, il 21 marzo 1960, la polizia sudafricana massacrava 72 dimostranti a Sharpeville. Era il periodo di massima intensità delle proteste popolari contro la politica dell’Apartheid messa in atto dal National Party.
Le campagne antidiscriminazione sono un aspetto importante dell’ampio settore della comunicazione sociale. Molti pregiudizi scaturiscono dalla disinformazione, e diversi progetti comunicativi tentano di ristabilire l’equilibrio e aiutano a creare un terreno più fertile perché la maggioranza possa comprendere meglio le minoranze con cui vive.
Nella settimana dal 15 al 20 marzo coop. Lai-momo ha raccolto le testimonianze dei cittadini stranieri, invitando gli utenti degli sportelli Punto Migranti e dei corsi di italiano L2 del Distretto di Pianura Est della Provincia di Bologna a lasciare messaggi su come hanno vissuto la discriminazione e la solidarietà.
Eccone alcuni:
Granarolo, maschio
– Sono stato discriminato quella volta che…. “Un giorno una persona passava, io aspettavo l’autobus, mi ha detto ‘negro di merda‘”.
– Forse ho discriminato un’altra persona quella volta che…. “No”.
– Ho ricevuto solidarietà quella volta che… “Sì, ho ricevuto tanta solidarietà”
– Ho offerto la mia solidarietà quella volta che… “Sì, da tante persone, anche italiani”.
No luogo, no genere
– Sono stato discriminato quella volta che…. “Un giorno sono andato a scuola e ho visto un uomo, quando lui mi ha visto ha detto: “che faccia di merda”
Granarolo, femmina
– Sono stato discriminato quella volta che…. “Mi sono sentita discriminata dalla gente che frequenta lo stesso asilo dove metto il mio bimbo e che abitano a Granarolo dove abito anche io, però non ho mai avuto un passaggio da nessuno”.
Baricella, femmina
– Sono stato discriminato quella volta che…. “Sempre nel condominio i vicini di casa ci discriminano, non ci salutano neanche, dicono che i nostri bambini disturbano e piangono sempre e quando ci incontrano nel condominio non ci salutano e c’è uno del palazzo che dice agli inquilini nuovi di non salutarci e di non parlare con noi”.
– Ho ricevuto solidarietà quella volta che… “Quando ero venuta in Italia per la prima volta non sapevo nemmeno una parola e ho trovato la solidarietà di una persona che mi ha insegnato la lingua italiana per quel momento che avevo bisogno”.
– Ho offerto la mia solidarietà quella volta che… “Una signora che non riusciva a continuare il suo percorso, sono intervenuta ad aiutarla, ci sono riuscita”.
Galliera, maschio
– Ho offerto la mia solidarietà quella volta che…“In un ufficio pubblico, un utente è stato maltrattato da un dipendente pubblico perché non capiva l’italiano e chiedeva una carta. Il dipendente l’ha cacciato dal comune. Io ho spiegato al dipendente che non doveva comportarsi in quella maniera, e lui mi ha spiegato che cercava di spiegargli ma non capiva e allora si è innervosita, ha perso la pazienza. [Dopo il mio intervento] ha dato informazioni ad entrambe le parti. Tutto si è risolto grazie alla mia mediazione”.
S. Pietro in Casale, Femmina
– Sono stato discriminato quella volta che… “In piedi in autobus, una ragazza mi ha espressamente detto che devo tornare al mio paese perché occupavo spazio. Non è l’atto in sé ma la giovane età della ragazza che mi ha lasciato sbalordita. Aveva 23-25 anni”.
– Ho ricevuto solidarietà quella volta che… “Nel posto di lavoro, trattata male da una mia collega, senza che io fossi intervenuta, un’altra mia collega mi ha difesa, dicendo che io ho totale libertà di vestirmi come voglio”.
– Ho offerto la mia solidarietà quella volta che…“In un ufficio pubblico una signora è stata trattata male da un pubblico ufficiale solo perché non capiva la lingua italiana”.
San Venenzio di Galliera, Femmina
– Sono stato discriminato quella volta che…“Sono andata in una festa con le cose da mangiare, cioè le cose pakistane, però nessuno ha mangiato e qualche persona non [mi] parlava neanche. Questa cosa non mi è piaciuta molto”.
– Forse ho discriminato un’altra persona quella volta che…“Nessuna altra volta”.
– Ho ricevuto solidarietà quella volta che…“Quando sono stata ricoverata in ospedale, ho ricevuto molta solidarietà da dottori e anche da altre persone. Questo mi è piaciuto molto”.
– Ho offerto la mia solidarietà quella volta che… “Una volta sono andata al mercato di Bologna. Era molto freddo e c’era anche neve. Una signora era caduta sulla neve perché era vecchia. Le ho dato la mia mano per prenderla su e l’ho portata alla stazione dei treni con me. Quella signora è stata molto felice con me.”
Granarolo, Femmina
– Sono stato discriminato quella volta che… “Sono stata discriminata nell’autobus, per la strada, nel mio palazzo. In autobus con la mia bimba nel passeggino la gente non ti fa passare. Ti dicono che non hai il diritto”.
– Forse ho discriminato un’altra persona quella volta che…“Per me le persone sono uguali perché siamo tutti esseri umani. Siamo nati nella pancia della stessa madre (gemelli) uno chiaro e l’altro nero. La colpa non è di nessuno. Un nero respira come un bianco, ha un corpo diviso in 3 come un bianco, cammina, parla, è anche intelligente come un bianco”.
– Ho ricevuto solidarietà quella volta che…“Ho ricevuto la solidarietà di molte persone, voglio dire 4 persone almeno, e le ringrazio moltissimo della loro generosità”.
– Ho offerto la mia solidarietà quella volta che…“La mia solidarietà ciascuno l’accetta ben volentieri, alcuni no o fanno finta di no, ma in fondo la vogliono”.
Parole chiave : Lai-momo
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30 dicembre 2009
Laboratorio interculturale di auto-narrazione sul corpo femminile
Venerdì 9 dicembre a Crevalcore (Bo) abbiamo presentato il CD ROM “Culture Femminili in Valigia”, che racchiude l’esperienza di un laboratorio interculturale di auto-narrazione sul corpo femminile, realizzato dalla Cooperativa Lai-momo tra il 2007 e il 2008.
Tale attività era parte del progetto “Intercultura ad Ovest”1, un’iniziativa tuttora in corso che propone un modello innovativo di lavoro di rete sul tema dell’inclusione sociale della popolazione immigrata, con specifiche azioni positive per le donne migranti.
Gli interventi orientati al femminile, previsti da tale progetto, hanno l’obiettivo di coinvolgere donne migranti e native in attività di gruppo che da un lato favoriscono l’espressione e la valorizzazione della propria identità e della cultura di appartenenza in una logica dialettica e di confronto reciproco, e dall’altro gettano le basi o rafforzano le metodologie di un agire insieme verso obiettivi comuni.
Il lavoro svolto a Crevalcore ha interessato un gruppo molto numeroso di donne migranti, complessivamente si sono avuti, infatti, circa 40 contatti con persone provenienti dal Marocco, dalla Tunisia, dal Sudan, dalla Moldavia e dal Pakistan.
Complessivamente sono stati organizzati 7 incontri della durata di 2 ore ciascuno su quattro tematiche: la cura del corpo femminile, il concetto di bellezza e il tema dell’esibizione del corpo femminile nella sfera pubblica, sia in situazioni quotidiane, sia in situazioni particolari come il matrimonio.
Il laboratorio aveva la conduzione di un’operatrice di Lai-momo e una madiatrice linguistico-culturale di lingua araba. Di volta in volta sono stati proposti gli argomenti elencati e si è favorito lo scambio di narrazioni tra le partecipanti, mentre l’operatrice aveva il compito di trascrivere le testimonianze.
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