21 febbraio 2012

Comunicare l’immigrazione – Guida pratica per gli operatori dell’informazione: Preview e Download

Il libro “Comunicare l’immigrazione. Guida pratica per gli operatori dell’informazione”, realizzato da coop. Lai-momo, editrice di Africa e Mediterraneo, e dal Centro studi e ricerche Idos, curatore del Dossier Statistico Immigrazione Caritas Migrantes, fornisce un quadro di riferimento relativo al riparto di competenze istituzionali in materia di immigrazione, oltre a dati quantitativi e indicatori territoriali che mettono in luce i benefici del fenomeno migratorio per la società ospitante; propone una sintesi comparativa a livello europeo delle principali norme che regolano l’ingresso ed il soggiorno degli stranieri e dei principali indici di integrazione, e offre, infine, esempi di buone prassi comunicative e racconti di storie di migrazione di successo.

Dopo la prima presentazione a Roma il 20 febbraio 2012 è ora disponibile il download al link seguente:

Download Comunicare l’immigrazione COMPLETO (17 Mb)


Preview:

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19 gennaio 2012

Una mappa per l’integrazione

Il 17 gennaio, a Roma, è stato presentato il Portale Integrazione Migranti www.integrazionemigranti.gov.it, un progetto co-finanziato dal Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini di Paesi Terzi e coordinato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

L’iniziativa, supportata dalle Agenzie tecniche Isfol e Italia Lavoro, dal Ministero dell’Interno, dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca e dal Ministero della Cooperazione  Internazionale ed Integrazione, intende favorire l’accesso degli stranieri a tutti i servizi offerti sul territorio in materia di educazione, lavoro, sostegno finanziario e alla ricerca d’alloggio, mediazione interculturale e assistenza ai minori.

La creazione di una “mappa” dei territori comuni dell’integrazione risponde all’esigenza di facilitare il percorso d’inserimento dei migranti, attraverso un metodo di orientamento interattivo, istituzionale e aggiornato sulla normativa nazionale e sulle attività e le iniziative attivate dalla rete pubblico-privata del settore.

L’idea progettuale era infatti quella di costituire un centro informativo digitale in grado di coniugare gli interessi delle diverse parti; tuttavia, la sperimentazione del portale, attuata in alcune realtà locali sotto la supervisione dell’ANCI, ha fatto registrare la mancanza di informazioni nelle lingue principali parlate dai migranti, dal momento che i documenti sono stati redatti nella sola lingua italiana.

Da più parti si è rilevata questa carenza linguistica, anche se in realtà è presente nel portale un Manuale d’Uso per l’Integrazione scaricabile in italiano, francese, spagnolo, cinese, moldavo, arabo, albanese e contenente interessanti informazioni su ingresso, soggiorno, lavoro, legislazione tra cui, come capitolo primo, la Costituzione della Repubblica italiana.

Non c’è dubbio che il call center multilingue di informazione e assistenza Linea Amica Immigrazione, attivo dal prossimo febbraio, potrà offrire un supporto importante ai migranti, ma un tempestivo aggiornamento dell’intero portale in questo senso è auspicabile, per cogliere tutte le opportunità e occasioni di integrazione che possono essere date da questo concreto strumento.

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04 novembre 2011

Oltre la crisi, insieme. L’immigrazione in Italia secondo il Dossier Statistico immigrazione 2011

“Oltre la crisi, insieme” è il motto scelto dall’équipe del Dossier Statistico immigrazione per l’edizione di quest’anno, nella consapevolezza della difficile fase economica e sociale in cui cade la pubblicazione di questo importante strumento di lettura della migrazione. Un fenomeno che gli indicatori attestano come sempre più stabile e strutturale, non sempre assecondato dalla legislazione sia per quanto riguarda l’offerta di pari opportunità per l’inserimento sia per la garanzia della stabilità del soggiorno.

La presenza regolare dei cittadini stranieri in Italia si aggira attorno ai 5 milioni, come lo scorso anno. Esauritosi verso la metà degli anni ’70 l’esodo verso l’estero, è andata incrementandosi l’immigrazione in Italia, con un crescendo del tutto notevole nell’ultimo decennio, in cui la popolazione immigrata è aumentata di 3 milioni di unità e gli indicatori di inserimento sono diventati sempre più forti.

Tra questi, la crescente presenza di famiglie (2 milioni quelle con almeno un componente straniero), il numero dei minori (993.238), l’incidenza sulla popolazione residente (7,5%), la forza lavoro (oltre il 10%), il numero degli occupati (oltre 2 milioni), i titolari d’impresa (228.540), le acquisizioni di cittadinanza (66mila), i matrimoni misti (21.357).

La Caritas Italiana ha voluto porre l’accento sul fatto che gli operatori sociali e pastorali sono una “base indispensabile perché si avvii un nuovo corso, che congiunga il nostro passato di emigrazione con il presente che stiamo vivendo come paese di immigrazione.” Ha inoltre esortato a imparare a essere aperti ma non approssimativi, a farsi carico dello sviluppo del nostro paese senza trascurare gli altri, a vivere una globalizzazione all’insegna dei diritti e di uno sviluppo autentico. Questo per imparare a vivere con gli immigrati, chiedendo agli immigrati di collaborare.

Immigrati per i quali la vita non è stata facile ultimamente: nell’ultimo anno sono scaduti, senza più essere rinnovati, ben 684.413 permessi di lavoro (2/3 per lavoro e 1/3 per famiglia), costringendo gli interessati al rimpatrio o al rifugio nel lavoro nero.

Pubblichiamo di seguito la scheda riassuntiva del Dossier 2011.

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12 ottobre 2011

L’Italia sono anch’io!

La campagna nazionale “L’Italia sono anch’io” vuole rendere più facile l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte di cittadini stranieri come strumento necessario per una reale integrazione e come presupposto per una fruizione concreta di tutti i diritti.

Promossa da 19 organizzazioni (fra cui Acli, Arci, Asgi, Caritas Italiana, Cgil, ecc) e presieduta dal il Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, la campagna propone la modifica delle norme vigenti in materia di cittadinanza e di diritto al voto dei cittadini stranieri ed, in particolare, si propone di concedere la cittadinanza a chi:

- è nato in Italia da genitori stranieri di cui almeno uno sia legalmente soggiornante sul territorio da non meno un anno o che sia nato nel territorio italiano;

- è nato in Italia o vi è entrato entro il decimo anno di età e vi abbia legalmente soggiornato fino alla maggiore età;

- agli stranieri che risiedono legalmente in Italia da almeno cinque anni (anziché dieci, come prevede l’attuale normativa).

Inoltre, in merito alla posizione dei minori, si prevede la possibilità di acquisizione della cittadinanza per chi ha frequentato un corso di istruzione primaria o secondaria o un percorso di istruzione o formazione professionale.

Per quel che riguarda le domande di cittadinanza per  matrimonio, invece, si  chiede il ripristino del termine dei sei mesi di residenza dopo lo sposalizio.

Infine, la campagna nazionale “Italia sono anch’io” chiede, come avviene in alcuni paesi europei (per esempio Belgio, Danimarca, Olanda, Spagna e Svezia) il diritto di elettorato attivo nelle elezioni comunali e provinciali anche per chi non è cittadino italiano (qualora abbia maturato cinque anni di regolare soggiorno in Italia).

Per aderire e firmare il manifesto basta collegarsi al sito: www.litaliasonoanchio.it

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28 luglio 2011

Cucire relazioni, al femminile

A volte succede. Anzi, succede spesso, che siano le donne a realizzare i passi fondamentali verso una convivenza tra culture costruttiva e arricchente per tutti.
E spesso succede in provincia, dove gli incontri quotidiani faccia a faccia davanti a scuola, al parco o a fare la spesa fanno sì che tra donne si stringano relazioni che superano tutti i pregiudizi.

A Granarolo,  tutto ha avuto inizio da una semplice richiesta da parte di alcune cittadine straniere, desiderose di investire il proprio tempo per imparare qualcosa di pratico, utile nella vita di tutti i giorni e, nello specifico, per apprendere le tecniche di base del cucito (rammendare, attaccare un bottone o una chiusura lampo).
E la richiesta, accolta dall’operatrice di Punto Migranti (lo sportello per cittadini stranieri organizzato dalla coop Lai-momo), è stata trasmessa all’associazione “Donne Insieme”, alla “Banca del Tempo” e al centro sociale “Il Roseto” che hanno messo in gioco le loro competenze, disponibilità e voglia di fare perché la semplice richiesta diventasse un corso reale.
In breve ecco quindi prendere vita un corso di cucito che si è tenuto presso il centro sociale “Il Roseto” per sei lunedì, dai primi di aprile a fine maggio.
“Un’esperienza contagiosa di sorrisi e colori”, dice il presidente del centro sociale Remo Manferdini, mentre l’insegnante Anna Maria, che ha messo a disposizione il suo tempo e la sua professionalità, ha manifestato una grande soddisfazione e ammirazione per la bravura e l’impegno delle sue allieve.
Le signore, quasi tutte provenienti dal Marocco, ma non solo (una di loro è ivoriana), erano quasi una dozzina e hanno partecipato con entusiasmo alle lezioni, durante le quali
hanno anche realizzato dei piccoli abiti, tutti diversi, ma ognuno accomunato da una precisione non di poco conto.

Durante il corso poi, sempre in maniera estremamente spontanea, è nata l’idea, immediatamente messa in pratica, di un corso di ricamo marocchino, il Randa, che si è tenuto per alcuni mercoledì sempre presso il centro sociale.

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21 ottobre 2010

CORSI DI LINGUA ITALIANA L2 NEL DISTRETTO DI PIANURA EST DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA

corso_italiano

Garantire una civile e dignitosa accoglienza agli immigrati con reali possibilità di integrazione è diventata una reale necessità per un’Italia che si trova di fronte a un consolidamento del fenomeno migratorio.

Una buona conoscenza della lingua italiana rappresenta lo strumento indispensabile che consente ai cittadini stranieri di orientarsi sul territorio, instaurare rapporti con la cittadinanza, fruire delle opportunità locali e conoscere il sistema dei diritti/doveri di cittadinanza, accedere al sistema dei servizi ed esprimere nuovi contributi culturali per la crescita delle comunità locali.

Inoltre, come stabilito dalla legge n. 94 del 2009, il Ministro dell’Interno – di concerto con il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale – ha emanato il 4 giugno 2010 un decreto in base al quale a partire da gennaio 2011 per il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (ex “carta di soggiorno”) lo straniero dovrà possedere un livello di conoscenza della lingua italiana che consente di comprendere frasi ed espressioni di uso frequente in ambiti correnti, in corrispondenza al livello A2 del Quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue approvato dal Consiglio d’Europa.

Date queste premesse risulta chiaro quanto sia necessario impostare sul territorio distrettuale un’offerta formativa il più possibile coerente e integrata alle altre risorse locali pubbliche e del privato sociale, per far fronte a queste nuove esigenze davanti alle quali si trovano i cittadini stranieri residenti.

Il Distretto Pianura Est della Provincia di Bologna, a fianco di altri progetti dedicati all’integrazione sociale dei cittadini stranieri, promuove un Piano distrettuale per la diffusione della conoscenza della lingua italiana nell’ambito del Piano di Zona distrettuale per la salute ed il benessere sociale.

Il Piano, grazie alla collaborazione di diversi soggetti e al coordinamento operativo della Cooperativa Lai-momo, prevede la realizzazione di corsi di lingua italiana rivolti a cittadini stranieri in tutti i Comuni del Distretto, organizzati in livelli, periodi dell’anno e fasce orarie che tengono in considerazione le esigenze del maggior numero possibile di cittadini stranieri, con l’obiettivo di soddisfare i diversi bisogni formativi e di promuovere la certificazione delle competenze necessarie per il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.

I corsi sono promossi da:

• i 15 Comuni del Distretto Pianura Est nell’ambito del Piano di Zona distrettuale per la salute ed il benessere sociale;

• il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, la Regione Emilia-Romagna e la Provincia di Bologna nell’ambito del Piano territoriale provinciale finalizzato alla diffusione della lingua italiana per cittadini extracomunitari;

• i Centri Territoriali Permanenti di Budrio e San Giovanni in Persiceto;

• l’Ancescao – Coordinamento provinciale Centri Sociali.

Il Piano distrettuale rappresenta il risultato di un grande sforzo organizzativo che ha permesso, grazie alla messa in rete di diversi soggetti e alla ottimizzazione delle risorse disponibili, la programmazione di 26 corsi sul territorio distrettuale. Nel processo di integrazione sociale dei cittadini stranieri è fondamentale, infatti, investire sulla conoscenza della lingua italiana, che rappresenta una tappa imprescindibile per la partecipazione alla vita della comunità e per l’esercizio dei propri diritti e dei propri doveri.

Scarica qui il pdf del volantino

Per informazioni:

Maria Chiara Patuelli

Ufficio di Piano Distretto Pianura Est

pianidizona@comune.san-pietro-in-casale.bo.it

051-6669517

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17 settembre 2010

18-19/09/2010- Mondo in gara 2010 a Milano

MONDO_IN_GARAEvento: Mondo in gara 2010. Calcio, arte & musica dal mondo.

Dove: Arena civica Gianni Brera di Milano, Viale Byron 2.

Quando: Dal 18 al 19 settembre 2010, ore 14.

Informazioni: L’Associazione socio-culturale Sunugal in collaborazione con il laboratorio di teatro Mascherenere organizza la 5° edizione di Mondo in gara, un week end di calcio, arte e musica, per promuovere l’incontro tra comunità straniere e cittadini italiani.

Il programma prevede tornei di calcio con squadre provenienti da tre continenti, la presentazione di sculture dell’artista senegalese Moussa Traore intitolata “Recycl-art”, l’esposizione di banchetti informativi da parte di associazioni, spettacoli musicali e djset e buffet con specialità provenienti da tutto il mondo.

L’evento è gratuito ed è patrocinato dal Comune di Milano Settore Sport e dalla fondazione Fondazione Cariplo. Info.

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08 aprile 2010

La celebrazione dei 25 anni delle capitali europee della cultura

Abbiamo seguito mercoledì 24 aprile la seconda e conclusiva giornata di workshop e conferenze, organizzati dalla DG “Istruzione e Cultura” della Commissione Europea a Bruxelles, per celebrare i 25 anni delle capitali europee delle cultura.
Una manifestazione alla quale hanno preso parte un discreto numero di persone (funzionari e amministratori di istituzioni locali e rappresentanze regionali, membri di associazioni culturali e funzionari della Commissione Europea), provenienti da ogni angolo d’Europa, tutte impegnate a fare della cultura uno dei pilastri e degli strumenti per lo sviluppo.
A fare da scenario adeguato all’evento le “Palais de Beaux-Arts” a Bruxelles.

La sessione plenaria conclusiva dal titolo “Back to the future: legacy lessons”, aveva lo scopo di fare il punto degli spunti, suggerimenti e problematiche venute alle luce durante i precedenti workshop.

Hanno preso parola Mary McCarthy (membro dell’European Capital of Culture panel), Manfred Gaulhofer (Manager of Graz 2003), Gottfried Wagner (Consultan, Direttore dell’European Culture Foundation), Jordi Pasqual (Coordinatore, Agenda 21 for culture, United Cities), Odile Quintin (Direttrice Generale Istruzione e Cultura) e Katarina Mathernova (Direttrice Generale della Politica Regionale).

E’ emersa l’importanza della cultura come motore di sviluppo economico, ma non solo. Il concetto di capitali europee della cultura, infatti, è un concetto trasversale, che tocca diversi punti e temi riguardanti la società, la politica e l’economia. E la partecipazione congiunta della Direzione Generale “Istruzione e Cultura” e quella della “Politica Regionale” significa appunto che la cultura rappresenta uno strumento di sviluppo regionale e che, quindi, le capitali europee devono essere inserite in un quadro molto più ampio, che racchiude l’intero territorio. Il tessuto a cui appartengono però, non deve rappresentare solo la regione o lo Stato d’appartenenza.

Si è voluto definire infatti, tali città come “nuovi narratori europei”, per il fatto che si presentano all’interno di una rete europea e che vogliono rappresentare un nuovo clima di fiducia, non solo a livello locale, ma anche a livello europeo. Il messaggio che si vuole trasmettere è quello di un’Europa forte e ricca di legami, soprattutto ora che l’unione comprende 27 Stati e un patrimonio culturale molto più variegato e differenziato. Le capitali europee possono rappresentare, dunque, un nuovo modello di società europea.

A livello più pratico si è sottolineato l’esigenza di sviluppare politiche culturali a livello locale, di fare pressione affinché vengano stabiliti dei veri e propri programmi, di investire sulle infrastrutture, in quanto è difficile pensare a una capitale europea senza infrastrutture adeguate ad accogliere e organizzare gli eventi. L’obiettivo poi, è anche quello di poter continuare ad utilizzare l’eredità dell’Anno europeo anche durante gli anni successivi, in modo tale che il patrimonio e l’inventiva creatisi non vengano dispersi e che le politiche culturali possano davvero continuare a fare da traino allo sviluppo della città.

La cultura è infatti, identità. Un’identità che con il tempo, diventa più fluida e che si apre agli altri. Le sue radici si trasformano poi, in patrimonio.
Il patrimonio è la chiave da cui partire per creare quello sviluppo di cui abbiamo ampiamente parlato. Sviluppo economico, in quanto la cultura rappresenta un’industria e, in quanto tale, crea lavoro per l’indotto che sta alle sue spalle. Il turismo è uno di questi aspetti: diventare capitali europee della cultura significa infatti, poter trasmettere al mondo un’immagine della propria città e quindi, un messaggio pubblicitario.

Accanto allo sviluppo economico non può comunque mancare lo sviluppo sociale: la cultura deve essere uno stimolo ed uno strumento per risolvere i conflitti all’interno della società civile, deve essere un mezzo d’integrazione, soprattutto per quanto riguarda quei territori a forte presenza di immigrati, deve rappresentare un modo per incentivare gli scambi e la connettività e per coinvolgere i cittadini, in modo tale che questi possano esprimersi e che si sentano parte di un insieme.

Per finire, è interessante sottolineare il pensiero espresso da Katarina Mathernova, che ha voluto ribadire il legame tra la cultura e la creatività.
L’Europa ha appena terminato il suo anno europeo dedicato all’innovazione e alla creatività, per immergersi in quello dedicato alla lotta contro la povertà. Questi due temi sono, ad ogni modo, legati l’uno all’altro. La cultura infatti rappresenta innovazione e stimolo creativo, elementi a loro volta connessi all’intelligenza e allo sviluppo. Un cerchio che, chiudendosi, potrebbe portare a un vento nuovo a livello economico.

Francesca Salis

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