21 gennaio 2021

Uganda e la sfida della democrazia

Il regime di Museveni in Uganda corrompe e tortura chiunque cerchi di ostacolarlo. Nel 2017 la parlamentare Betty Nambooze, che aveva cercato di bloccare una proposta di legge che avrebbe permesso a Museveni di governare a vita, fu portata dalle forze speciali in una stanza senza telecamera. Ne uscì con due vertebre rotte. Nel 2018 il cantante ugandese Bobi Wine, dopo la sua elezione in parlamento, fu arrestato insieme ad altri suoi colleghi con l’accusa di aver lanciato pietre durante un comizio del presidente. Uscirono dal carcere che dovevano appoggiarsi alle stampelle per camminare. Lo scorso autunno, in piena emergenza sanitaria causata dalla pandemia, 16 persone sono state uccise e altre 65 sono state ferite durante due giorni di violente manifestazioni di protesta in seguito all’ennesimo arresto di Bobi Wine, candidato dell’opposizione per le presidenziali.

yoweri-museveniYoweri Museveni, 76 anni, è l’uomo forte dell’Uganda dal 1986. Quest’anno ha vinto il suo sesto mandato nonostante le accuse di irregolarità durante la campagna elettorale del 14 gennaio 2021, ottenendo il 59% dei voti contro Bobi Wine, che ha ottenuto il 35%. Museveni è anche uno dei più stretti collaboratori africani degli Stati Uniti in materia di sicurezza: gli ugandesi hanno prestato servizio militare sotto il comando statunitense in Iraq e in Somalia, e in cambio ogni anno il Paese riceve da Washington miliardi di dollari destinati al sistema sanitario e soprattutto all’efficienza dell’esercito ugandese. Come scrive Helen Epstein, nell’articolo Vietato criticare pubblicato sul numero 1392 / anno 28 dell’Internazionale, si tratta di «una forma moderna di colonialismo, anche se Washington preferisce parlare di “partenariato” (…) Per riempire le tasche di un dittatore, e far sì che i suoi soldati combattano le guerre degli stranieri, è necessario pensare che le vite degli africani siano sacrificabili».

111441833_p087tgypAttualmente Bobi Wine è agli arresti domiciliari dal giorno del voto presidenziale, ma continua a denunciare il furto elettorale, le intimidazioni e le aggressioni degli alleati al regime. Il suo attivismo poltitico gli è valso il soprannome di “presidente del ghetto” e la sua ascesa ha infiammato i giovani ugandesi, anche tra chi non aveva mai mostrato interesse per la politica. Nei testi delle sue canzoni, un misto di rap e reggae, Bobi Wine parla della disoccupazione giovanile, della povertà delle baraccopoli e della repressione del dissenso. Il cantante, dunque, si inserisce sulla scia dell’azione di protesta di diversi giovani africani che sfidano le vecchie élite al potere e aspirano al rinnovamento sociale e politico. Lo scrittore, drammaturgo e poeta nigeriano Wole Soyinka, premio Nobel per la letteratura, è intervenuto sulle elezioni ugandesi del 14 gennaio, dichiarando che «Bobi Wine, per me in questo momento, rappresenta il volto della democrazia per l’Uganda».

Segnaliamo questo documentario interessante pubblicato per DWDocumentary:
https://www.youtube.com/watch?v=9YMu55BN3Ns

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10 febbraio 2012

Assaman – Un blog sulle elezioni in Senegal

in: Media

Le associazioni Assaman e Sunugal hanno organizzato il convegno “Comunicare l’Africa con il web 2.0″, previsto per sabato 11 febbraio 2012 (ore 15.30 – 17.30) a Milano presso lo Spazio Mascherenere, Fabbrica del Vapore, Via Procaccini 4.

In questa occasione l’associazione presenterà un interessante progetto di comunicazione via web 2.0 e cioè “Tongante. Il blog della sfida elettorale“, un blog informativo coordinato dal giornalista Lorenzo Bagnoli, che sta seguendo quotidianamente, grazie all’inviata Luciana de Michele e ai corrispondenti sul posto, la campagna elettorale in Senegal.
Dal 17 febbraio al 3 marzo, quando la campagna elettorale entrerà nel vivo, l’Associazione Assaman seguirà tutta l’evoluzione delle elezioni senegalesi, in cui il presidente uscente Abdoulaye Wade si è presentato tra mille contestazioni. Sarà realizzato un worshop sul territorio,  in collaborazione con la rivista Le Temoin e con la Scuola di giornalismo di Dakar. Una quindicina di giornalisti senegalesi ed europei seguiranno momento per momento la sfida tra i candidati.

Il pdf dell’iniziativa di sabato 11 febbraio:

Assaman11febdef

http://tongante2012.altervista.org/it/

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16 dicembre 2009

Il diritto di voto per i marocchini residenti all’estero

maroccoLa settimana scorsa eravamo a Casablanca per partecipare alla prima conferenza dei marocchini nel mondo organizzata dalla stessa società civile marocchina.

Il convegno è la conclusione di un lungo percorso animato da 450 associazioni, confluite nel movimento “Daba 2012”, ovvero “Adesso 2012”, un titolo che rimanda alla necessità di definire fin da ora il tema del diritto al voto dei cittadini marocchini immigrati alle elezioni politiche che si svolgeranno in Marocco nel 2012.

Le altre tappe del percorso hanno interessato le città di Imola, Amsterdam, Parigi e Madrid, i luoghi che rappresentano le nazioni dove risiedono la maggior parte degli immigrati marocchini.

Hamid Bichri, Presidente dell’Unione Democratica delle Associazioni dei Marocchini in Italia e uno dei promotori del movimento “Daba 2012”, ha affermato che i 3.500.000 migranti provenienti dal Marocco non possono essere più considerati solo fonti di reddito, ma devono diventare un vero e proprio soggetto politico.

L’obiettivo di “Daba 2012” è di sensibilizzare e spingere il Governo e i partiti politici del Marocco ad attivare le procedure per permettere ai marocchini residenti all’estero di votare i propri rappresentati in patria e di potersi candidare.

Bichri sottolinea come la situazione attuale sia profondamente ingiusta in quanto la Costituzione del Marocco prevede il diritto di voto per tutti i suoi cittadini, ma questo non è possibile nei fatti.

Complessivamente al convegno si sono avute 150 presenze, di cui 80 erano persone venute dall’estero, un successo per gli organizzatori.

La prima parte della giornata di venerdì è stata dedicata agli interventi di 5 partiti politici e 3 sindacati, che hanno dimostrato all’unanimità la necessità di ottenere il diritto di voto per i cittadini marocchini nel mondo.

Nel pomeriggio invece si è affrontato il tema della dimensione sociale, culturale, economica e politica della migrazione, attraverso la presentazione di buone prassi emerse da progetti in corso in Olanda, Francia, Belgio, Germania, Italia e Canada.

In tale ambito siamo stati invitati a presentare i risultati della ricerca sul fenomeno migratorio su uno dei territori in cui Lai-momo, la nostra cooperativa, opera, il Distretto “Pianura Est” della Provincia di Bologna. La presentazione è stata fatta insieme alla Dott.ssa Loredana Naborri, Responsabile dei servizi sociali del Comune di Baricella, nel quale coordina progetti realizzati con l’Associazione Hilal – Sport e Cultura del Marocco.

Infine sabato sono stati discussi i temi della rappresentanza della comunità marocchina nelle istituzioni nazionali, della democratizzazione della partecipazione dei cittadini marocchini residenti all’estero al consiglio della comunità e delle potenzialità delle nuove generazioni marocchine.

Sul sito Daba2012 sarà presto pubblicato un documento che riassumerà le raccomandazioni politiche e gli intenti emersi dalla Conferenza.

Tatiana di Federico

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