L’Africa non è solo uno spazio geografico, ma una pluralità di immaginari, culture, temporalità. Crescono in un’ottica transnazionale riviste, esposizioni, mostre, pubblicazioni, istituzioni che ne fanno il proprio orizzonte di riferimento: la stessa definizione di arte o cultura “africana” si svuota di significato nel momento in cui si attiva un’interazione e una contaminazione tra comunità creative differenti. Ad esempio, il progetto di Palazzo Litta Cultura a Milano si pone l’obiettivo di valorizzare la trasversalità delle visioni artistiche, portando sulla scena contemporanea realtà culturali apparentemente lontane come il Giappone e, appunto, l’Africa subsahariana.
(Nyanye, Osborne Macharia)
Con la mostra AfricaAfrica, exploring the Now of African design and photography, dal 15 marzo al 2 aprile 2018, e patrocinata dall’Ambasciata della Costa d’Avorio, dal Consolato del Sudafrica e dal Consolato del Burkina Faso, la fotografia e il design di artisti africani hanno offerto in questo spazio italiano un’estetica e un linguaggio che vogliono essere dinamici e interdisciplinari: non riguardano, come riferisce Maria Pia Bernardoni – curatrice dei progetti internazionali di LagosPhoto Festival – «solo il continente ma hanno una risonanza globale».
(Chair Recycled Arms, Gonçalo Mabunda)
Questa esposizione, dunque, ideata da MoscaPartners e MIA Photo Fair Projects, si è articolata in 40 progetti di design e 55 opere fotografiche che si sono prestate a una narrazione collettiva, ad esempio, sugli eventi storici di guerra e devastazione nelle installazioni di Gonçalo Mabunda, dove proiettili, pistole, bombe e armi recuperati nel 1992 alla fine della guerra civile in Mozambico, diventano mobili e scultore antropomorfe; uno sguardo fantastico a un problema urgente è stato dato invece dall’afrofuturista Osborne Macharia, le cui immagini si sono concentrate su un gruppo di ex circoncisori femminili; la fotografa ivoriana Joana Choumali ha esplorato i paesaggi della migrazione e ha offerto ritratti di donne che vacillano tra naturalezza e bellezza convenzionale; le tinte e la fantasia dei tessuti africani sono stati presentati dallo storico marchio olandese Vlisco.
(Adorn, Joana Choumali)
Cifre tecniche, stilistiche e tematiche si sono incrociate sperimentando un pensiero aperto alle pluralità e alle possibilità. Porre la questione della trasversalità creativa significa attuare nuove forme di conoscenza e di soggettivazione, oltre che attivare un processo di riorganizzazione sociale intorno a un’estetica capace di pensare e pensarsi al di fuori delle definizioni restrittive: in questo modo, si può pensare alla differenza in termini di risorsa e vantaggio per lo sviluppo intellettuale e culturale.
Parole chiave : AfricaAfrica, design, fotografia, Gonçalo Mabunda, Joana Choumali, Osborne Macharia, Vlisco
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06 ottobre 2011
La Fiera del design e delle idee africane: Maker Faire Africa
Sarà inaugurata oggi la “Maker Faire Africa”, una Fiera del design e delle idee africane che darà visibilità a nuove tecnologie e opere africane create localmente con l’obiettivo di risolvere le quotidiane sfide di sviluppo, oltre che esporre numerose innovazioni, presentate direttamente dagli inventori.
Quest’anno Maker Faire Africa si terrà al Cairo, in Egitto, dove diversi “creativi” Egiziani e Africani si incontreranno per tre giorni per esibire concreti esempi di spirito di inventiva nel tentativo di far incontrare le proprie invenzioni con il mercato e con l’obiettivo principale di individuare, stimolare e sostenere l’innovazione locale.
Molto interessante anche il sito internet della fiera che, dalla sezione “Our makers”, rimanda ad un database (http://matchamaker.info) nel quale si possono trovare i profili dei vari autori creativi (suddivisi nei settori Design, Arti e artigianato e Ingegneria) e vedere le proposte della Maker Faire Africa dello scorso anno, tenutasi a Nairobi. Gioielli, occhiali con oggetti riciclati, giochi per telefono cellulare, latrine ecologiche: queste sono solo alcune delle proposte dei creativi
africani, che nella loro pagina scrivono anche quello di cui hanno bisogno (per esempio un’azienda per sviluppare l’idea, un metodo di distribuzione…etc.)
Per maggiori informazioni http://makerfaireafrica.com
Parole chiave : Africa, Arte, design, fiera, fotografia
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27 settembre 2011
Rachid Koraïchi: vincitore del Jameel Prize 2011
Il Jameel Prize è il premio per l’arte e il design internazionale del valore di 25.000 sterline, assegnato a un artista contemporaneo che si ispira alla tradizione e al design dell’artigianato islamico. Quest’anno, tra i dieci artisti e designer selezionati, la mostra presenta le opere vincitrici dell’artista algerino Rachid Koraïchi.
Rachid Koraïchi ha vinto il Premio Jameel grazie al suo originale lavoro intitolato Les Maitres invisibles, che consiste in un pannello di stoffa ricamato, con incisi simboli e cifre arabe.
Il lavoro di Koraichi si combina appieno con gli obiettivi del Premio Jameel, in cui convivono sia qualità e innovazione nella progettazione che profondo rispetto dell’arte tradizionale.
La giuria incaricata di eleggere il vincitore, ha premiato la capacità di Koraichi di rendere accessibile e comprensibile a tutti la complessa tradizione spirituale e intellettuale araba, attraverso il linguaggio grafico contemporaneo.
Koraichi ha utilizzato la calligrafia araba unitamente ad un insieme di simboli caratteristici di una serie di altre lingue e culture, per esplorare la vita e le eredità di quattordici grandi pensatori dell’Islam. Il lavoro mira a dimostrare che il mondo islamico, in contrasto con la contemporanea percezione di violenza e durezza che spesso a questo è associata, ha un altro lato, pienamente evidente negli scritti di questi pensatori musulmani e di alcuni importanti poeti come Rumi e Ibnul Arabi, che mostrano al contrario la raffinatezza e la tolleranza dell’ideologia islamica.
Lo stesso Koraichi ha affermato che la sua vittoria, accolta con grande sorpresa e piacere, rappresenta più in generale l’immenso talento e la creatività degli artisti del mondo arabo contemporaneo, all’insegna dei valori della tolleranza e del patrimonio artistico culturale tradizionale.
Per maggiori informazioni: www.vam.ac.uk