Nonostante i tagli di Sarkozy la diplomazia culturale francese continua ad essere molto forte e visibile. Il museo Herzliya Museum of Contemporary Art (città che fa parte del distretto di Tel Aviv) sta ospitando in questi giorni una mostra che si fa notare:
Herzliya Museum of Contemporary Art is please to announce the opening of the exhibition A Collective Diary, a Contemporary African Journey. The exhibition, which opens on 9 January 2010, will encompass the entire museum, featuring photographs, video works, sculptures, collages, installations and paintings by twelve contemporary African artists, from the region stretching south of the Sahara.
In A Collective Diary, a Contemporary African Journey the curators present the results of a thoughtful exploration into contemporary African art, an almost completely obscured art in our area. This is a golden opportunity for the Israeli audience to be acquainted with art works that draw on different cultural experiences, while they address the human condition shared by all of us.
A Collective Diary, a Contemporary African Journey is a journey to the depths of the African “self” within the contemporary globalism. Each and every artist in the exhibition deals in his or hers own way with questions of identity and belonging, and in particular with national, familial, personal and individual identity, within the world of contemporary art and media.
Questi gli artisti coinvolti: El Anatsui, William Adjété Wilson, Samuel Fosso, Myriam Mihindou, Moshekwa Langa, Michèle Magema, Bili Bidjocka, Zwelethu Mthethwa, Aimé Ntakiyica, Dilomprizulike, IngridMwangiRobertHutter, Joël Andrianomearisoa.
La mostra è curata dal franco-camerunese Simon Njami e dalla curatrice franco-israeliana Mikaela Zyss, qui trovate le schede di tutti gli artisti presenti alla mostra e una descrizione delle opere presentate.
L’iniziativa è promossa da diversi sponsor, tra i quali Culturefrance, il settore culturale del Ministero degli Esteri francese. Questo dipartimento ha a disposizione finanziamenti che non sono eccessivi se paragonati ad altri settori della cooperazione ma sono abbondanti per il settore culturale, che non ha bisogno di grandi cifre per fare eventi di grande immagine e concreto aiuto agli operatori culturali. Questo contribuisce a mantenere alta l’immagine del settore culturale francese e a fornire aiuto concreto agli artisti africani. Il Ministero degli Esteri italiano non è mai stato così lungimirante…
immagine | opera di Moshekwa Langa