Presentazione dell’articolo “Le madri di Goz Beïda. Rappresentazioni culturali e ruoli sociali nella regione dell’Ouaddai (Ciad)” pubblicato sul numero 67 di Africa e Mediterraneo a firma di Giorgia Bricco, esperta di comunicazione, didattica e management culturale.
Le fistole vescico-vaginali (che si formano di solito in seguito ad un parto prolungato o in assenza di taglio cesareo) non curate da molte delle donne incontrate presso l’ospedale di Goz Beïda forniscono all’autrice l’occasione per riflettere sugli aspetti e le aspettative culturali, legati alla maternità, che determinano il trauma psicologico con cui queste donne subiscono le complicanze del parto o la sterilità.
La sterilità a cui vanno incontro le donne che non curano le fistole rappresenta, in paesi come il Ciad, il male per eccellenza, l’impossibilità di accedere allo stato di donna nella sua forma più completa.
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Parole chiave : Ciad, Donne, N67
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Presentazione dell’articolo “Turismo e architetture (Nord-Camerun e Ciad). Preservazione, ricostruzione, patrimonializzazione”, pubblicato sul numero 65-66 di Africa e Mediterraneo.
Nel nord del Camerun e in Ciad, la ricchezza architettonica costituisce un elemento chiave dei paesaggi e della loro differenziazione. Dagli anni ’50, il turismo ha rivalutato un certo numero di luoghi architettonici tanto sui monti Mandara che lungo le sponde del Logore. In questi anni si avviano i primi circuiti turistici che combinano fauna, paesaggi e architetture. Le architetture vernacolari non scompaiono allo stesso modo, né alla stessa velocità.
La loro ritirata ha potuto accompagnarsi a ricostruzioni fedeli ai canoni dell’inizio del XX secolo, grazie al sostegno di interventi esterni poi, più recentemente, delle élite locali. La posta in gioco di tali ricostruzioni tuttavia resta sempre ambigua. Le aspirazioni di queste società non corrispondono a quelle delle fucine del turismo. La realtà del 2008 generalmente non interessa il turista mentre le comunità rurali oggi sono tutte segnate da un certo grado di urbanizzazione e considerano negativa fino a un certo punto la perdita di un tipo di architettura tradizionale.
Questa scomparsa riflette quella di uno stile di vita appartenente alle generazioni che vivevano coerentemente con tali abitazioni. Per la popolazione Mousgoum, divenuta musulmana, e per una minoranza protestante, questa epoca pagana, di genti nude, deve sparire per consentire una rimessa in conformità del passato con le aspirazioni del presente.