22 febbraio 2011
Il sangue non è acqua: a proposito di Saif el-Islam Gheddafi
E’ stato impressionante vedere in televisione il figlio di Gheddafi, Saif el-Islam, dire con aria serissima che è in atto un «complotto» contro la nazione da parte di un non meglio precisato «movimento separatista», e che «questi scontri possono portare alla guerra civile», che i libici combatteranno fino all’ultimo uomo.
Impressionante perché 8 anni fa abbiamo pubblicato sulla nostra rivista Africa e Mediterraneo (n. 43-44, Arte contemporanea del Nord Africa, vedi http://laimomo.it/front-end/detail_new.php?p=94&c=5&a=0&pd=N) delle opere d’arte contemporanea realizzate da lui, e una scheda su Saif el-Islam Gaddafi come artista.
Avevamo fatto un numero sull’arte dei cinque paesi del Nord Africa e tra questi erano incluse anche le poche informazioni che eravamo riusciti ad avere dalla Libia. La fonte principale era stato il materiale della mostra “Il deserto non è silente”, ospitata nel 2002 a Castel Sant’Angelo Roma e in seguito a Milano al Palazzo della Ragione, e promossa proprio dalla , di cui Saif el-Islam è presidente.
E pensare che alcune opere non erano neanche male. Lui è un architetto, ed è stato sempre visto a livello internazionale come la speranza della modernizzazione e del buon governo in Libia, interessato a puntare sui rapporti euro-mediterranei, sulla cultura e il turismo. Ad esempio ultimamente aveva presentato un bel progetto per la creazione di un parco naturalistico ed archeologico presso Cirene.
Insomma, sembrava una persona normale. Invece, si vede che il sangue non è acqua, e di fronte al pericolo di perdere il potere si è fatto sentire.
Comunque… questa è una foto di quando inaugurava la mostra a Roma, a fianco di Massimo D’Alema. Forse si divertiva di più che a guidare la repressione del suo popolo in rivolta. Chissà.