20 dicembre 2023
La Somalia negli scritti di Kaha Mohamed Aden
di Roberta Sireno
«Vorrei tanto consegnare a qualcuno questo sogno. Qualcuno degno di aprire questo sogno. Aprire il sogno, si dice letteralmente così in somalo. […] Il sogno non è aperto se non ne discutono due soggetti: il sognatore e una persona X scelta da lui. La persona scelta dovrebbe trovare e dare un senso al sogno. […] Io ho scelto di consegnare a voi l’incubo. Non è possibile discuterne con voi, né voi potete discuterne con me.»
(Kaha Mohamed Aden, da Fra-intendimenti, Ed. nottetempo, Roma, 2010)
Condividiamo il dolore e ricordiamo con affetto Kaha Mohamed Aden, che da alcuni giorni è venuta a mancare. La rivista Africa e Mediterraneo aveva avuto la sua preziosa e qualificata collaborazione con diversi articoli e racconti, ma anche in incontri pubblici sui temi dell’intercultura e del dialogo. Kaha è una voce ineguagliabile nel panorama letterario attuale; aveva raccontato attraverso i suoi ironici e pungenti racconti e le sue intelligenti narrazioni la storia coloniale italiana e la sua personale esperienza di migrazione dalla Somalia all’Italia, la sua fuga dalla guerra civile con il padre, noto esponente politico imprigionato dalla dittatura di Siad Barre. Negli anni Novanta si era stabilita a Pavia, laureandosi in Economia e conseguendo un Master in Cooperazione allo Sviluppo nella Scuola Universitaria Superiore di Pavia (IUSS). Da allora aveva svolto varie attività nel settore della mediazione culturale occupandosi di temi quali l’immigrazione e l’intercultura.
ph. 2017, Mariarosa Delleani
Il padre e la figlia sono stati accomunati da un’attiva partecipazione sia alla vita politica transnazionale che a quella letteraria di scrittori: Aden Sheikh è stato ministro del primo governo Barre e poi consigliere municipale della giunta comunale di Torino, e nel suo libro uscito nel 2010 La Somalia non è un’isola dei Caraibi. Memorie di un pastore somalo in Italia scrive:
«I miei figli hanno affrontato il loro trasferimento in Italia armati della capacità di pensare con la propria testa e della libertà di esprimere il proprio pensiero.» (cit., p. 225)
Inseguendo la scia del padre, Kaha Mohamed Aden nel 2010 aveva pubblicato il romanzo Fra-intendimenti, nel quale descriveva l’inizio del conflitto somalo, ma anche le difficoltà nell’adattarsi alla nuova vita in Italia. Nel 2019 era uscita Dalmar. La disfavola degli elefanti, una favola distopica che diventa lo sfondo per una narrazione a più livelli che cerca di affrontare il trauma della guerra (recensita su AeM n. 91/2019 da Francesca Romana Paci). La sua scrittura e il suo attivismo l’aveva portata a scrivere anche riflessioni critiche e articoli per diverse riviste come “Nuovi Argomenti” n° 27 (2004), “Geografie della psicoanalisi”, Psiche, 1, 2008, “Incontri – Rivista Europea di Studi Italiani”, Volume 32 (2) 2017, e per la nostra rivista “Africa e Mediterraneo” aveva pubblicato Nabad iyo Caano. Pace e Latte, n. 2/14, Cambio d’abito – n. 1/17, Un felice goffo volo dallo Yaya Centre – n. 1-2/20. Africa e Mediterraneo aveva inoltre promosso la sua presenza all’incontro per la Pace delle scuole di Lampedusa in aprile 2022. Anche se la sua partecipazione si è potuta realizzare solo solo online, Kaha è riuscita a incantare insegnanti, studenti e studentesse con intelligenti parole di dialogo e pace.
La ricostruzione storica delle vicende familiari e la prospettiva postcoloniale sono sempre stati elementi fondanti nelle riflessioni e nelle opere della scrittrice italo-somala, che, appunto, ci ha consegnato «l’incubo» della migrazione personale e collettiva, il racconto di un esilio. Tuttavia, non manca mai nelle sue scritture la manifestazione, spesso umoristica e ironica, di un desiderio incoraggiante, in cui il presente della società di arrivo e il passato vissuto nella società di origine si incrociano e si mescolano, in direzione del dialogo, dell’integrazione e dell’arricchimento interculturale.
Parole chiave : Dalmar. La disfavola degli elefanti, Fra-intendimenti, guerra civile, Kaha Mohamed Aden, Postcolonial Studies, scrittura, Siad Barre, Somalia
Trackback url: https://www.africaemediterraneo.it/blog/index.php/la-somalia-negli-scritti-di-kaha-mohamed-aden/trackback/
Il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università della Calabria sta organizzando un importante convegno internazionale sul rapporto tra la trasmissione dei messaggi religiosi e l’arte plastica popolare urbana in Congo. Considerata un interessante punto di osservazione di processi sociali e culturali per uno studio delle interrelazioni fra testo sacro, evangelizzazione e iconografia (devozionale e non), l’arte popolare merita riconoscimento e legittimazione come fonte storica e, in modo più incisivo, quale modalità di rappresentazione performativa. Un riconoscimento che il Dipartimento ha mostrato digitalizzando la preziosa collezione di pittura popolare congolese raccolta da Bogumil Jewsiewicki tra il 1968 e il 2005, rendendola disponibile nel sito http://www.congoartpop.unical.it/
Il Convegno propone di dibattere questi temi in un’ottica interdisciplinare e in una prospettiva comparativa, estendendo lo sguardo ad altre aree storico-culturali, coloniali e non, e alle più generali dinamiche di scambio tra cultura ‘alta’ e cultura ‘popolare’. In tal senso, vuole essere un’occasione di approfondimento di problemi nodali, secondo due ambiti tematici: I) Immagini e trasmissione del sacro; II) Saperi-poteri-rappresentazioni. Un confronto aperto che aggiunge una tavola rotonda tesa a consentire un più diretto scambio di idee e a fare il punto delle esperienze guardando a nuove prospettive di ricerca.
Il Convegno, di cui pubblichiamo la call for papers, si propone inoltre di volgere lo sguardo anche alle dinamiche di un presente caratterizzato da un’accelerazione dei processi migratori e della convivenza tra persone di diverse culture; dal coesistere di forme di identità fluide accanto a sovranismi e nazionalismi; da sradicamenti obbligati, materiali e culturali; dalle sfide della secolarizzazione. In un tale quadro di riferimento la riconsiderazione dei processi di trasmissione delle conoscenze e delle categorie religiose appare utile anche per aprire la strada a forme nuove di inclusione e coesistenza.
CALL FOR PAPERS:
CALL ITA – CONVEGNO UNIV CALABRIA 4-6 GIUGNO 2024
CALL FR. – COLLOQUE UNIV. CALABRIA – 4-6 JUIN 2024
CALL INGL. – CONFERENCE UNIV CALABRIA 4-6 JUNE 2024
Parole chiave : Congo, Convegno, pittura, Rosario Giordano, Università di Calabria
Trackback url: https://www.africaemediterraneo.it/blog/index.php/testi-sacriimmagini-profane-il-convegno-sui-saperi-religiosi-nella-pittura-popolare-congolese-delluniversita-della-calabria-4-6-giugno-2024/trackback/
Un sabato pomeriggio di immersione nelle ricchezze interculturali di Bologna dedicato a famiglie, giovani lavoratori e lavoratrici, bambini e bambine, con laboratori, dibattiti e proiezioni cinematografiche.
Invito aperto a tutti e tutte per Sabato 16 dicembre a partire dalle 15 al Centro Interculturale Zonarelli in Via Giovanni Antonio Sacco 14, all’evento che alcune organizzazioni che lavorano all’intercultura e all’inclusione hanno organizzato nell’ambito del progetto “Orizzonti Interculturali”, finanziato dal Settore Innovazione e semplificazione amministrativa e cura delle relazioni col cittadino del Comune di Bologna.
Una giornata in cui ogni associazione apporta un contributo particolare, tanto che il programma si sviluppa contemporaneamente in due sale, una dedicata al dibattito e all’approfondimento, l’altra dove si svolgeranno le attività artistiche e ludico-motorie.
Si comincia alle ore 15:00 nella sala Polivalente con la sfilata di costumi tradizionali delle etnie vietnamite a cura dell’associazione Associazione Italia-Vietnam Ponte tra Culture e si proseguirà con la proiezione del video realizzato dall’Associazione Dry Art che presenta tutte le associazioni che partecipano al progetto. A seguire in due parole si auto-presenteranno le associazioni e sarà approfondito lo Sportello Antidiscriminazioni SPAD a cura di Africa e Mediterraneo.
Alle ore 16:00 sarà il momento di “Nero Nomade Film Festival”: Cineforum itinerante a cura di BHMBO – con la proiezione di un cortometraggio e dibattito per affrontare la tematica del dialogo interculturale e interreligioso, attraverso il cinema d’autore realizzato da registi neri e afro-discendenti presenti in Italia e non conosciuti dai circuiti classici. Alle ore 17:30 sarà la volta del dibattito a cura di Geopolis dal titolo “Africa Instabile”. Qual è lo stato di salute del continente africano? Conflitti e colpi di stato hanno segnato l’anno che si avvia alla sua conclusione. In Africa è in atto un processo di de-occidentalizzazione, i paesi africani stanno cercando di rendersi più indipendenti o nuove dinamiche geopolitiche la stanno conducendo a nuovi corsi? Cosa ha determinato il considerevole aumento dei flussi migratori ai nostri confini, in particolare dalla Tunisia? Alcune potenze europee lasciano sempre più campo ad altri paesi come Cina, Russia e Turchia la gestione del continente, o quello a cui stiamo assistendo è una sconfitta della strategia occidentale, in particolare europea? La Francia si allontana sempre più dalle proprie colonie, il nostro paese che ruolo e quale tipo di influenza è ancora capace di esercitare? Il dibattito sarà condotto da Luciano Pollichieni, collaboratore di Limes e analista fondazione Med-Or ed Elia Morelli, Ricercatore di storia (UniPisa) e analista geopolitico (Domino), con la moderazione di Stefano Totaro (Geopolis). Interverrà per i saluti istituzionali Rita Monticelli, docente dell’Università di Bologna e consigliera comunale con delega per i diritti e il dialogo interreligioso.
Partirà alle 15:30 nell’altra sala “Arte in Gioco” – un mondo di colori per colorare il mondo: laboratorio di lettura con il Kamishibai della storia Stella di Fuad Aziz e rielaborazione grafico-pittorica. A cura di TotemLab APS e Associazione MondoDonna Onlus. Dopo un momento doverosamente dedicato alla merenda, alle ore 17:00 le ACLI Provinciali di Bologna proporranno “Dall’io all’altro, tra danze, culture e religioni”, laboratorio di Ludo-danza e meditazione che unisce i percorsi realizzati per gli studenti delle scuole secondarie di I grado di Bologna all’interno del progetto: metodologie e contenuti che testimoniano la ricchezza della diversità e l‘esser fratelli tutti.
Si termina insieme alle ore 18:00 con il cerchio interculturale e artistico di condivisione promosso da Arte Migrante, in cui adulti e bambini potranno proporre una performance di ballo, musica, canto, poesia e altro.
Gli enti che partecipano al progetto sono: Associazione interculturale per inserimento lavorativo di volontariato AIPILV, Associazione Universo Interculturale, Geopolis, Associazione Italia-Vietnam Ponte tra Culture, Africa e Mediterraneo, Arte Migrante, Dry-Art Ets, TotemLab APS, Black History Month Bologna – BHMBO, Acli Provinciali di Bologna, MondoDonna Onlus.
Per i dettagli sul programma:
Orizzonti Interculturali_Locandina_Programma
Parole chiave : Bologna, Centro Interculturale Zonarelli, inclusione, Integrazione, Orizzonti interculturali
Trackback url: https://www.africaemediterraneo.it/blog/index.php/orizzonti-interculturali-lopen-day-al-centro-interculturale-zonarelli-sabato-16-dicembre-con-proposte-per-tutte-le-eta/trackback/
di Francesco Romana Paci
Giovedì 2 novembre 2023 ha avuto luogo a Milano al Teatro No’hma la serata conclusiva della XIV Edizione del Premio Internazionale “Il Teatro Nudo” di Teresa Pomodoro, del quale è Presidente Livia Pomodoro, sorella dell’attrice scomparsa e continuatrice della sua opera. Gli spettacoli in gara erano quattordici dei trentanove messi in scena dal Teatro No’hma durante la stagione 2022-2023. I premi sono assegnati separatamente dalla Giuria degli Spettatori e da una Giuria di Esperti. A ciascuno dei due principali premi si aggiungono poi di fatto quattro ulteriori premi, due Menzioni Speciali da parte degli Spettatori e due da parte degli Esperti.
Per il secondo anno, inoltre, è stato assegnato un settimo premio, il “Premio Speciale per la Conservazione del Patrimonio Culturale dell’Umanità”. Quest’anno il Premio Speciale è stato attribuito a Birdy, della Compagnia di Danza Contemporanea “Hung Dance” di Taipei, Taiwan.
Il Premio della Giuria degli Spettatori è andato allo spettacolo Dance Andalacia, del Manolo Carrasco Ensemble, Spagna. Le due Menzioni Speciali degli Spettatori sono andate allo spettacolo di danza Die Musen, Germania; e a From Malta with Love, della Moveo Dance Company di Malta.
Il Premio della Giuria di Esperti è stato assegnato al musical – canto, danza e recitazione – Mahalia, the Queen of Gospel Music, del Hattiloo Theatre di Memphis, Tennessee. Le due Menzioni Speciali sono state assegnate a Land of Poetry, pièce multidisciplinare creata dall’attore e scrittore Martin Chishimba e prodotta dal Twangale Cultural Centre della città di Ndola in Zambia – se ne è già scritto su questo blog il 3 luglio 2023; e a Los Pàjaros Negros, spettacolo di musica, canto, danza, arti visive e ricerca storica della compagnia multidisciplinare La Franja Teatral di Cuba.
Vale la pena ricordare che la Giuria degli Esperti, presieduta da Livia Pomodoro, è internazionale. È formata da personalità del teatro e della cultura – un catalogo lungo, ma interessante da considerare dettagliatamente: Lev Abramovič Dodin (Direttore Artistico del Malyj Dramatičeskij Teatr di San Pietroburgo); Fadhel Jaïbi (Direttore del Théâtre National Tunisien); Oskaras Koršunovas (Fondatore e Direttore Artistico dell’Oskaro Koršunovo Teatras di Vilnius – OKT); Stathis Livathinos (Regista Teatrale e Cinematografico greco); Muriel Mayette-Holtz (Direttrice del Théâtre National de Nice); Enzo Moscato (Fondatore e Direttore Artistico della Compagnia Teatrale Enzo Moscato); Lluis Pasqual (Regista teatrale spagnolo); Tadashi Suzuki (Fondatore e Direttore della Suzuki Company di Toga – SCOT); Gábor Tompa (Direttore del Hungarian Theatre of Cluj in Romania); Lim Soon Heng (Regista Teatrale malese).
La sala del Teatro No’hma traboccava di pubblico, in buona parte composto di gruppi esuberanti, che esprimevano con notevole sonorità le proprie preferenze e la propria attesa della proclamazione dei vincitori. La serata era organizzata come uno spettacolo in sé. In occasione della Premiazione Livia Pomodoro era sul palcoscenico, coadiuvata dall’attrice Simonetta Solder, per offrire elementi storici sulle compagnie e sul No’hma, e soprattutto per leggere le motivazioni delle Giurie. Alcune delle compagnie premiate erano presenti fisicamente e hanno potuto ringraziare personalmente e offrire dal vivo saggi della loro professionalità – tutte tre le compagnie premiate dalla Giuria degli Spettatori erano in teatro; particolarmente applauditi i danzatori di flamenco di Manolo Carrasco, che era di persona al pianoforte. Altre hanno partecipato attraverso registrazioni selezionate dai loro spettacoli e grazie alla rete hanno ringraziato comparendo e parlando da remoto – hanno partecipato da remoto la Hung Dance di Taiwan, lo Hattiloo Theatre di Memphis, La Franja Teatral di Cuba.
Della Compagnia del Twangale Cultural Centre dello Zambia era presente in teatro Martin Chishimba, che ha letto, in inglese, un lungo brano dalla sua copia personale dei poemetti del poeta e studioso ugandese Okot p’Bitek, Song of Lawino e Song of Ocol, dai quali lui stesso ha tratto lo spettacolo Land of Poetry. Chishimba, che, per inciso, parla sia uno Standard English sia un ottimo italiano, ha modulato attorialmente l’inglese del testo su apposite sonorità che per brevità possiamo chiamare africane.
A margine, o in aggiunta, viene spontaneo notare che il Premio e le due Menzioni Speciali della Giuria degli Esperti internazionali sono tutti e tre spettacoli collegati in gradi e modi diversi con le diaspore africane e la loro storia secolare. Inoltre provengono tutti da luoghi materialmente collegati fin dall’inizio del colonialismo con la diaspore – imposte, involontarie, semivolontarie: basti pensare al commercio degli schiavi.
Mahalia, the Queen of Gospel Music del Hattiloo Theatre di Memphis contiene implicitamente il colossale elemento della tratta atlantica di schiavi africani; le vicende dello schiavismo in terra nordamericana; la tumultuosa liberazione degli schiavi; e da tutti quegli eventi il sorgere e l’affermarsi di una loro complessa cultura, che in relativamente pochi decenni diventa e agisce come cultura primaria, letteralmente ispirando e influenzando il mondo. Alla tratta atlantica si lega anche Los Pàjaros Negros, della compagnia La Franja Teatral di Cuba. Lo spettacolo è particolarmente ardito nella trattazione del tempo e della storia dei Neri nei paesi dove la tratta forzosamente li innesta. Le sottili e meno sottili contorsioni del razzismo che non vuole scomparire sono interpretate proprio collegando con il presente eventi e figure note e significative del passato – come, per esempio il tip-tap di Shirley Temple e Bill Robinson. Land of Poetry rappresenta una situazione successiva, quando nella seconda metà del secolo scorso le politiche coloniali europee includono accoglimento, studi universitari e possibili carriere per giovani e meno giovani intellettuali neri, sia africani sia diasporici – una situazione variabilissima in tempo e luogo e tuttora in notevole evoluzione. Come accennato, Land of Poetry deriva dai poemetti sopracitati di Okot p’Bitek, studente universitario in UK, poeta, accademico in Africa e in USA, studioso, e critico di alcuni atteggiamenti della ricerca antropologica europea nei confronti degli studi africani.
La nuova stagione e della XV Edizione del Premio Internazionale No’hma si è aperta il 23 novembre con la pièce Ensayo sobre el miedo – Distopia grottesca sulla fine del mondo, proveniente dall’Argentina, uno spettacolo che amplia la ricerca sulle linee del nuovo razzismo, della creazione del nemico, del premere ai confini da parte di una immigrazione vissuta come minacciosa, oscura e fatale.
N.B.: Dopo le prime, gli spettacoli del Teatro No’hma sono caricati integralmente in rete, facilmente reperibili con il loro titolo.
LISTA DEI PREMI:
PREMIO SPECIALE PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE DELL’UMANITÀ
- Birdy di Hung Dance (Taiwan)
PREMIO GIURIA DEGLI ESPERTI
- Mahalia – The Queen of Gospel Music di Hattiloo Theatre (Tennessee)
- Land of poetry di Twangale Cultural Centre (Zambia)
- Los Pajaros Negros di La Franja Teatral (Cuba)
PREMIO GIURIA DEGLI SPETTATORI
- Dance Andalucia di Manolo Carrasco (Spagna)
- Die Musen di Lidia Buonfino (Germania)
- From Malta with love di Moveo Dance Company (Malta)