Abbiamo partecipato ieri alla preview della mostra di Muna Mussie, Bologna St.173, Un viaggio a ritroso. Congressi e Festival Eritrei a Bologna, che inaugura oggi 1° giugno alle 18.00 con la performance collettiva Uroboro e rimane aperta dal 2 giugno al 10 settembre 2023 a Project Room del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.
Il progetto, a cura di Francesca Verga con Archive Ensemble, riattiva la memoria personale dell’artista e l’archivio storico e iconografico dei Congressi e Festival Eritrei che si sono tenuti a Bologna ininterrottamente dal 1972 al 1991. Frequentati dalle comunità diasporiche eritree provenienti da tutto il mondo, i Festival si sono collocati in prima linea per supportare la lotta armata inaugurata nel 1961 per l’indipendenza dell’Eritrea dall’Etiopia.
Tanto che ad Asmara, dopo l’indipendenza nel 1993, si è voluto intitolare una strada Bologna St., come riconoscimento permanente del ruolo fondamentale che la città di Bologna ha avuto nel raggiungimento dell’indipendenza dell’Eritrea.
All’incontro era presente il fotoreporter bolognese Mario Rebeschini, che ha regalato un ricordo diretto dei festival “I festival si facevano in agosto, in una Bologna quasi deserta, che però reagiva bene, con atteggiamento accogliente e solidale, perché allora c’era un pensiero comune, di attenzione alle lotte per la libertà. Erano momenti molto seri, impegnativi e anche riservati, perché si parlava di resistenza armata, la si organizzava.”
Ha spiegato Muna Mussie: “Venivano persone dall’estero, ad esempio dalla Germania, infatti questa mostra avrà una prossima tappa a Kassel, ma anche dai Paesi Arabi, dall’Egitto. Io ero piccola ma li vivevo con un senso di famigliarità, come ritrovare una ‘iper-casa’. E ho cercato di rappresentarla qui. Io sono alla ricerca di tracce, memorie personali e memorie storiche. Infatti ho messo al centro la rappresentazione di un pop corn, che per noi è simbolo di festa, infatti si offre spesso con il caffè al posto dei pasticcini, ma anche dell’esplosione delle armi. E durante i festival bolognesi quello dei pop corn era l’odore dominante”.
A partire dal legame che unisce l’Eritrea, il paese nativo dell’artista (1978), e Bologna, la sua città adottiva, Muna Mussie consegna una narrazione e una mappatura tracciata dai Congressi e Festival eritrei, attraverso la consultazione di archivi pubblici e privati nel territorio bolognese. I materiali di archivio vengono messi in dialogo dall’artista con alcune opere che hanno accompagnato le tappe precedenti della ricerca e altre inedite, tra cui la performance che inaugura la mostra, un rito collettivo e propiziatorio che segue un movimento circolare e richiama, in parte, le danze tradizionali della cultura eritrea e, in parte, la figura dell’uroboro, il serpente, presente fra le opere allestite. L’uroboro, un antico simbolo rappresentato da un serpente che si morde la coda, è la metafora dell’eterno ritorno e il serpente, che ciclicamente cambia pelle, rivela l’essenza di un nuovo inizio.
La ricerca e la mostra sono realizzate grazie al sostegno dell’Italian Council (XI edizione, 2022), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Nell’ambito del programma è prevista la donazione al MAMbo di un’opera che verrà completata alla fine del processo di ricerca di Muna Mussie.
L’esposizione al museo bolognese nasce inoltre dal dialogo e dal confronto con Archive Kabinett e fa seguito alla mostra personale di Muna Mussie, intitolata Bologna St. 173. Il sole d’agosto, in alto nel cielo, batte forte (Milano 2021), curata da Zasha Colah e Chiara Figone.
Sono stati coinvolti: l’Archivio storico del Comune di Bologna; la Biblioteca Amilcar Cabral | Settore Biblioteche e Welfare Culturale del Comune di Bologna; Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia – Fondo Giorgio Lolli; l’Archivio storico de il Resto del Carlino; l’Archivio storico Paolo Pedrelli CdLM Bologna; la Comunità Eritrea in Italia; gli Archivi fotografici dei fotoreporter Mario Rebeschini, Massimo Sciacca e Luciano Nadalini.
Muna Mussie si conferma artista profonda le cui opere indagano le apparizioni fantasmatiche e la storia minore. Il suo lavoro è stato presentato ad Art Fall/PAC Ferrara, Xing/Raum e Live Arts Week Bologna, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Torino, Museo Marino Marini Firenze, Workspace Brussels, Kaaitheater Bruxelles, MAMbo Bologna, Santarcangelo Festival, Museion Bolzano, ERT Bologna, Rue d’Alger/ Manifesta 2020 Marsiglia, Archive Books Milano, SAVVY Contemporary Berlino, Short Theatre Roma, ArteFiera Bologna, HangarBicocca Milano, Biennale Democrazia Torino, Mattatoio Roma, Sesc San Paolo, Kunstencentrum BUDA Kortrijk, SZENE Salzburg, Centrale Fies Dro, Black History Month Firenze, Spazio Griot Roma, Villa Romana Firenze.
DIDASCALIA:
Muna Mussie
Bologna St.173, Un viaggio a ritroso. Congressi e Festival Eritrei a Bologna
veduta della mostra nella Project Room del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Photo Ornella De Carlo
Courtesy Settore Musei Civici Bologna | MAMbo