Ancora terre straniere
forse ci accoglieranno; smarriremo
la memoria del sole […]
(Eugenio Montale, da Mediterraneo, 1924)
I minori stranieri non accompagnati (MSNA) costituiscono una parte sempre più importante dei movimenti migratori, e la loro presenza sul nostro territorio nazionale ha preso consistenza a partire dagli anni Novanta. Tale fenomeno non è nuovo, ma sta assumendo dimensioni e caratteristiche rilevanti: si tratta di bambini e adolescenti che, nel tentativo di ricongiungersi ai propri famigliari o conoscenti in altri Paesi europei, privati della possibilità di percorrere vie sicure e legali, sono fortemente esposti a gravissimi rischi di abusi e sfruttamento a fini sessuali e lavorativi.
Per questo motivo, al Parlamento Europeo di Bruxelles è stata ospitata dal 25 febbraio al 1 marzo 2019 la mostra Fra gli ultimi del mondo, dove sono stati esposti otto racconti grafici su questo tema. Le opere sono state realizzate da giovani artisti con meno di 25 anni, e sono le finaliste del concorso letterario Fra gli ultimi del mondo 2018, spin-off della Sezione Mediterraneo del Premio Montale Fuori di Casa; le otto tavole sono state raccolte in un graphic novel pubblicato dalla casa editrice Töpffer.
L’europarlamentare ligure Brando Benifei ha dichiarato di aver voluto «con forza che queste opere fossero esposte all’Europarlamento per accendere una luce su un dramma su cui è fondamentale agire a livello europeo (…) Parliamo di bambine e bambini esposti al reclutamento della criminalità e oggetti di traffici di ogni genere. Mantenere vive l’attenzione e la pressione sul problema, anche con iniziative di carattere artistico come questa, è assolutamente necessario». Nell’ambito di questa iniziativa, martedì 26 febbraio, si è tenuta, nella sede della mostra a Bruxelles, una conferenza sulle politiche europee che affrontano queste tematiche, alla quale hanno partecipato le eurodeputate Silvia Costa e Caterina Chinnici, Francesca Lazzaroni dell’UNICEF, l’artista ideatore e curatore della mostra Beppe Mecconi, e infine il presidente della giuria del concorso Paolo Stefanini.
L’arte, nelle sue forme differenti e plurali, ha un ruolo significativo dal punto di vista sociale e culturale, e diventa un mezzo per raccontare eventi storici fondamentali come le migrazioni. L’intento della mostra Fra gli ultimi del mondo è, infatti, quello di accompagnare lo spettatore a conoscere e a riflettere su problematiche attuali, come, appunto, la situazione dei minori stranieri non accompagnati facilmente esposti a traumi e violenze.
Parole chiave : Brando Benifei, Bruxelles, Fra gli ultimi del mondo, Mostra, MSNA, Premio Montale Fuori di Casa
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07 marzo 2019
Hargeysa. Una fiera del libro tra storia e cultura
Libertà, censura, cittadinanza, memoria collettiva, futuro, viaggio, immaginazione, spazi, leadership, creatività, connettività e saggezza: questi sono i vari temi esplorati dalla Hargeysa International Book Fair (HIBF), l’evento culturale più importante del Corno d’Africa, fondato nel 2008 dal noto scrittore italo-somalo Jama Musse Jama, che parteciperà con un articolo al prossimo numero di Africa e Mediterraneo dedicato all’editoria in Africa. La sede della fiera del libro è ad Hargeysa, in Somaliland, terra natia dello stesso Jama Musse Jama, che da questa terra è partito all’inizio degli anni Novanta a causa della guerra civile scoppiata tra le varie regioni della Somalia; l’edizione di quest’anno si svolgerà dal 20 al 25 luglio 2019.
L’obiettivo principale di questo evento, organizzato dalla Redsea Cultural Foundation, è promuovere il patrimonio culturale nella regione, esponendo libri locali e di autori esteri, incoraggiando così la diffusione della letteratura somala, in particolare tra le giovani generazioni. Una fiera di libri, dunque, nata dalla passione per la scrittura da parte di Jama Musse Jama, che ora vive in Italia ed è autore di diverse pubblicazioni di etnomatematica, ma anche di carattere politico, dedicate ad esempio alla situazione dei diritti umani nel suo Paese di origine. Infatti, il suo saggio “Gobannimo bilaash maaha” (La libertà non è gratis), pubblicato nel 2007, è stato premiato come miglior libro dell’anno in lingua somala dalla Somaliland Writers Association. Un altro suo libro interessante è “Cittadinanza è partecipazione”, che è stato presentato in Italia al Pisa Book Festival nel 2014, in cui racconta la difficoltà di ottenere la cittadinanza italiana e, con essa, il diritto di voto.
La fiera internazionale di Hargeysa quest’anno si concentra sul tema della convivenza pacifica con nazioni o persone diverse per religione, provenienza, lingua o cultura: un tema considerato importante per il reciproco rispetto e per superare i conflitti sociali intra e inter-statali. Infatti, il Paese ospite di quest’anno a Hargeysa è l’Egitto, che condivide con il Somaliland percorsi storici simili in quanto entrambi sono legati alla religione islamica e hanno vissuto l’occupazione turca e in seguito quella inglese nel secolo scorso, inoltre hanno conosciuto proficui scambi interculturali grazie alla loro posizione geopolitica. Scegliere l’ottica interculturale significa, quindi, assumere la diversità come paradigma di un evento che vuole essere internazionale, e quindi aperto al confronto, al dialogo e al riconoscimento delle differenze.