23 dicembre 2016

Borse in esposizione e scambio di auguri al Polo Formativo di Lama di Reno

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Giovedì 22 dicembre 2016, il Polo Formativo e di Accoglienza Lama di Reno ha aperto le sue porte al pubblico, per mostrare alcune delle borse realizzate in questi primi mesi di formazione dai 18 richiedenti asilo ospitati nel centro. Un’occasione importante per condividere con la comunità locale l’esperienza di accoglienza e per scambiarsi gli auguri di Natale.

Grazie alla collaborazione tra Lai-momo e ITC Ethical Fashion Initiative, il Centro offre percorsi di qualificazione e autonomia ai richiedenti asilo, affinché sia favorito un loro successivo inserimento lavorativo, in Italia o nei Paesi di origine.

Dalla sua apertura nel luglio 2016, infatti, il Polo formativo fornisce ai suoi ospiti, accanto al tradizionale percorso di accoglienza, una formazione professionale nel settore della sartoria e della lavorazione della pelle. Le persone coinvolte provengono da Pakistan, Senegal, Bangladesh, Guinea, Burkina Faso, hanno un’età compresa tra i 19 e i 30 anni e sono state selezionate in base alla motivazione e alle loro esperienze pregresse nel settore.

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Nel laboratorio di cucito sono state esposte le borse finora realizzate – dai primi semplici modelli agli ultimi più elaborati – esaminate con curiosità e apprezzate dai presenti, che hanno anche potuto interrogare gli artefici sulla loro realizzazione.

Per l’occasione sono intervenuti il sindaco di Marzabotto, Romano Franchi, e la sua vice, Valentina Cuppi, che insieme al presidente di Lai-momo Andrea Marchesini Reggiani hanno tracciato un breve bilancio di questi primi cinque mesi di formazione e lavoro, congratulandosi con gli ospiti del Centro, con il formatore artigiano e con gli operatori che li assistono per quanto fatto finora. È stata evidenziata l’importanza di questa sperimentazione nell’ambito dell’accoglienza e rilevato come in poco tempo si sia arrivati alla realizzazione di prodotti di qualità, che non sfigurerebbero nel mercato attuale.

Presenti anche due rappresentanti dell’associazione Gli Amici di Aurora per AGEOP (Associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica), che hanno ricevuto in dono alcune borse realizzate nel centro.

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In chiusura, tradizionale brindisi natalizio e scambio di auguri, con l’auspicio che il 2017 possa vedere il progredire del progetto, sul quale è appena stato pubblicato online un video. https://www.youtube.com/watch?v=bVOHDsD93sI

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15 dicembre 2016

RAPPORTO IMMIGRAZIONE E IMPRENDITORIA 2016

rapportoIl “fare impresa” da parte di migranti residenti in Italia continua a espandersi, nonostante gli ostacoli sempre più numerosi e complessi che i lavoratori di origine straniera devono affrontare. Il Rapporto Immigrazione e Imprenditoria 2016 curato dal Centro Studi e Ricerche IDOS e realizzato in un’edizione bilingue, illustra questo fenomeno complesso attraverso un’analisi organica dell’iniziativa imprenditoriale immigrata, imperniata su vari aspetti, con un ampio supporto di dati statistici: il contesto internazionale; i principali settori di attività; il ruolo nella crisi economica; la distribuzione territoriale delle imprese; le difficoltà riscontrate nell’accesso alle informazioni necessarie e nel soddisfare i requisiti economici e amministrativi previsti dalle procedure, che spesso presuppongono strutturati percorsi di inserimento. I dati descrivono uno scenario sociale di crescente importanza, in cui si ritrovano e si trasformano le esigenze occupazionali e di promozione socio-economica dei lavoratori immigrati, le quali, se adeguatamente valorizzate e sostenute, possono innescare interessanti processi di sviluppo per l’intero sistema economico-produttivo nazionale ed internazionale. La consolidata collaborazione di IDOS con la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa e con MoneyGram, infatti, si inserisce in questo specifico percorso di supporto e di attenzione all’universo della piccola e media imprenditoria immigrata, segnalandone e valorizzandone le eccellenze in un’ottica comunitaria.

Per visualizzare in sintesi il Rapporto Immigrazione e Imprenditoria clicca qui: scheda-rapporto-imprenditoria-2016

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06 dicembre 2016

Ousmane Sow. Tra corpo e scultura.

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Il corpo umano è sempre stato al centro delle sculture di Ousmane Sow, lo scultore senegalese dello spirito e della materia, morto giovedì 1 dicembre all’età di 81 anni. Considerato uno dei maggiori artisti dell’Africa francofona novecentesca, Ousmane aveva lasciato il Senegal da giovane per studiare in Francia, diventando infermiere e poi fisioterapista. Grazie alla sua professione e a un’intima conoscenza del corpo umano, riusciva a plasmare e a scolpire  le sue opere in modo straordinario: dalle prime sculture che si ispirano ai corpi dei popoli africani (I Nuba, i Masai, i  Peul e gli Zulu), alle sculture in bronzo dedicate a soggetti storici, fino a rappresentare temi di grande attualità come la scultura realizzata a Ginevra nel 2008 in omaggio alla dignità degli immigrati sans-papier. Traendo ispirazione dalla fotografia, dal cinema, dalla storia e dall’etnologia, le sue creazioni si caratterizzano per un realismo anatomico e materico che si fonde con vibranti visioni poetiche, date ad esempio dal colore energico intorno allo sguardo oppure  sul volto intero. Di qui un’arte che è profonda e comunicativa: unendo il razionalismo tipico della cultura classica occidentale con la vivacità e la ricchezza africana, Ousmane Sow riesce a mostrarci un paesaggio contemporaneo che è sempre più multiculturale, interetnico ed ibrido.

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