Il sistema italiano anti tratta, operativo dal 2000 e coordinato e co-finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità, è oggi a rischio. Il Governo, infatti, ha avviato una politica di disinvestimento, in termini di risorse finanziarie e umane, sui servizi attivati nel corso degli anni per proteggere e aiutare le vittime di tratta a uscire dal buio della violenza e dei soprusi subiti. Questo nonostante gli ottimi risultati in termini di vite umane salvate dallo sfruttamento (in questi anni quasi 30.000 donne e uomini) e di fronte ad autorevoli rappresentanti di istituzioni internazionali (OSCE, ONU e Consiglio d’Europa) che continuano a inviare report in cui si raccomanda al Governo italiano di porre in atto misure per mantenere alto il livello di efficacia degli strumenti contro lo sfruttamento e la tratta di esseri umani.
Nel numero 72-73 di Africa e Mediterraneo, l’articolo di Andrea Morniroli e Maddalena Pinto, La mediazione linguistico-culturale nei servizi di prossimità e nel lavoro di strada, aveva segnalato l’importanza della mediazione nel lavoro a tutela delle vittime di tratta: […] lo stare con le persone nei loro luoghi; abituarsi e adeguarsi ai loro linguaggi per garantire una comunicazione più orizzontale; calibrare gli interventi sul tentativo di garantire e tutelare diritti e opportunità, piuttosto che “sul far del bene”; riconoscere l’altro come soggetto attivo e partecipante piuttosto che come destinatario passivo degli interventi. Questo per contribuire all’inclusione sociale e arginare il diffondersi delle logiche securitarie che in questi anni hanno provocato nel nostro Paese un arretramento profondo e culturale sul tema dei diritti.
Ora, la Piattaforma nazionale anti tratta ha lanciato una petizione per raccogliere firme e spingere le istituzioni italiane ad attivarsi per non far morire il sistema nazionale di tutela e protezione delle vittime di tratta. E’ possibile firmare qui.
Parole chiave : Andrea Morniroli, Consiglio d'Europa, il sistema italiano anti tratta, la Piattaforma Anti tratta, Maddalena Pinto, ONU, OSCE
Trackback url: https://www.africaemediterraneo.it/blog/index.php/non-lasciamo-morire-il-sistema-nazionale-di-tutela-e-protezione-delle-vittime-di-tratta/trackback/
Il disegnatore e fumettista congolese Pat Masioni, vincitore della prima edizione del premio Africa e Mediterraneo per il miglior fumetto inedito di autore africano (2002), sarà presente a Milano nell’ambito della rassegna organizzata dal Dipartimento di Lingue e Letterature straniere dell’Università statale in occasione della fiera del libro Bookcity.
Droni, soldati robot e armi non letali. La guerra e il suo diritto nel fumetto africano è il titolo dell’incontro. Il grande fumettista (nato nella Repubblica Democratica del Congo nel 1961 e dal 2002 residente a Parigi) presenta il suo lavoro attorno al tema delle guerre: il conflitto in Uganda in Soldat Inconnu, il genocidio rwandese in Rwanda 94 e la recente storia a puntate commissionato dalla Croce Rosa Internazionale per riflettere sul presente e sul futuro delle azioni umanitarie all’epoca delle guerre tecnologiche “intelligenti”. Quest’ultimo album, intitolato Humanitarian Action 2064, immagina infatti l’esistenza di ‘robot umanitari’ nel 2064, a duecento anni dalla firma della prima Convenzione di Ginevra. La presenza a Bookcity di questo fumettista pluripremiato anche in Italia è volta a testimoniare la vitalità e la ricchezza del genere del fumetto in Africa e la sua capacità di farsi interprete dei temi più scottanti e attuali, non soltanto per il continente nero, con realismo e incisività.
Con: Silvia Riva, Pat Masioni, Sandra Federici (direttrice della rivista Africa e Mediterraneo)
Dove e quando: Spazio espositivo Show-room Stone Italiana, Via degli Arcimboldi 5 (ang. Via Lupetta), sabato 15 novembre ore 19-21
Seguirà un “Aperitivo tra nuvole africane” aperto al pubblico presente.
Parole chiave : Africa, Bookcity, Fumetto, pat masioni, Rwanda
Trackback url: https://www.africaemediterraneo.it/blog/index.php/la-guerra-e-il-suo-diritto-nel-fumetto-africano-pat-masioni-a-bookcity/trackback/
06 novembre 2014
Un contributo alla fotografia maliana
L’associazione Terzo Tropico, in collaborazione con l’Alliance Française di Bologna, l’AIRF – Associazione Italiana Reporter Fotografi e la rivista Africa e Mediterraneo, organizza un’asta di fotografie e incisioni di importanti artisti quali Mario Giacomelli, Mario Dondero, Francesco Cito, Antonio Manta, Archivio Fotografico Cineteca di Bologna, Pino Ninfa, Pierluigi Rizzato e altri che hanno donato le loro opere, aderendo al progetto Photographes au Mali.
Oggi le opere saranno visibili in mostra dalle ore 18:00 in via De’ Marchi 4 e verranno poi bandite all’asta dal noto attore bolognese Eraldo Turra il 27 novembre, dalle 17:00 alle 20:30. Il denaro raccolto andrà a finanziare il progetto Photographes au Mali che si prefigge l’obiettivo di comprare stampanti e macchine fotografiche digitali ai fotografi professionisti del Mali e sostenerli nelle loro attività professionali e artistiche.
Siete tutti invitati a partecipare!