13 giugno 2013
La rivista “El Ghibli” compie dieci anni
Negli ultimi anni, l’aumento di stranieri nel nostro Paese ha generato nuove forme d’espressione artistica e culturale, come ad esempio la letteratura migrante. A supporto di questo nuovo genere letterario, dieci anni fa viene fondata El Ghibli, una rivista online di letteratura della migrazione, ideata e gestita da scrittori migranti.
El Ghibli, che vuol dire “Vento del deserto”, oltre ad essere un punto di incontro virtuale, è uno spazio dedicato alla pubblicazione di opere di scrittori stranieri residenti in Italia e vuole elogiare il contributo culturale offerto dai migranti-scrittori o scrittori-migranti, superando l’opinione diffusa di considerare il migrante solo ed esclusivamente come forza lavoro.
La rivista presenta diverse sezioni ognuna delle quali dedicata ad una categoria di persone diverse: scrittori migranti che scrivono in lingua italiana o in lingua straniera, scrittori che non sono stati protagonisti di fenomeni migratori, bambini e ragazzi che vogliono scrivere sul tema del viaggio e dell’incontro.
Sabato 15 giugno alle ore 16 (presso la Biblioteca Dergano-Bovisa di Milano) si terrà un convegno dal tema “L’ibridazione è possibile”, a cui parteciparà anche Pap Khouma, direttore della rivista e autore dello storico libro Io venditore di elefanti con cui si è inaugurata la letteratura della migrazione in Italia.
Per maggiori informazioni sull’evento consultare il sito: http://www.el-ghibli.provincia.bologna.it/index.php
Parole chiave : Biblioteca Dergano-Bovisa, El-Ghibli, Io venditore di elefanti, Letteratura, migrazione, Pap Khouma, rivista online
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Il Leone d’Oro per la migliore Partecipazione nazionale alla Biennale di Venezia va alla serie fotografica Found not Taken di Edson Chagas, che fa di Luanda, capitale dell’Angola, il paradigma delle evoluzioni strutturali che stanno subendo le città dell’Africa sub-sahariana.
Edson Chagas documenta la quotidianità della propria città natale, concentrandosi sulle principali problematiche che la caratterizzano: consumismo, capitalismo e tradizionalismo. Il progetto iniziò nel 2010 quando in occasione della Coppa delle Nazioni Africane, Luanda iniziò a modernizzarsi e per strada era facile e frequente trovare oggetti abbandonati da riutilizzare. La serie fotografica si basa infatti sul reinserimento, in spazi cittadini della capitale angolana, di oggetti abbandonati che non presentano precisi legami con questi ultimi. L’obiettivo che si pone il fotografo è quello di creare una sintonia tra oggetti di per sé insignificanti ed il contesto in cui vengono collocati.
In conformità con il tema del Palazzo Enciclopedico, stabilito quest’anno dal direttore della Biennale, il fotografo Chagas prova a rappresentare la complessità strutturale della propria città, caratterizzata da un insieme di spazi imprevedibili e di situazioni contrastanti: contesti urbani e rurali, infrastrutture e abitazioni, spazi pubblici e discariche.
La mostra fotografica “Luanda, Encyclopedic City” è stata inaugurata il 30 Maggio presso il Palazzo Cini di Venezia e rimarrà esposta fino al 24 Novembre.
Per maggiori informazioni sugli orari e i giorni di visita, e i prezzi dei biglietti, consultare il sito: http://www.labiennale.org/it/arte/esposizione/biglietteria/
(Foto della serie fotografica ‘Found not Taken’ di Edson Chagas)