Oltre ad essere una delle 5 principali mete europee dell’immigrazione (assieme a Germania, Spagna, Regno Unito e Francia), l’Italia è anche un paese di emigrazione. Quanti sono gli italiani residenti all’estero? Dove vivono? Da quali regioni partono? Il Rapporto Italiani nel Mondo 2012 della Fondazione Migrantes, presentato oggi a Roma, fornisce ogni anno un quadro della situazione.
Al 1° gennaio 2012 sono 4.208.977 i cittadini italiani iscritti all’Aire, di cui 2.017.163 donne (47,9%). L’aumento rispetto allo scorso anno è di 93.742 unità. E’ il dato che viene fornito oggi dal Rapporto Migrantes “Italiani nel Mondo” presentato, in una conferenza a Roma.
Rispetto agli oltre 60 milioni di italiani residenti in Italia i connazionali residenti all’estero incidono per circa il 7%. Ben il 54% del totale degli iscritti ha dato come motivo di iscrizione l’espatrio, ma continua l’ascesa dei “nati all’estero”, arrivati al 38,3% (più di 1 milione e 600 mila). A rilevante distanza invece, si collocano gli iscritti per aver acquisito la cittadinanza italiana (3,2%, 133.577). Il 37,1% (1,6 milioni) è all’estero da più di 15 anni e il 14,9% (quasi 630 mila) lo è da 10-15 anni. Continuano ad aumentare (1 milione 131 mila) coloro che sono iscritti all’Aire da 5-10 anni che sono il 26,9% del totale. L’11,5% (quasi 500 mila italiani) è, invece, iscritto solo da 3 anni (tra di essi, quindi, anche i nuovi espatriati). Quasi 800 mila hanno più di 65 anni (19,0%), quasi 665 mila sono, invece, minorenni (15,8%). Il 21,2% ha un’età compresa tra i 19 e i 34 anni (890 mila), ma il 25,0% (poco più di 1 milione) ha tra i 35 e i 49 anni. Il 19,1%, infine, ha un’età compresa tra i 50 e i 64 anni (poco più di 800 mila). La stragrande maggioranza è celibe/nubile (53,7%) mentre i coniugati sono il 38,2%.
La ripartizione continentale è così strutturata: Europa (2.306.769, 54,8%), America (1.672.414, 39,7%), Oceania (134.008, 3,2%), Africa (54.533, 1,3%) e Asia (41.253, 1,0%). In Europa è l’UE a 15 a fare la parte del leone con 1.695.955 (40,3%) residenti italiani perché include i paesi di vecchia e tradizionale emigrazione italiana. Proprio in quest’area si trovano le collettività più numerose, a partire dagli italiani in Germania (639.283, 15,2%); seguono le collettività francese (366.170, 8,7%), belga (252.257, 6,0%), britannica (201.705, 4,8%) e spagnola (118.690, 2,8%). Seguono gli altri paesi europei, con prevalenza della Svizzera (546.614, 13,0%). La comunità negli Stati Uniti è composta da 216.767 italiani in possesso di cittadinanza (5,2%); in Canada sono, invece, 135.070 persone (3,2%). Più articolata la situazione nell’America meridionale, Latina specialmente, dove l’Argentina torna, nel 2012, ad essere il primo paese prendendo il posto che, nel 2011, era la Germania, con 664.387 italiani (15,8%). Seguono il Brasile (298.370, 7,1%) e il Venezuela (113.271, 2,7%). L’Oceania con 134.008 (3,2%) è il terzo continente a livello numerico e quasi tutti si trovano in Australia (130.570, 3,1%).
Il 53,3% degli attuali cittadini italiani all’estero è registrato nel Meridione (oltre 1 milione e 400 mila dal Sud e quasi 800 mila dalle Isole) e 1.327.000 (31,5%) nel Nord Italia (poco più di 657 mila dal Nord Ovest e quasi 670 mila dal Nord Est) e il 15,2%, infine, ovvero 640 mila, è partito dalle regioni del Centro Italia. Nella graduatoria regionale al primo posto troviamo, come sempre, la Sicilia (674.572) seguita, nell’ordine, da Campania (431.830), Lazio (375.310), Calabria (360.312), Lombardia (332.403, aumento annuale di 41 mila ), Puglia (319.111) e Veneto (306.050), per limitarci alle regioni con minimo 300 mila connazionali.
«La settima edizione del Rapporto Italiani nel Mondo, pur mantenendo invariata la sua struttura, presenta contenuti innovativi a livello statistico, socio-culturale, economico e pastorale. Rispetto al passato si colloca in un anno in cui la messa in sicurezza delle finanze pubbliche ha comportato, per il 2012, una ulteriore e pesante decurtazione nel bilancio del Ministero degli Affari Esteri». Cosi si legge nell’Introduzione al Rapporto Migrantes 2012 nella quale mons. Giancarlo Perego, Direttore Generale della Fondazione Migrantes, richiama la necessità di una maggiore attenzione alle collettività di connazionali che vivono nel mondo, dalle quali può venire un significativo aiuto all’Italia per superare questa difficile fase di crisi.
Parole chiave : Caritas/Migrantes, emigrazione italiana, Fondazione Migrantes, Giancarlo Perego, Rapporto Migrantes 2012
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Mercoledì 30 maggio, alle ore 10.30, presso il Palazzo dell’Informazione ADN Kronos di Roma, si terrà l’ultimo seminario previsto nell’ambito del progetto Progetto Co.In – Comunicare l’Integrazione – finanziato dal Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini dei Paesi Terzi dell’Unione Europea.
L’iniziativa, organizzata in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministero dell’Interno, dedicherà uno spazio di approfondimento al rapporto tra immigrazione e integrazione nella formazione dell’opinione pubblica.
Dopo l’apertura istituzionale di Natale Forlani, Angelo Malandrino e Paolo Reboani, interverranno il Direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale dell’università La Sapienza di Roma Mario Morcellini e il Professore di Criminologia dell’Università di Milano Ernesto Calvanese.
Una tavola rotonda dal titolo “Capovolgiamo la prospettiva”, moderata da Mauro Lozzi, vedrà poi la partecipazione della Direttrice del TG3 Rai Bianca Berlinguer, dell’Editorialista del “Corriere della Sera” Antonio Polito, del Direttore del “Il Tempo” Mario Sechi, del Direttore di “Bota Shiqptare” e Shqiptariiitalise.com Keti Biçoku, del Vice Segretario Stampa Estera di “Notimex” Mario Osorio Beristain e dell’ex Presidente Stampa Estera di “De Telegraf” Maarten van Aalderen.
L’incontro si concluderà con un intervento del Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Cecilia Guerra.
Parole chiave : ADN Kronos, Angelo Malandrino, Antonio Polito, Bianca Berlinguer, Ernesto Calvanese, Immigrazione, Integrazione, Keti Biçoku Mario Osorio Beristain, Maarten van Aalderen, Maria Cecilia Guerra, Mario Morcellini, Mauro Lozzi, ministero del lavoro, Ministero dell'Interno, Natale Forlani, Paolo Reboani, Roma, Università La Sapienza
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23 maggio 2012
Comunicare l’intercultura – Macerata 25, 26 maggio
Il 25 e 26 maggio presso l’ AULA VERDE del Polo Didattico D. Pantaleoni (Ex Palazzo Menichelli) in Via della Pescheria Vecchia a Macerata, avrà luogo il seminario “Comunicare l’intercultura”, organizzato dal Gus – Gruppo Umana Solidarietà e dal CVM – Comunità Volontari per il Mondo, in collaborazione con CIFA, per approfondire strategie concrete ed efficaci volte alla costruzione di una cittadinanza mondiale in cui l’umanità diventa consapevole di vivere in un unico mondo.
La crescita esponenziale delle migrazioni degli ultimi decenni, attesta che mai l’umanità ha avuto tanta facilità a spostarsi e a comunicare in spazi diventati ormai sempre più ravvicinati. È necessario dunque appellarsi ad un rinnovamento culturale e a nuove tecniche di comunicazione che favoriscano l’incontro e il dialogo tra diverse culture.
Nello specifico, i temi affrontati durante il seminario, spaziano dall’educazione interculturale alla sperimentazione diretta di pratiche educative utili nell’ambito scolastico, dall’etnopsicologia al ruolo della comunicazione nella costruzione di una società interculturale.
Interverranno, tra gli altri: Antonio Brusa docente di Didattica della storia dell’Università di Bari, Aluisi Tosolini esperto di educazione interculturale, Roberto Bertolino etnopsicologo del Centro Frantz Fanon, Sandra Federici Direttrice della rivista Africa e Mediterraneo, Anna Meli esperta di comunicazione interculturale e Stefano Trasatti Responsabile di Redattore Sociale.
Ultima sorpresa in programma, la proiezione del documentario Benvenuti in Italia, prodotto dall’Archivio delle memorie migranti, realizzato da 5 giovani immigrati che raccontano il sistema di accoglienza del nostro Bel Paese, ospitato a Macerata nella rassegna cinematografica www.altrimondicinema.blogspot.it
A presentarlo sarà Gianluca Gatta, ricercatore dell’ Archivio delle memorie migranti.
Il seminario è gratuito e aperto al pubblico, ed è patrocinato dal Comune di Macerata.
Invitiamo gli studenti, gli operatori e gli insegnanti, alla ricerca di opportunità di aggiornamento, e la cittadinanza stessa per la conoscenza dell’operato e del contesto interculturale nel quale si inserisce.
Per il personale della scuola il seminario è riconosciuto dal MIUR quale attività di formazione e aggiornamento. Per gli studenti della facoltà di Scienze della Comunicazione di Macerata, sarà riconosciuto 1 cfu a coloro che parteciperanno.
Per gli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia dei corsi di studio L-12 Discipline della mediazione linguistica e L-38 Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale che parteciperanno avranno diritto a 2CFU (tra le attività e\o moduli a scelta dello studente).
L’iniziativa rientra nel progetto “Comunic-Ead/Comunicare lo sviluppo”, approvato dalla Commissione Europea – EuropeAid, per favorire la qualità della comunicazione sulle tematiche dello sviluppo nella Regione Marche.
Per info
GUS | 0733.260498 | silvia.bellabarba@gus-italia.org | www.gus-italia.org
CVM |0734.674832 | cvm.eas@gmail.com | www.cvm.an.it
Parole chiave : Comunicare l'Immigrazione, Educazione interculturale, intercultura
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21 maggio 2012
III edizione del Convegno nazionale SPeRA.
Il 14, 15 e 16 giugno, presso il MuMa – Galata Museo del Mare e il Monastero della Commenda di S. Giovanni di Prè di Genova si svolgerà la terza edizione del Convegno SPeRA, per dar voce alle organizzazioni che in Italia si occupano di progetti di solidarietà rivolti all’Africa.
L’iniziativa, nata dalla collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e dell’ufficio di Cooperazione Internazionale con L’Università di Genova, intende fornire un’occasione per riunire tutti gli operatori delle ONG e delle Onlus che vorranno presentare le proprie iniziative riguardanti qualsiasi forma e settore della solidarietà in tutti gli stati dell’Africa Sub-sahariana.
In particolare, la terza edizione del Convegno permetterà di dar voce a tutti i programmi di aiuto all’Africa, di favorire collaborazioni e sinergie tra le diverse realtà associative laiche e religiose, di far conoscere alle istituzioni e alla cittadinanza le attività delle numerose organizzazioni impegnate per l’Africa, di agevolare il reclutamento di nuove risorse umane ed economiche e soprattutto di dedicare ampio spazio alle imprese operanti sul territorio africano, con l’obiettivo di rafforzare il ponte tra solidarietà e mondo delle imprese.
Sette saranno i focus intorno a cui ruoterà il programma del convegno: agricoltura e sfruttamento delle risorse territoriali; donna; infanzia e nutrizione; istruzione; lavoro e formazione al lavoro; prevenzione e salute; strutture e infrastrutture. Altre tre sessioni parallele sono inoltre previste tra il pomeriggio del 14 e del 15 giugno inerenti le attività di cooperazione delle Università italiane verso l’Africa, le imprese italiane che operano nel Sub-Sahara e una rassegna di documentari e filmati amatoriali, al termine della quale sarà indetto un concorso per premiare il migliore lavoro.
Il Convegno si chiuderà con una tavola rotonda dedicata alle “Metodologie e strumenti per operare nel mondo del volontariato”, cui interverrà anche il Comitato d’onore composto da dirigenti del Ministero degli Affari Esteri, del CSVnet e da rappresentanti delle imprese e della cultura africana.
Parole chiave : Africa, africa sub sahariana, cooperazione internazionale, CSVnet, Genova, Ministero Affari Esteri, Monastero della Commenda, MuMa, solidarietà, Università di Genova
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Sabato 19 maggio 2012, ore 10,00 – 13,00
Sala del Consiglio Comunale, Via della Libertà 35
San Giorgio di Piano
Il territorio di Bologna e provincia ha partecipato attivamente all’accoglienza dei profughi dell’Emergenza Nord Africa, accogliendo famiglie e individui provenienti dalla Libia. Che lezioni possiamo trarre da questa esperienza, che ha coinvolto gli enti pubblici, il privato sociale, il volontariato e i cittadini stessi? Quali le buone pratiche e quali i problemi?
Continuano, affrontando il tema dell’asilo, gli incontri del ciclo “La comunità che cambia”, organizzati dal Distretto di Pianura Est in collaborazione con Lai-momo soc. coop.
Sabato 19 maggio, a San Giorgio di Piano, la Sala del Consiglio Comunale ospiterà i richiedenti asilo provenienti dalla Libia accolti nel Distretto nell’ambito della “Emergenza Nord Africa”, per un momento di incontro e scambio con la comunità.
Parteciperanno all’incontro: Anna Fini, Assessore alle Politiche Sociali di San Giorgio di Piano; Amelia Frascaroli, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bologna; Giorgio Palamidesi, Rete “Emilia Romagna Terra d’asilo”; Mauro Pinardi, Responsabile Coordinamento Politiche Sociali della Provincia di Parma; Emilio Rossi, CIAC Onlus (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione Internazionale); Silvia Festi, Coop Lai-momo.
Curati dal Distretto Pianura Est, il ciclo di incontri prevede 3 ulteriori appuntamenti previsti tra il 24 e 26 maggio nei comuni di Pieve di Cento, Malalbergo e Argelato.
In queste sedi sarà possibile approfondire alcune questioni emergenti relative all’integrazione sociale, all’intercultura a scuola, nonché riconsiderare il rapporto tra immigrazione e comunità locali.
In allegato il volantino dell’iniziativa e il programma complessivo della rassegna, ai quali vi chiediamo di dare massima diffusione.
Parole chiave : accoglienza, asilo, comunità, emergenza, Immigrazione, intercultura, Libia, Nord Africa, Pianura Est, profughi, rassegna, San Giorgio di Piano
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16 maggio 2012
La Biennale di Dakar. Dak’Art 2012.
Da sabato 12 maggio è in corso la settimana professionale della X edizione della Biennale di Dakar, organizzata dal Ministero della Cultura e del Turismo senegalese.
Dopo la giornata di apertura, il festival, quest’anno intitolato “Creazione contemporanea e dinamiche sociali ”, ha proposto degli incontri tematici, dedicati alle mutazioni, gli spostamenti e l’ibridismo nelle scene artistiche africane e alle dinamiche sociali della creazione contemporanea.
Durante la giornata di sabato, sono stati organizzati due incontri dal titolo “Alter-Modernités” e “La memoire africaine face à son histoire”, due vernissage, uno sulle esposizioni degli artisti invitati e uno sulla creatività delle donne, la proiezione del film “Windows to the soul” di Mushana Ali e una serata di moda con la partecipazione di Maguette Guèye, Bull Doff e Mariama Diédihou.
Altri due incontri sulla questione del corpo e della performance e sul ruolo delle artiste al tempo della diaspora e della creolizzazione sono stati proposti al pubblico domenica 13, per rimarcare come il movimento dei popoli non sia mai stato più critico nella ricerca di nuovi equilibri culturali. In questo scenario, gli artisti sono stati in grado di giocare un ruolo fondamentale nella mobilitazione sociale e nella sensibilizzazione di singoli e gruppi, mirando alla responsabilità individuale e collettiva.
La giornata del 14 è stata invece dedicata alla creatività contemporanea nelle diverse scene artistiche africane, con sezioni dedicate alle biografie di alcuni artisti quali Johan Muyle e Marie Joe Lafontaine e un’esposizione di Papa Ibra Tall.
Gli incontri di ieri hanno avuto tre focus principali: uno sul rapporto tra il festival della Biennale e l’Africa, un altro sulle collezioni nordafricane e un altro ancora dedicato allo scambio e al dialogo tra gli artisti presenti. Durante la serata si è poi assistito ad una tavola rotonda sul design e ad alcune finestre di cultura urbana dedicate ai graffiti, alla danza e al rap.
Per la giornata di oggi, domani e dopodomani sono previste tante altre visite espositive a Saint-Louis e al Villaggio della Biennale, con sezioni dedicate alle arti digitali, al design, alla musica e al cinema amatoriale.
Anche quest’anno, un ricco programma di eventi OFF arricchisce l’offerta di questo importante appuntamento dell’arte africana contemporanea, che terminerà il 18 con un’ultima giornata espositiva a Dakar.
Per consultare il programma completo, visita il sito:
Parole chiave : Arte contemporanea, Bull Doff, Dakar, Johan Muyle, Maguette Guèye, Mariama Diédihou, Marie Joe Lafontaine, Ministero della Cultura e del Turismo, Mushana Ali, Papa Ibra Tall, Senegal
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Si terrà a Roma mercoledì 16 maggio 2012, dalle 10.30 alle 16.30, presso la Sala ENPAPI in via Farnese 3 un momento di confronto sull’applicazione in Italia del Codice di condotta per il reclutamento internazionale del personale sanitario dell’OMS.
amref.it/workshop-personale-sanitario
Africa e Mediterraneo ha aderito a un’iniziativa di advocacy e di sensibilizzazione sul tema della crisi globale del personale sanitario messa in campo da AMREF Italia e lanciata il 5 aprile 2012.
In Italia non ci sono operatori sanitari in numero sufficiente per far fronte all’invecchiamento della popolazione, al prossimo pensionamento di molti professionisti e ai mutati modelli di cura. Del resto la carenza di personale sanitario è globale e si manifesta in forme drammatiche in molti paesi del Sud del mondo. In Italia il dato sul personale infermieristico è emblematico della misura del problema: mancano ad oggi 71.000 infermieri (dato della Federazione Nazionale dei Collegi di Infermieri Professionali, Assistenti Sanitari e Vigilatrici d’Infanzia IPASVI, 2008) e, a fronte di questa carenza, i posti per la formazione in questo ambito non solo non sono aumentati, ma sono anzi diminuiti. Per contro, il numero degli infermieri stranieri attivi in Italia è aumentato di quasi 15 volte tra il 2002 e il 2010, arrivando a rappresentare oltre il 10% del totale.
Infatti, dal 2002 gli infermieri stranieri possono entrare in Italia per motivi di lavoro al di fuori delle quote previste dal decreto flussi, ricevendo un permesso di soggiorno legato all’esercizio della professione infermieristica. La partecipazione ai concorsi pubblici, tuttavia, è regolata da norme che ne rendono difficile l’accesso per medici e infermieri stranieri, nonostante il sussistente requisito del possesso della cittadinanza italiana sia stato ormai messo in discussione dalla giurisprudenza. Questi professionisti lavorano dunque più spesso nel settore privato, con contratti di lavoro precari e con retribuzioni minori rispetto ai colleghi italiani.
In mancanza di un’azione forte da parte delle istituzioni in grado di colmare il crescente deficit di operatori sanitari, in molti paesi europei la carenza di personale viene oramai in parte colmata – in una prospettiva di troppo breve termine – con il reclutamento di operatori formati all’estero: essi provengono, nel caso degli infermieri italiani, sia da paesi comunitari, come la Romania e la Polonia, che da paesi extra- europei, tra i quali il Perù, l’Albania, e l’India.
Le attuali migrazioni internazionali di personale sanitario drenano risorse umane e competenze preziose e già scarse dai sistemi sanitari dei paesi di provenienza di questi operatori, nel Sud e nell’Est del mondo. In Romania, per esempio, già adesso il personale è insufficiente, e gli infermieri sono costretti a fare anche il lavoro del personale ausiliario. Una situazione simile si registra in alcuni paesi arabi, mentre l’India, il Perù, insieme alla maggior parte dei paesi dell’Africa sub-sahariana, sono classificati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) tra i paesi che sperimentano una grave crisi del personale sanitario, potendo contare su poco più di 2 operatori (medici, infermieri e ostetriche) ogni 1000 abitanti, una crisi che le migrazioni di personale sanitario non fanno che aggravare.
In alcuni paesi a risorse limitate, infatti, gli urgenti investimenti nella formazione di personale sanitario rischiano di tramutarsi in una perdita netta: è stato calcolato che i sistemi sanitari di 9 paesi africani perdono un investimento in formazione pari a 2,17 miliardi di dollari a causa dell’emigrazione dei propri medici dopo la laurea. La stessa migrazione si traduce in un risparmio in spese di formazione pari a 4,55 miliardi di dollari per i 4 paesi di destinazione di questi medici.
I paesi a risorse limitate hanno bisogno di tutto il proprio personale sanitario e di tutte le proprie risorse per garantire l’erogazione di servizi sanitari di base, di programmi di vaccinazione, di cure materno infantili, di interventi di lotta all’AIDS e per tutti gli altri servizi sanitari. In mancanza degli operatori sanitari necessari non potrà essere tutelato il diritto alla salute per tutti e un accesso equo ai servizi sanitari; gli stessi Obiettivi di Sviluppo del Millennio, ai quali l’Italia ha aderito, non potranno essere realizzati né entro il 2015 né in un futuro più remoto.
Il Codice di Condotta sul Reclutamento Internazionale di Personale Sanitario dell’OMS mira ad evitare che la concorrenza internazionale in materia di “attrazione di personale sanitario” si faccia a spese dei paesi a risorse più scarse. Nel maggio 2012 l’OMS inizierà il monitoraggio dell’applicazione del Codice di condotta da parte dei paesi firmatari. Aderendo al Codice, l’Italia ha assunto un impegno che coinvolge non solo il Governo, ma anche il sistema sanitario, le Regioni, gli ordini delle professioni sanitarie, i datori di lavoro, le agenzie per il lavoro, i soggetti di cooperazione internazionale e la società civile. Per dare diffusione e promuovere l’implementazione in Italia a una corretta applicazione di questo codice internazionale, Amref assieme ad altre organizzazioni ha lanciato un “Manifesto” per l’applicazione in Italia del Codice di condotta internazionale sul reclutamento del personale sanitario. La campagna prevede anche:
- un sito web dedicato www.manifestopersonalesanitario.it anche per creare uno spazio di riferimento per i temi sollevati, con aggiornamenti, approfondimenti ecc.
- l’organizzazione di un incontro pubblico di livello nazionale sul tema delle migrazioni di personale sanitario a inizio maggio;
L’iniziativa è promossa insieme a:
** Associazione Medici di origine Straniera in Italia -AMSI,
** Centro Studi di Politica Internazionale – CeSPI,
** Federazione Nazionale Collegi Infermieri – IPASVI,
** Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi e Odontoiatri – FNOMCeO,
** Osservatorio Italiano sulla Salute Globale – OISG,
** Società Italiana di Medicina delle Migrazioni – SIMM.
Agire per contrastare la crisi del personale sanitario è una responsabilità collettiva per garantire il diritto alla salute a livello globale.
Parole chiave : advocacy, amref, codice di condotta, enpapi, oms, personale sanitario
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14 maggio 2012
Il Concorso letterario nazionale Lingua Madre.
Oggi, 14 maggio, presso il Salone Internazionale dei Libro di Torino, si è tenuta la premiazione del VII Concorso letterario nazionale Lingua Madre, destinato alle donne straniere residenti in Italia, con una sezione dedicata alle donne italiane.
Nato da un’idea di Daniela Finocchi, il concorso ha registrato la partecipazione di centinaia di donne, tra cui le tre vincitrici di quest’anno Migena Proi (Albania), Gracy Pelacani (Brasile) e Irina Serban (Romania).
Al racconto di Migena Proi è stato assegnato il primo premio, per aver messo a fuoco i temi centrali della migrazione dal punto di vista di una giovane donna di “seconda generazione”. Il secondo premio, consegnato a Gracy Pelacani, ha voluto riconoscere il merito alla giovane donna di origine brasiliana di aver saputo parlare di un tema importante e complesso come quello dell’appartenenza e della memoria. La terza classificata, Irina Serban, è stata invece premiata per essere riuscita a fornire una rappresentazione narrativa del concetto di “straniera”, riferito a persone, cose, immagini e pensieri.
Per la sezione Donne Italiane è stata premiata Sabrina Grappeggia, che è stata capace di raccontare vite di ordinaria violenza e di straordinaria umanità, con grande intensità e sguardo critico. Altri premi speciali sono stati assegnati a Simone Silva (Brasile), Rahma Nur (Somalia), Michaela Sebokova (Slovacchia), Animata Aidara (Senegal) e Martina Turano (Italia).
Tante sono state le iniziative organizzate su tutto il territorio nazionale e condivise sui social network, tra cui mostre fotografiche e spettacoli teatrali tratti dai racconti, una piattaforma multimediale delle antologie del Concorso, una sezione audio sul sito con le letture dei racconti.
La VIII edizione del concorso si concluderà il prossimo 31 dicembre.
Parole chiave : Daniela Finocchi, Gracy Pelacani, Irina Serban, Migena Proi, Sabrina Grappeggia, Salone Internazionale del Libro, Torino
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09 maggio 2012
L’Open City Museum: momenti di vita fra Cina e Alto Adige.
Il Comune di Bressanone, con la Provincia Autonoma di Bolzano e il Museo Diocesano di Bressanone, hanno organizzato una mostra di fotografia e video proiezione con l’obiettivo di condurre il pubblico in un singolare viaggio fra Cina e Alto Adige, dove un cosmo di relazioni si incontrano e si arricchiscono reciprocamente.
L’iniziativa, organizzata nell’ambito del progetto interculturale d’arte Open City Museum e curata dalla promotrice culturale Martha Jiménez Rosano, avrà luogo il 18 maggio, alle ore 18, presso il Cortile del Museo Diocesano di Bressanone, e presenterà opere del fotografo brissinese Giovanni Melillo Kostner, dell’artista cinese Lei Lei e del collezionista francese Thomas Sauvin.
Giovanni Melillo Kostner dal 2007 porta avanti un’interessante ricerca sui fenomeni migratori e sulla costruzione dell’identità culturale nell’ambito della rassegna “Verso nuove culture”, all’interno della quale si inserisce anche il lavoro “Fortuna, vieni da me!”, che sarà presentato alla mostra e che contiene momenti di vita quotidiana di persone d’origine cinese residenti in Alto Adige.
Grazie al lavoro di reperimento e restauro di Thomas Sauvin, la mostra costituirà un’occasione unica per vedere in anteprima il progetto d’archivio della memoria cinese “Beijing Silvermine”, con una selezione di immagini della capitale cinese e della vita dei suoi abitanti negli ultimi trant’anni e la proiezione di una video-animazione realizzata in collaborazione con l’artista cinese Lei Lei. Il lavoro completo sarà presentato nel mese di ottobre presso il Festival Internazionale di Fotografia di Singapore.
Giovanni Melillo Kostner ha pubblicato alcune foto nel dossier 72-73 di Africa e Mediterraneo sulle “Sfide della mediazione interculturale” e ha contribuito, tra gli altri, alla produzione del materiale fotografico contenuto nell’handbook “Comunicare l’immigrazione”, curato da Lai-momo e Idos.