25 febbraio 2010
6/03/2010 – “In Darfur”, storie di un ambasciatore italiano in Sudan
Evento: Presnentazione del libro “In Dafur” di Lorenzo Angeloni .
Dove: Casa della Conoscenza in Casalecchio di Reno (BO).
Quando: 6 marzo 2010, 18 h.
Informazioni: Lorenzo Angeloni, ambasciatore italiano in Sudan dal 2003 al 2007, presenta al pubblico bolognese il suo romanzo “In Dafur” pubblicato da Campanotto Editore. Un romanzo/documentario sugli ultimi avvenimenti in Sudan. A seguire il comunicato stampa:
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Parole chiave : Agenda Cultura marzo 2010, Letteratura
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Evento: Rosenclaire/ Re-Collection.
Dove: Cape Town Gallery, Fairweather House, 176 Sir Lowry Road, Cape Town, Sud Africa.
Quando: Dal 18 febbraio al 13 marzo 2010.
Informazioni: Importante esibizione della Goodman gallery. Rosenclaire, cioè Claire Gavronsky e Rose Shakinowsky sono artiste di origine sudafricana che da tempo vivono in Italia. Hanno anche partecipato alla mostra Transafricana, realizzata da Africa e Mediterraneo a Bologna nel 2000. Realizzano installazioni colte e sofisticate, piene di significati stratificati, e performance molto provocatorie. Congratulazioni a Ronsenclaire, che comunque non hanno più bisogno di consacrazioni. Questa è solo una conferma. Tutte le informazioni qui.
Parole chiave : Agenda cultura febbraio 2010, Agenda Cultura marzo 2010, rosenclaire
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18 febbraio 2010
Festival della letteratura africana a Brussels
Giovedì 4 e venerdì 5 febbraio Africa e Mediterraneo ha partecipato al Festival della letteratura africana (Salon des Littèratures africaines) a Bruxelles nel quartiere di Matonge, cuore della cultura e della comunità africana nella capitale belga.
Si è trattato di una manifestazione interessante, con grande partecipazione di pubblico e in cui abbiamo avuto modo di assistere ad incontri e dibattiti con artisti e scrittori africani. Sono stati giorni di vivace attività intellettuale, attraverso i quali si sono potute ascoltare le diverse voci provenienti dall’Africa e dalla diaspora africana in Europa. Si è potuto assistere infatti, a confronti tra gli autori e tra coloro che hanno partecipato al festival: confronti spesso molto appassionati. Chiunque ha potuto far sentire la propria voce, in quanto gli interventi venivano incoraggiati, rendendo così la manifestazione un luogo di scambi e d’incontri. Interessante il dibattito nato durante la conferenza della giornata inaugurale intitolata “Littérature africaine et les jeunes d’Europe”. Gli autori (Christian Kamtchueng, Serge Boutsindi, Fatouma Sidibé), hanno dovuto rispondere a domande e a riflessioni da parte del pubblico, che ha ascoltato con attenzione i loro interventi. Punto cruciale di questo dibattito, ma anche delle conferenze delle giornate successive, è stato il ruolo della letteratura come mezzo di comunicazione e di insegnamento della storia dei Paesi dell’Africa nei confronti dei giovani. I libri venivano visti come strumento di rinascita sociale e politica e per legare l’Africa alle sue genti. C’era chi polemizzava e riteneva che i romanzi non potessero essere un mezzo efficace, in quanto non rappresentano un vissuto reale e provocano un distorsione quindi, della realtà. Si è arrivati infine, alla conclusione che scrivere e trasmettere un proprio pensiero vuol dire comunicare e che attraverso la letteratura si possano invogliare le persone a conoscere la verità.
Il festival è stato un modo inoltre, per entrare in contatto e conoscere differenti realtà. Incontri e discussioni davanti ad un bicchiere e un piatto colmo di specialità culinarie. Sullo sfondo gli stand in cui potersi avvicinare per sfogliare o per comprare un libro. Stand in cui anche Africa e Mediterraneo ha avuto il suo spazio, in cui poter presentare i propri fumetti africani e i cataloghi dei concorsi passati di Africa Comics.
L’arte della scrittura ed il piacere della lettura hanno fatto da contorno ad uno scambio di opinioni e di pensieri, a cui hanno partecipato personalità più o meno influenti, come ad esempio l’ambasciatore del Congo in Belgio, che è intervenuto venerdì 5 febbraio alla presentazione della guida turistica sul Congo, intitolata Petit Futè.
La letteratura ancora una volta è stata dunque, uno strumento di comunicazione, un mezzo di conoscenza, un filo che lega culture, paesi, popoli e che si pone come obiettivo quello di non disperdere l’enorme patrimonio culturale e storico di un intero continente, qual è l’Africa.
Parole chiave : Bruxelles, Festival, Letteratura
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12 febbraio 2010
17-21/02/2010- Fiera dell’arte internazionale contemporanea a Madrid
Evento: Arco.
Dove: Madrid.
Quando: Dal 17 al 21 febbraio 2010.
Informazioni: La Galleria d’arte moderna e contemporanea “Afronova” con sede in Sudafrica, presenta per l’edizione del 2010 a Madrid, l’esposizione delle opere di Billie Zangewa e Godfried Donkor. Info.
Parole chiave : Agenda Cultura febbraio
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11 febbraio 2010
Dal 29/1/2010 – Schizzi d’opinione a Caen (Normandia)
Evento: Apertura mostra permanente di illustrazioni e vignette ‘Taches d’opinions’
Dove: Le Mémorial. Cité de l’Histoire pour la Paix – Caen.
Quando: Dal 29 Gennaio.
Informazioni: Apertura di un nuovo spazio permanente dedicato all’esposizione delle opere di 70 illustratori per la stampa e vignettisti di tutto il mondo sui temi della difesa dei Diritti dell’Uomo, la pace nel mondo, le minacce ecologiche, la censura e il divario tra Nord e Sud del mondo.
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10 febbraio 2010
15-21/03/2010- Festival Cinema Africano a Milano
Evento: 20° Edizione del cinema africano, Asia e America.
Dove: Milano.
Quando: Dal 15 al 21 marzo 2010.
Informazioni: A Milano vanno in scena lungometraggi e documentari africani, asiatici e dell’America Latina, dedicati agli appassionati dell’arte cinematografica e delle culture di differenti realtà del mondo. Il festival, organizzato dal COE- Centro Orientamento Educativo, non prevede solo la proiezione di circa 80 tra films e video, ma anche due sezioni competitive, alle quali possono partecipare, a seconda del concorso, cortometraggi, lungometraggi e documentari. Questa manifestazione vuole essere un modo per promuovere attraverso l’arte cinematografica, la conoscenza della cultura africana, latino-americana e asiatica. Non solo cinema dunque, ma anche dibattiti e mostre, in cui potersi scambiare opinioni ed entrare in contatto diretto con i vari registi. Info.
Parole chiave : Agenda Cultura marzo 2010
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10 febbraio 2010
7/05/2010-7/06/2010- Biennale d’arte contemporanea africana a Dakar
Evento: Dak’art 2010. La IX Biennale dell’arte contemporanea africana.
Dove: Dakar (Senegal).
Quando: Dal 7 maggio 2010 al 7 giugno 2010.
Informazioni: L’esposizione internazionale d’arte africana organizzata dal 1992 dal Segretariato Generale della Biennale di Dakar aprirà le sue porte il 7 maggio. Quest’anno il tema sarà “Retrospettive e perspettive: 20 anni d’arte contemporanea”. Non si tratta di una semplice mostra, perchè a far da contorno all’esposizione di opere, verranno organizzati dibattiti, incontri, vernissages, conferenze e spettacoli. Uno degli obiettivi della Biennale è quello di favorire la circolazione degli artisti e delle opere in Africa e nel mondo. Info.
Parole chiave : Agenda Cultura maggio 2010
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Evento: “Il tempo ritrovato”- Forme e storia dell’arte africana nella Collezione Corsi.
Dove: Museo Africano di Verona.
Quando: dal 13 novembre 2009 al 20 giugno 2010.
Informazioni: Un tuffo nella storia dell’Africa attraverso la collezione di Fabrizio Corsi. Una mostra che vuole essere un incontro tra la storia e l’etnologia. Possiamo ripercorrere infatti, attraverso le sculture africane, il passato e il presente di questo continente e poter quindi, osservare e comprendere le diversità tra le differenti regioni e come gli anni e gli scambi tra le varie culture e popolazioni abbiano contribuito a creare ciò che oggi conosciamo. Info.
Parole chiave : Agenda cultura febbraio 2010
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Evento: La libertà degli altri, la Toscana contro il razzismo, la xenofobia e le nuove schiavitù.
Dove: Nelson Mandela Forum (Ex Palazzetto dello Sport a Campo di Marte), Firenze.
Quando: 11 febbraio 2010- ore 21.
Informazioni: La CGIL Toscana, con la direzione artistica di Sergio Staino ha organizzato per l’11 febbraio una manifestazione gratuita a Firenze per celebrare il ventennale della liberazione di Nelson Mandela. Una serata d’impegno civile e musica per non dimenticare e per riflettere su temi purtroppo ancora attuali. Uno spettacolo per invitare i cittadini a ribellarsi agli attacchi di razzismo e xenofobia tutt’ora presenti nel nostro Paese. Parteciperanno alla serata artisti come Guccini, Nada, Paola Turci, Paolo Hendel, Tetes de Bois, Juan Carlos ‘Flaco’ Biondini, e Gabin Dabiré e interveranno tra gli altri, Guglielmo Epifani e Claudio Martini.
Sarà quindi, la musica lo strumento per potere parlare di politica e dei problemi sociali.
Parole chiave : Agenda cultura febbraio 2010, musica, razzismo
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04 febbraio 2010
Tre grandi africani ad Arte Fiera 2010, Bologna
Da giovedì 28 gennaio a domenica 31 gennaio 2010 a Bologna c’è stata Arte Fiera.
Ho fatto un giro all’inaugurazione, purtroppo in fretta e senza poter vedere molto, e annoto qui tre importanti artisti africani che erano presentati da gallerie di riferimento per il mercato dell’arte.
Innanzitutto c’era Pascale Martin Tayou alla Galleria Continua di San Gimignano. Vendevano pezzi della grande installazione Human Being 2007-2009 presentata dall’artista all’ultima Biennale di Venezia, nell’esposizione internazionale “Fare Mondi // Making Worlds” curata da Daniel Birnbaum.
A Venezia era una delle opere che colpivano di più i visitatori, che si fermavano a osservare le diverse parti di questa complessa costruzione. L’artista aveva voluto evocare l’architettura di un villaggio africano, con rappresentazioni video della vita e del lavoro, creando collegamenti tra forme, storie e rumori del Nord e del Sud del mondo. L’opera appariva come un disorganico reportage di contesti locali collegati in una dimensione globale, che era difficile cogliere in maniera unitaria, simultanea: per capire era necessario fermarsi e osservare, video per video, installazione per installazione, dedicandovi del tempo.
Questo spazio allo stesso tempo vitale e misterioso era abitato da piccoli gruppi di strani, piccoli personaggi, realizzati in diversi materiali, decorati con spillette, cauri e collanine. La Galleria Continua, che da tempo rappresenta Tayou in Italia, ha portato ad Arte Fiera alcuni degli abitanti di questo strano villaggio.
Pascal Marthine Tayou è nato in Camerun e ora vive in Belgio, ma viaggia continuamente nel mondo ed è uno dei vip della comunità di artisti africani rappresentati nelle principali biennali ed esposizioni.
L’importante James Cohan Gallery di New York esponeva un’installazione di Yinka Shonibare, Girl, Girl on Globe, 2009. Due bambini senza testa, vestiti con abiti tagliati in stile vittoriano ma realizzati con i tessuti “wax” tanto diffusi in Africa, si rincorrono su un piccolo pianeta terra. Hanno poco spazio per correre ma lo fanno in maniera molto sicura, sembra quasi che si muovano. Un’opera molto meno graffiante e inquietante rispetto a tante altre opere realizzate da questo brillante artista, nato a Londra da genitori nigeriani, cresciuto in Nigeria con i privilegi della classe alta a cui appartiene la sua famiglia, ritornato poi a Londra a completare gli studi.
Lui parla Yoruba e Inglese e si definisce “truly bicultural”. Nel suo lavoro, che ha avuto grandi riconoscimenti di pubblico, critica e mercato (tra l’altro, è stato nominato nel 2004 tra i finalisti del Turner Prize), esplora i temi della razza, dell’identità, delle differenze di classe, mescolando forme diverse come la scultura, la fotografia, la pittura e soprattutto l’installazione. Il tema della mescolanza tra culture e dell’ambiguità del concetto di “purezza” culturale si concentra tutto nell’uso di questi tessuti: africani nello stile e nel senso comune, ma realizzati altrove (infatti Shonibare li compra a Londra). In più, l’artista li taglia e cuce in modelli tipici dell’Inghilterra coloniale: un modo per ribadire che la cultura è una costruzione artificiale.
Infine, entrando nello stand della galleria Lia Rumma di Napoli, si poteva vedere un’opera meravigliosa di William Kentridge: un arazzo largo tre metri e mezzo e alto due e mezzo, che riproduceva una complessa costruzione dal titolo Noah: Porter Series (Géographie des Hebreux ou Tableau de la dispersion des Enfants de Noë), 2001-2005. L’opera fa parte di una serie di arazzi in cui l’artista rappresenta ombre in processione proiettate su mappe d’epoca. Tutte opere realizzate dal 2001 in poi, nelle quali Kentridge sceglie come protagoniste ombre di cavalli e cavalieri “in cerca di una terra promessa piuttosto che della Terra Promessa”, simbolo di una crociata senza speranza attraverso la storia degli uomini e dei popoli.
Camminate che si svolgono su sfondi che rappresentano la “cartografia biblica” (Egitto e Palestina). Qui la cartina, realizzata come per gli altri in lana mohair con un bellissimo punto di beige (veniva voglia di accarezzarlo per sentire la morbidezza e il calore di quel tessuto luminoso), rappresentava tutto il Mediterraneo e parte dell’Egitto. In basso era riprodotta, sempre nel tessuto (intrecciato a mano in laboratori di Johannesburg diretti da Margherite Stephens) la genealogia dei tre figli di Noè: Sem Cam e Japhet. Un’opera coltissima e profonda, preziosa e unica per la fattura e senza quelle che io chiamo facili “furberie etniche”, con un contenuto profondo e tormentato che arriva dalle origini ebraiche dell’artista sudafricano. Radici di famiglia che Kentridge sa sempre reinterpretare nell’universale disgraziata storia degli uomini sulla terra, costretti a fuggire, a migrare, a subire sopraffazioni. Una storia che Kentridge riesce sempre a fare sentire come condizione che riguarda tutti gli uomini e ogni uomo.
Dal 1997, anno della sua partecipazione alla X edizione di Documenta a Kassel, le personali di William Kentridge (Johannesburg, 1955) ospitate nei musei e nelle gallerie di tutto il mondo si sono moltiplicate, a cominciare dal MCA di San Diego (1998) e dal Museum of Modern Art di New York (1999). Nel 1998 il Palais des Beaux-Arts di Bruxelles ha presentato una retrospettiva delle sue opere. Una nuova antologica, curata da Carolyn Christov-Bakargiev, è stata ospitata nel 2004 nel Castello di Rivoli e poi in molti altri musei in Europa, Canada, Australia e Sudafrica. Il 2009 ha segnato l’avvio di una nuova, grande mostra itinerante, che è partita da San Francisco e ha toccato vari musei del Texas, della Florida, il MoMA di New York, prima di passare in Europa.
Insomma, Kentridge si conferma un grandissimo dell’arte africana e su quell’arazzo ci ho proprio lasciato gli occhi.
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