02 settembre 2009

Incontro con Africa e Mediterraneo a Bologna

AeM67Martedì prossimo, 8 settembre, saremo ospiti presso Il Posto, a Bologna (via Massarenti 37), con una presentazione del nuovo numero di Africa e Mediterraneo, dedicato alla questione del turismo e patrimonializzazione in Benin.

Inoltre, assieme a Rosanna Sestito, operatrice umanitaria di Medici Senza Frontiere, si parlerà della relazione fra medicina e migrazione, tema da noi affrontato nel numero 64 della rivista. Appuntamento alle 22.

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02 settembre 2009

Regolarizzazione colf e badanti, cosa fare

Pubblichiamo il documento orientativo preparato dalle operatrici dello sportello Punto migranti di Laimomo riguardo alla procedura per la regolarizzazione di colf e badanti. Il documento presenta una visione di insieme che dovrebbe aiutare a chiarire le modalità di presentazione della domanda per l’emersione del lavoro sommerso, soprattutto per quanto concerne i lavoratori senza titolo di soggiorno.

Regolarizzazione colf e badanti: Disposizioni in materia di legalizzazione del lavoro irregolare per attività di assistenza e di sostegno alle famiglie (badanti e colf) di cittadini extracomunitari.

Secondo la Legge 3 agosto 2009, n.102, (articolo 1-ter) dal giorno 1 Settembre 2009 al giorno 30 Settembre 2009 sarà possibile, per i datori di lavoro che hanno alle proprie dipendenze lavoratori extracomunitari non regolari impiegati in attività di assistenza per se stessi o per la propria famiglia oppure occupati nel lavoro domestico, effettuare la Dichiarazione di emersione di lavoro irregolare.

Dall’entrata in vigore della legge e fino al 30 settembre saranno sospesi i procedimenti penali e amministrativi.

I criteri per la presentazione della domanda cambiano in base alla figura professionale che si vuole assumere. Rimane costante il requisito di tempo: il rapporto di lavoro deve essere iniziato almeno dal 1° aprile 2009, in vigore al 30 Giugno 2009 e ancora in atto alla presentazione della domanda.

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02 settembre 2009

Jacques Derrida e Paul Ricoeur: il problema della traduzione e l’identità culturale

in: Cultura

jacques_derridaPresentazione dell’articolo “Jacques Derrida e Paul Ricoeur: il problema della traduzione e l’identità culturale” pubblicato sul numero 56-57 di Africa e Mediterraneo a firma di Graziella Travaglini, facoltà di Lettere e Filosofia di Urbino.

L’articolo analizza il valore filosofico della traduzione attraverso le riflessioni di Ricoeur e Derrida e mostra che il problema della traduzione apre questioni che vanno al di là del senso o della verità del testo dal momento che chiama in causa la capacità di accogliere la lingua dell’altro e dunque concetti come identità linguistica, relazione culturale e interculturalismo.

Ricoeur e Derrida affrontano la questione della traduzione l’uno secondo un approccio ermeneutico, l’altro secondo una prospettiva decostruzionista.
Per Ricoeur l’esperienza umana e le culture hanno carattere narrativo e sono quindi considerabili come costellazioni di senso la cui storia è sottoponibile all’attività del “raccontare diversamente”. La traduzione è uno dei modelli del “raccontare diversamente”: essa consente un allargamento dell’orizzonte della propria lingua attraverso l’assunzione delle narrazioni molteplici delle altre culture.

Per Derrida la traduzione, essendo la legge stessa della condizione umana, vincola a dover re-inventare, nella mia lingua, quella dell’altro, e quindi a incontrare l’altro sempre e solo nel segno dell’alterità.

Mentre l’ermeneutica punta al dialogo e vede la traduzione come unità di due elementi, come eliminazione dell’opposizione e del conflitto, la decostruzione sospende tale mediazione. Vengono messi in questione il valore e il senso del dialogo e si ritiene piuttosto che la relazione debba consistere in una interruzione, in un’alterità.

Nell’articolo si sottolinea che il modo decostruzionista di intendere la lingua e la cultura umana porti con sé fraintendimenti tra lingue che solo apparentemente si comprendono, e che non possono convergere nell’unità di un consenso, perché ciascuna incontra l’altra nel luogo di un’estraneità a sé, in un inceppo della comunicazione.

[Immagine: Voyages Croisés, progetto di arte contemporanea e scambio tra Italia e Senegal. Disegno su foto di Gennaro Castellano, 2004]

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