Presentazione dell’articolo “Local participation and initiatives of co-development among a Senegalese migrant association in the city of Cesena” pubblicato sul numero 63 di Africa e Mediterraneo a firma di Stefano degli Uberti.
A partire dagli anni ’70 si è affermato in Italia un interesse particolare riguardo alle associazioni dei cittadini migranti. Questo interesse ha permesso di individuare un legame non automatico: quello tra il concetto di migrazione e quello di sviluppo. La migrazione avviene dal Sud del mondo al Nord e in questo caso, lo sviluppo dal Nord al Sud. Tutto prende l’avvio dalle associazioni di stranieri in terra di emigrazione. Queste infatti risultano essere attori reali dello sviluppo in quanto realizzano micro progetti rivolti al loro paese d’origine in collaborazione con altri soggetti come istituzioni locali, ONG e altre associazioni.In più non si tratta soltanto di progetti nei loro paesi d’origine, ma gli stranieri stessi e le loro associazioni diventano anche ideatori e promotori di pratiche di intercultura, educazione e comunicazione nella loro aerea di residenza.
Queste pratiche si rivolgono sia ai membri dell’associazione sia alla popolazione urbana interessata, e hanno l’obiettivo di farsi conoscere, di porsi in opposizione a un approccio comune al tema dell’immigrazione, spesso spiacevole. È stata realizzata una ricerca specifica sull’associazione Yakkar, nata nella zona di Forlì-Cesena da un immigrato di prima generazione dal Senegal, Fallou Diagne.
Questa associazione, nata nel 2001, ha saputo unire senegalesi ed italiani con l’obiettivo di promuovere integrazione in Italia e sviluppo in Senegal, evidenziando una dimensione transnazionale preziosa, dove un progetto per rafforzare una scuola senegalese è affiancato da un insieme di attività sul territorio italiano rivolte a studenti e insegnanti per portarli a riflettere sulle difficoltà dell’immigrazione.
Questo progetto ha portato inoltre ad un interessante confronto tra genitori e genitori e genitori e figli, su somiglianze e differenze. Un’idea nata dall’associazione era anche quella di proporre dei weekend culturali per far conoscere agli italiani la cultura senegalese, con lo scopo appunto di favorire l’integrazione.
È interessante notare come l’azione collettiva dei membri dell’associazione verso il proprio luogo d’origine prenda forma attraverso dei fattori che appartengono ad un contesto socio culturale e politico tipico dell’associazionismo in Italia. Il caso studio mira a suggerire che sembra esserci una forte connessione tra le iniziative di sviluppo intraprese da queste associazioni di migranti in Senegal e l’azione collettiva dei suoi membri verso una progressiva integrazione in Italia.