L’Africa digitale | Digital Africa

Africa e Mediterraneo n. 99 (2/23)

L’Africa digitale | Digital africa

di Piergiorgio Degli Esposti ed Enrica Picarelli

La rivoluzione digitale è un fatto incontrovertibile, ma non una realtà omogenea nel mondo, al punto che l’accesso (e mancato tale) alle tecnologie digitali è annoverato tra i fattori di dis/uguaglianza sociale, come sono la classe, il genere, le preferenze sessuali e l’età. Il dossier 99 di Africa e Mediterraneo esamina alcune delle dinamiche intrinseche alla digitalizzazione in Africa con una particolare attenzione a temi quali le Information and Communication Technologies (ICT), l’ecommerce e i Non Fungible Tokens (NFT), offrendo spunti di riflessione sulle sfide e le conquiste che governi, aziende e singoli cittadini incontrano in contesti estremamente ricettivi ma infrastrutturalmente complessi. Questo continente, caratterizzato da una ricca diversità culturale, di risorse naturali e di situazioni economiche, si confronta con opportunità uniche mentre si adatta a innovazioni tecnologiche, economiche, sociali e culturali rapidissime. E l’avanzamento della digitalizzazione nei 54 paesi è una cartina al tornasole che può dirci molto del futuro del continente e del suo posizionamento globale.

I dati confermano che l’Africa è una frontiera della digitalizzazione, un contesto più volatile rispetto al Nord globale, dove fattori e dinamiche della transizione sono già consolidati. Questo perché lo scenario è estremamente variegato, caratterizzato da profonde differenze nel grado di penetrazione delle infrastrutture e dell’alfabetizzazione digitale che riflettono le differenze tra le aree del continente e tra centri urbani, periferie e campagne. In generale si registra un ritardo dello sviluppo infrastrutturale e dell’educazione all’uso delle ICT, affidato principalmente all’iniziativa individuale o dei privati, ritardo più marcato in alcune regioni del continente, soprattutto quelle centrali, e più attenuato lungo la costa orientale e in Africa australe. A questo si aggiunge la scarsa reattività della maggior parte dei governi nell’approvare politiche di sostegno alla transizione digitale, di investimento nel capitale umano e di protezione sociale dei lavoratori esposti alle fluttuazioni occupazionali associate all’utilizzo sempre più massiccio di strumenti digitali di produzione. Parimenti, si riconosce una crescita dinamica e diffusa dell’economia digitale, guidata da giovani imprenditrici e imprenditori che adattano processi di sviluppo e innovazione nati altrove alle necessità dei propri contesti di riferimento. Grazie a conoscenze digitali e nel settore delle scienze “dure” – tecnologia, matematica e ingegneria – questi attori si pongono alla guida di un movimento africano di innovazione giovane e competitivo a livello globale.

La percentuale degli utenti Internet presenta differenze significative a seconda dell’area di riferimento, tuttavia registra trend in forte crescita pressoché ovunque. Da una rilevazione di ITU a gennaio 2023 la percentuale di utenti connessi sulla popolazione totale del continente era pari al: 65,9% in Nord Africa, 27,9% in Africa centrale, 48% in Africa occidentale e 70,6% in Africa meridionale (ITU/UN 2023). I social media sono ampiamente diffusi e piattaforme come Facebook, X (ex Twitter) e WhatsApp sono ormai strumenti cruciali per la comunicazione, l’educazione e il business; ricoprendo un ruolo determinante in molteplici contesti, facilitando la crescita economica, il dibattito pubblico e la mobilitazione. In Africa i dispositivi mobili rappresentano il principale mezzo di accesso ai social media. Un recente sondaggio di GeoPoll (settembre 2023) ha rivelato che il tempo medio di utilizzo quotidiano delle piattaforme è tra le 3 e le 6 ore. Facebook emerge come la piattaforma dominante, con l’82% degli utenti attivi, utilizzata principalmente per mantenere i contatti con amici e familiari, informarsi e fare nuove amicizie. TikTok segue con un tasso di utenti attivi del 60%, popolare per la visione e la condivisione di video brevi, l’intrattenimento, l’acquisizione di nuove competenze e la scoperta di consigli utili per la vita quotidiana. Instagram attira il 54% degli utenti, con un focus sull’esplorazione di contenuti creativi, la vita degli influencer e delle celebrità, e la condivisione attiva di foto e ricordi visivi. Questo utilizzo individuale del mezzo digitale ha molteplici ricadute e di fatto guida la rivoluzione digitale praticamente ovunque in Africa. La letteratura sulla diffusione e gli usi dei social media dimostra una correlazione positiva sia con la crescita economica che in termini di coinvolgimento dei singoli. Le tecnologie digitali riducono i tempi di lancio e i costi di impresa, migliorano la produttività e l’efficienza, agevolano l’accesso alle informazioni e ai consumatori. In particolare, le piccole e medie imprese attive sui social network registrano un aumento della visibilità e del mercato raggiunto, delle vendite online e del marketing. Per i singoli, i social media rappresentano uno strumento di partecipazione alla vita collettiva, in alcuni casi di crescita personale; certamente sono indispensabili alla socializzazione e alla comunicazione.

Malgrado il considerevole potenziale delle tecnologie digitali, la disparità nell’accesso alle infrastrutture costituisce  un ostacolo per le comunità rurali escluse dal passaggio al digitale, a differenza di una larga parte delle aree urbane che invece beneficiano di infrastrutture e connettività. Questa disparità crea un gap che limita l’accesso all’informazione, alle opportunità economiche e a molti servizi. Tuttavia, quando presenti e utilizzati, i media digitali offrono anche opportunità senza precedenti per migliorare l’efficienza e la qualità della vita, con la diffusione degli smartphone e l’accesso a Internet come strumenti che guidano processi di democratizzazione dell’informazione e un diffuso miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro.

Cover: At the maki in Adjamé, Ivory Coast, 2023. Photo by Valentina Peri

Africa e Mediterraneo n. 99 (2/23); Lingua: Contiene articoli in italiano e inglese; Codice ISSN: 1121-8495; Formato: 100 pp., 21×28 cm, brossura filo refe.

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