Gli artisti raccontano il presente, immaginano il futuro, criticano quando non provocano. Gli studiosi (storici, antropologi, linguisti, curatori d’arte e critici letterari) impegnati nel progetto «Mobilità-stabilizzazione: rappresentazioni congolesi e dinamiche sociali, in Congo e nel mondo», a cui è dedicato questo numero di Africa e Mediterraneo, hanno chiesto a quindici giovani creativi congolesi di compiere insieme percorsi di ricerca sui temi più controversi e dolorosi della contemporaneità, come la condizione postcoloniale, la subordinazione politica ed economica, la migrazione, l’identità e le sue rappresentazioni, la memoria e il patrimonio culturale, le eredità della violenza coloniale… in Congo e non solo.
All’inizio del dossier, un saggio del grande storico Bogumil Jewsiewicki ci ricorda che “la memoria occidentale della colonizzazione è una memoria semantica che i discendenti dei colonizzati condividono con i discendenti dei colonizzatori. Il sentimento di superiorità degli uni ha come controparte il sentimento di vergogna degli altri, il razzismo procede fianco a fianco con la fissazione sullo sguardo dell’Occidente.” La sua lettura di Cuore di tenebra di Conrad ci consegna una base di riferimenti e riflessioni fondamentali per nutrire la consapevolezza di cui abbiamo bisogno per decodificare e contrastare le discriminazioni dell’oggi, mostrando che il racconto di Conrad è “allo stesso tempo un oggetto letterario che perpetua il pregiudizio e un paradigma di rappresentazione globalizzata del Congo, dell’Africa, dei rapporti tra i dominanti e i dominati nell’era moderna” e che la sua grande fortuna letteraria “ha trasformato la finzione letteraria in memoria del reale”.
SOMMARIO
Articoli Creative Commons
• Flavia Aiello, Georges Mulumbwa Mutambwa, “Il swahili nella collezione Jewsiewicki di pittura popolare”, in «Africa e Mediterraneo», vol. 28, n. 90, 2019, pp. 44-49
• Carlo Carbone, “Artisti e ricercatori fra dialogo e reciproca utilizzazione. Katanga, Grandi Laghi”, in «Africa e Mediterraneo», vol. 28, n. 90, 2019, pp. 70-73
• Sandra Coumans, “Le biennali d’arte nel mondo”, in «Africa e Mediterraneo», vol. 28, n. 90, 2019, pp. 74-76
• Matthias De Groof, “L’arte come soglia, la soglia come arte. Il caso di Lobi Kuna (l’altro ieri/dopodomani)”, in «Africa e Mediterraneo», vol. 28, n. 90, 2019, pp. 59-62
• Sandra Federici, “Editoriale. Sul Congo, e su di noi”, in «Africa e Mediterraneo», vol. 28, n. 90, 2019, pp. 1
• Sandra Federici, “Il posto delle mie storie non è in Africa. Intervista a Fati Kabuika», vol. 28, n. 90, 2019, pp. 77-80
• Roberto Gaudioso, “Il pensiero poetizzante di Docteur Ongala”, in «Africa e Mediterraneo», vol. 28, n. 90, 2019, pp. 65-69
• Rosario Giordano, “Mobilità-opportunità-successo. Un progetto di ricerca transdisciplinare”, in «Africa e Mediterraneo», vol. 28, n. 90, 2019, pp. 4-8
• Rosario Giordano, “Parole e immagini. Storie di vita di artisti della diaspora congolese”, in «Africa e Mediterraneo», vol. 28, n. 90, 2019, pp. 34-43
• Eugenio Giorgianni, “L’antropologia della soglia: breve cronaca di una danza audiovisiva”, in «Africa e Mediterraneo», vol. 28, n. 90, 2019, pp. 82-85
• Bogumil Jewsiewicki, “Smentire il verdetto: dalla riappropriazione all’autonomia”, in «Africa e Mediterraneo», vol. 28, n. 90, 2019, pp. 16-25
• Donatien Dibwe dia Mwembu, “Il dibattito sulla restituzione delle opere d’arte tra Belgio e RDC”, in «Africa e Mediterraneo», vol. 28, n. 90, 2019, pp. 26-33
• Edoardo Quaretta, “Tracce di un percorso di ricerca”, in «Africa e Mediterraneo», vol. 28, n. 90, 2019, pp. 10-13
• Edoardo Quaretta, “Etnografia e ricerca visuale. Riflessioni a partire da un’esperienza di ricerca condivisa sulla mobilità in Italia”, in «Africa e Mediterraneo», vol. 28, n. 90, 2019, pp. 51- 58