Cosa?
Dopo i laboratori didattici interculturali realizzati in Europa, realizzati nel 2005, le storie a fumetti create da disegnatori africani per descrivere la situazione dell’immigrazione in Europa sono arrivate anche nelle scuole piemontesi e alto- atesine. Anche questa volta è stato il fumetto il mezzo prediletto per la promozione di una cultura dell’accoglienza e della conoscenza reciproca, attraverso lo sguardo degli attori del Sud del mondo che per primi hanno sperimentato la migrazione.
Come?
Il progetto “Approdi. Percorsi generazionali a confronto” è nato dalla constatazione di un forte rischio di esclusione sociale legata all’immigrazione giovanile in Italia e dalla convinzione che le strategie d’accoglienza non debbano trascurare i bambini e i ragazzi immigrati di seconda generazione che, pur avendo superato le difficoltà linguistiche, costituiscono un gruppo a rischio di fallimento scolastico e di disagio psicologico. Accanto alla prospettiva interculturale, si è cercato di stimolare un dialogo tra generazioni, per favorire lo scambio di esperienze e la conoscenza reciproca e, parallelamente, di stimolare la creatività dei giovani come strumento di auto-rappresentazione ed espressione identitaria.
Nella realizzazione delle attività abbiamo prescelto una metodologia partecipativa, basata sul coinvolgimento dei ragazzi, delle famiglie, degli insegnanti, degli educatori e dei giovani in momenti di confronto ed elaborazione creativa utilizzando il linguaggio del fumetto sul tema dell’inserimento nella società d’accoglienza (percorsi di successo, pregiudizi e fallimenti, dubbi e aspirazioni), confrontando le condizioni e aspettative dei genitori con quelle dei figli, incentivando uno scambio tra generazioni.
A questo proposito sono stati organizzati laboratori creativi di fumetto, guidati da diversi autori italiani, Daniele Statella nella Regione Piemonte e Armin Barducci nelle scuole di Bolzano, che hanno accompagnato gli studenti nell’elaborazione delle storie a fumetti. Infine i ragazzi hanno potuto confrontarsi con fumettisti africani, il senegalese T.T. Fons e il tanzaniano Popa Matumula, che hanno condiviso con gli studenti italiani la loro esperienza nell’ambito della creatività in un contesto complesso come quello africano.
I ragazzi hanno realizzato più di 200 tavole a fumetti, molte delle quali raccontano le storie d’immigrazione appartenenti alla loro esperienza personale o familiare. I lavori sono stati poi raccolti in una pubblicazione e sono stati i protagonisti di una mostra itinerante.