Abbiamo seguito mercoledì 24 aprile la seconda e conclusiva giornata di workshop e conferenze, organizzati dalla DG “Istruzione e Cultura” della Commissione Europea a Bruxelles, per celebrare i 25 anni delle capitali europee delle cultura.
Una manifestazione alla quale hanno preso parte un discreto numero di persone (funzionari e amministratori di istituzioni locali e rappresentanze regionali, membri di associazioni culturali e funzionari della Commissione Europea), provenienti da ogni angolo d’Europa, tutte impegnate a fare della cultura uno dei pilastri e degli strumenti per lo sviluppo.
A fare da scenario adeguato all’evento le “Palais de Beaux-Arts” a Bruxelles.
La sessione plenaria conclusiva dal titolo “Back to the future: legacy lessons”, aveva lo scopo di fare il punto degli spunti, suggerimenti e problematiche venute alle luce durante i precedenti workshop.
Hanno preso parola Mary McCarthy (membro dell’European Capital of Culture panel), Manfred Gaulhofer (Manager of Graz 2003), Gottfried Wagner (Consultan, Direttore dell’European Culture Foundation), Jordi Pasqual (Coordinatore, Agenda 21 for culture, United Cities), Odile Quintin (Direttrice Generale Istruzione e Cultura) e Katarina Mathernova (Direttrice Generale della Politica Regionale).
E’ emersa l’importanza della cultura come motore di sviluppo economico, ma non solo. Il concetto di capitali europee della cultura, infatti, è un concetto trasversale, che tocca diversi punti e temi riguardanti la società, la politica e l’economia. E la partecipazione congiunta della Direzione Generale “Istruzione e Cultura” e quella della “Politica Regionale” significa appunto che la cultura rappresenta uno strumento di sviluppo regionale e che, quindi, le capitali europee devono essere inserite in un quadro molto più ampio, che racchiude l’intero territorio. Il tessuto a cui appartengono però, non deve rappresentare solo la regione o lo Stato d’appartenenza.
Si è voluto definire infatti, tali città come “nuovi narratori europei”, per il fatto che si presentano all’interno di una rete europea e che vogliono rappresentare un nuovo clima di fiducia, non solo a livello locale, ma anche a livello europeo. Il messaggio che si vuole trasmettere è quello di un’Europa forte e ricca di legami, soprattutto ora che l’unione comprende 27 Stati e un patrimonio culturale molto più variegato e differenziato. Le capitali europee possono rappresentare, dunque, un nuovo modello di società europea.
A livello più pratico si è sottolineato l’esigenza di sviluppare politiche culturali a livello locale, di fare pressione affinché vengano stabiliti dei veri e propri programmi, di investire sulle infrastrutture, in quanto è difficile pensare a una capitale europea senza infrastrutture adeguate ad accogliere e organizzare gli eventi. L’obiettivo poi, è anche quello di poter continuare ad utilizzare l’eredità dell’Anno europeo anche durante gli anni successivi, in modo tale che il patrimonio e l’inventiva creatisi non vengano dispersi e che le politiche culturali possano davvero continuare a fare da traino allo sviluppo della città.
La cultura è infatti, identità. Un’identità che con il tempo, diventa più fluida e che si apre agli altri. Le sue radici si trasformano poi, in patrimonio.
Il patrimonio è la chiave da cui partire per creare quello sviluppo di cui abbiamo ampiamente parlato. Sviluppo economico, in quanto la cultura rappresenta un’industria e, in quanto tale, crea lavoro per l’indotto che sta alle sue spalle. Il turismo è uno di questi aspetti: diventare capitali europee della cultura significa infatti, poter trasmettere al mondo un’immagine della propria città e quindi, un messaggio pubblicitario.
Accanto allo sviluppo economico non può comunque mancare lo sviluppo sociale: la cultura deve essere uno stimolo ed uno strumento per risolvere i conflitti all’interno della società civile, deve essere un mezzo d’integrazione, soprattutto per quanto riguarda quei territori a forte presenza di immigrati, deve rappresentare un modo per incentivare gli scambi e la connettività e per coinvolgere i cittadini, in modo tale che questi possano esprimersi e che si sentano parte di un insieme.
Per finire, è interessante sottolineare il pensiero espresso da Katarina Mathernova, che ha voluto ribadire il legame tra la cultura e la creatività.
L’Europa ha appena terminato il suo anno europeo dedicato all’innovazione e alla creatività, per immergersi in quello dedicato alla lotta contro la povertà. Questi due temi sono, ad ogni modo, legati l’uno all’altro. La cultura infatti rappresenta innovazione e stimolo creativo, elementi a loro volta connessi all’intelligenza e allo sviluppo. Un cerchio che, chiudendosi, potrebbe portare a un vento nuovo a livello economico.
Francesca Salis
Parole chiave : Agenda Cultura marzo 2010, Commissione Europea, Creatività, Cultura, Industrie culturali, Integrazione, patrimonio culturale, sviluppo
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24 marzo 2010
25/03/2010- Arte e antropologia a Torino
Evento: All my friends are dead.
Dove: Torino.
Quando: Dal 25 marzo al 31 agosto 2010.
Informazioni: L’antropologo Ivan Bargna presenta a Torino con gli artisti di Aterazioni Video un primo lavoro che hanno fatto insieme in Camerun, a Bandjoun. Il tema sono gli zombie e i vampiri, cioè la stregoneria che nell’Africa contemporanea, tradizionale e globalizzata, sta prendendo sempre più spazio presso la popolazione, sempre oppressa dal problema della povertà.
Così Ivan Bargna ci ha mandato questa sua scheda che andrà in catalogo.
21×21. 21 artisti per il 21° secolo
A cura di Francesco Bonami
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
25 marzo – 31 agosto 2010
Il film All my friends are dead, 2010 nasce dall’esperienza vissuta dagli artisti durante la loro permanenza nel villaggio di Bandjoun, nel Camerun occidentale, accompagnando la spedizione scientifica dell’antropologo Ivan Bargna. Un periodo in cui gli artisti hanno potuto familiarizzare con la società e la cultura dei Bamileke, la cui apertura alla modernità (si tratta di commercianti sempre alla ricerca di nuovi affari) si accompagna a un forte attaccamento alla tradizione.
Così il re di Bandjoun anche se viaggia in Mercedes, continua ad avere il proprio doppio spirituale nel leopardo e a far cadere le piogge che rendono fertili i campi. E le maschere elefante non hanno smesso di danzare anche se parlano al cellulare o portano le Nike.
Accade così che con la crisi economica zombie e vampiri guadagnino terreno, perché la stregoneria non è la sopravvivenza di un oscuro passato, ma il linguaggio con cui si tenta di dare un senso alla miseria e alle ingiustizie sociali di un mondo globalizzato.
Nel girare un Horror movie con un cast locale e nell’utilizzare il set e il backstage come un campo etnografico, Alterazioni Video e Ivan Bargna hanno fatto della paura il loro oggetto di indagine, inquietando l’incerto confine, fra realtà e finzione, fra emozioni personali e performance attoriali, fra arte e antropologia.
Da Hollywood a Bandjoun gli zombie sono parte di un immaginario globale condiviso, ma anche una presenza quotidiana e concreta nelle locali pratiche di stregoneria. Sono gli stessi zombie? E’ la stessa paura?
Alla visione del film e’ accompagnata l’installazione Princesse sur la sardine, 2010 composta da 20 materassi in gommapiuma, le cui fantasie ripropongono elementi ricorrenti e significativi raccolti dal collettivo a Bandjoun.
Ispirati alla visione dell’artista Ghanese El Anastsui, secondo cui l’immaginario riprodotto sui tessuti e sulle vesti ha una valenza, nella cultura africana, paragonabile a ciò che i monumenti rappresentano nella cultura occidentale, Alterazioni Video trasforma le sedute per la visione del film in veri e propri elementi scultorei. Info.
[Foto: Alterazioni Video, All our friends are dead, 2010 – Performance nella strada
principale di Bandjoun (foto Ivan Bargna)]
Parole chiave : Africa, Agenda Cultura marzo 2010, antropologia, Arte, Cinema
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Evento: Il lungo viaggio di ritorno a casa: Furto e rimpatrio delle statue degli antenati (Vigango) in Kenya.
Dove: Università di Urbino, Facoltà di Scienze Politiche
Quando: mercoledì 24 marzo 2010, ore 15.
Informazioni: Per il ciclo “Le memorie trafugate”, Urbino- Africa Seminars organizza un seminario per discutere sulla vicenda del furto e del rimpatrio delle statue degli antenati in Kenya. Relatrice del seminario sarà la professoressa Linda Giles, Antropologa Culturale all’Illinois Wesleyan University. Ad introdurre invece, la professoressa Francesca Declich dell’Università d’Urbino. Info.
Parole chiave : Agenda Cultura marzo 2010, antropologia, memoria
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22 marzo 2010
27/03/2010- Festival del cinema mediterraneo a Tétouan
Evento: Festival International du Cinéma Méditerranéen – 16ème édition.
Dove: Tétouan.
Quando: Dal 27 marzo al 3 aprile 2010.
Informazioni: L’associazione “Amis du cinéma de Tétouan” organizza anche quest’anno il festival internazionale sul cinema mediterraneo, per promuovere l’arte cinematografica di questa regione del mondo e far conoscere i suoi valori, i suoi artisti e le sue opere. Info.
Parole chiave : Agenda cultura aprile 2010, Agenda Cultura marzo 2010, Cinema, Festival, Mediterraneo
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22 marzo 2010
22/03/2010- Festival del cinema d’animazione in Senegal
Evento: Festival itinérant de cinéma d’animation. 2ème édition : Au fil du fleuve.
Dove: Senegal.
Quando: Dal 22 marzo al 20 aprile 2010.
Informazioni: Dopo il successo della passata edizione, la carovana del cinema d’animazione attraverserà anche quest’anno il Senegal da Matam a Saint-Louis, per presentare vecchi e nuovi film d’animazione di professionisti africani del settore e di giovani talenti. Info.
Parole chiave : Agenda cultura aprile 2010, Agenda Cultura marzo 2010, Animazione, Cinema, Festival
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Evento: Semaine nationale de la culture- 15° edit.
Dove: Houet, Burkina Faso.
Quando: Dal 27 marzo al 4 aprile 2010.
Informazioni: Ogni due anni in Burkina Faso si celebra la settimana nazionale della cultura con esibizioni e performance di artisti provenienti da ogni angolo del Paese. Info.
Parole chiave : Agenda cultura aprile 2010, Agenda Cultura marzo 2010, Arte, Cultura
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Evento: Art and social justice conference.
Dove: Durban (Sudafrica).
Quando: Dal 21 al 24 marzo 2010.
Informazioni: La Durban University of Technology organizza in contemporanea con l’esibizione ‘Dialogue among Civilisations’ alla Durban Art Gallery, una conferenza sull’arte come strumento di promozione per i diritti umani e la giustizia sociale. Info.
Parole chiave : Agenda Cultura marzo 2010, Arte, Diritti umani, Giustizia sociale
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Evento: Per parlare con te.
Dove: Bentivoglio (BO), Biblioteca Comunale Palazzo Rosso.
Quando: 11 marzo 2010, ore 9,30.
Informazioni: Conferenza per fare il punto su 5 anni di esperienze di contatti e scambi nel territorio della provincia est bolognese tra le donne immigrate e le donne native. Interverranno inoltre, Silvia Festi di Laimomo, coordinatrice del progetto Punto Migranti della Pianura Est.
Parole chiave : Agenda Cultura marzo 2010
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Evento: Facce da straniero.
Dove: Torino, Museo Regionale di Scienze Naturali.
Quando: Dal 12 marzo al 18 maggio 2010.
Informazioni: Manifestazione che nasce come risultato di un progetto di ricerca sull’immigrazione in Italia e che vuole raccontare attraverso l’arte fotografica, 30 anni di storia del fenomeno migratorio sul territorio italiano. Info.
Parole chiave : Agenda Cultura marzo 2010, fotografia, Immigrazione
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Evento: 13th Time of the Writer Festival.
Dove: Durban (Sudafrica).
Quando: Dal 9 al 13 marzo 2010.
Informazioni: Il “Centre for Creative Arts” dell’Università di KwaZulu- Natal, organizza a marzo un festival per promuovere l’arte della scrittura. Saranno giorni di intensa attività in cui ci saranno incontri tra scrittori provenienti da diversi Paesi del mondo e gli studenti, eventi musicali, dibattiti e work-shops in cui si spiega come nasce un libro. Una manifestazione a tutto tondo, in cui la scrittura gioca il suo ruolo da protagonista. Info.